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4 Dicembre 2017 Dicembre 1981: il brano “Bette Davis eyes” di Kim Carnes #1 delle hitchart

Dicembre 1981: il brano “Bette Davis eyes” di Kim Carnes #1 delle hitchart

Bette Davis Eyes è una canzone pop di Jackie DeShannon del 1974 scritta a quattro mani dalla DeShannon stessa e da Donna Weiss portata al successo con un ritmo pop rock nel 1981 da Kim Carnes.

La stessa Bette Davis, l’attrice menzionata nel titolo e nel testo della canzone, ammise di essere un’ammiratrice di questa canzone e volle conoscere personalmente Carnes e i cantautori che crearono la canzone o che lavorarono attorno ad essa, per ringraziarli per averla resa “parte dei tempi moderni”.

Bette Davis Eyes raggiunse la dodicesima posizione nella classifica Billboard’s All Time Top 100.

Classifica del 4/12/1981

  1. Bette Davis eyes-Kim Carnes
  2. Cicale – Heather Parisi
  3. M’innamoro di te-ricchi e poveri
  4. (Out here)On my own-Nikka Costa
  5. Rock’n’roll robot-Alberto Camerini
  6. Sharazan – Al Bano e Romina
  7. More stars-Vari
  8. Hula hoop – Plastic Bertrand
  9. He’s a liar-Bee Gees
  10. You can’t stay the night-Miguel Bosè
4 Dicembre 2017 Sei un playboy? Colpa (o merito) del DNA

Sei un playboy? Colpa (o merito) del DNA

Genetica e promiscuità sono correlate.

La notizia può destare scalpore: non è colpa tua se tradisci. Secondo alcuni studi la promiscuità sessuale può essere innata, perché determinata dai geni.

“Una ricerca che studia la connessione tra genetica e comportamento”

Playboy nel sangue – Secondo una nuova ricerca la promiscuità sessuale potrebbe essere dettata non solo da fattori di comportamento, ma anche da motivazioni biologiche innate, causate da alcuni geni.

Studo del comportamento – Wolfgang Forstmeier è un ricercatore del Department of Behavioural Ecology and Evolutionary Genetics del Max Planck Institute di Ornitologia. Secondo i suoi studi potrebbe esserci un collegamento genetico alla base del comportamento in materia di sesso. Altre ricerche hanno mostrato che i figli di genitori promiscui tendono ad essere statisticamente più infedeli.

Come le zebre – I ricercatori hanno indagato il fenomeno con test condotti sugli umani e anche su altre specie, ad esempio analizzando il comportamento le zebre, che sono socialmente monogame ma possono occasionalmente “tradire” il partner primario.

4 Dicembre 2017 Guardiamo il cellulare 200 volte al giorno

Guardiamo il cellulare 200 volte al giorno

Secondo una ricerca, sono almeno 200 le volte che guardiamo il telefono durante la giornata.

 

Secondo una recente ricerca condotta da Samsung, per conoscere le abitudini dei propri clienti, chi possiede uno smartphone lo controlla in media ogni 6 minuti.

Facendo qualche calcolo ed escludendo le ore dedicate al sonno, sono circa 200 le volte che, in media, controlliamo il nostro telefono nell’arco della giornata. La ricerca ha anche appurato che è il cellulare la prima cosa che guardiamo non appena ci svegliamo e l’ultima prima di andare a dormire.

Va detto che il numero di 150 è sicuramente sottostimato se si tiene solamente conto di chi possiede smartphone di ultima generazione, i cui possessori hanno sviluppato una sorta di dipendenza da applicazioni e giochi.

Inutile negare che il cellulare sia ormai diventato uno status symbol, avere il modello di ultima generazione è diventato praticamente un must per chi vuole essere notato. Tuttavia anche chi possiede un vecchio modello sembra non essere esente da questa mania, anche se con numeri leggermente inferiori.

4 Dicembre 2017 Ecco le calze pelose contro i pervertiti

Ecco le calze pelose contro i pervertiti

Dalla Cina arrivano le calze pelose da donna, contro stupri ed aggressioni. Cosa ne pensate?

Come tenere a bada i pervertiti che quotidianamente si aggirano per le strade? Ecco una curiosa ed originale idea proveniente, come spesso accade, dalla Cina.

Si tratta di calze da donna pelose anti-stupro che permetteranno di tenere a debita distanza i più fastidiosi maniaci.

Queste particolari calze, oltre ad essere geniali dal punto di vista visivo, lo sono anche per quanto riguarda l’aspetto pratico. Infatti, a parte la folta peluria, sono anche programmate per mandare una scossa elettrica all’eventuale aggressore.

Le calze anti-stupro sono addirittura dotate di un ricevitore GPS che, in caso di necessità, lancia un segnale di allarme agli amici e ai familiari della donna aggredita. Utile invenzione o una semplice perdita di tempo? Lo scopriremo presto…

4 Dicembre 2017 10.000 Dollari a chi le trova un marito

10.000 Dollari a chi le trova un marito

Stufa della vita da single, una donna ha deciso di offrire 10.000 Dollari a chi le trova un uomo.

La vita da single può essere decisamente triste, così, una donna in carriera di San Francisco, ha deciso di fare di tutto pur di trovare un marito.

Un giorno ha pensato di scrivere una e-mail ai suoi amici, offrendo ben 10.000$ a chi riuscirà a presentarle il suo futuro marito.

Nella sua e-mail è stata chiara ed esplicita: “Sto scrivendo questa e-mail illustrandovi il mio piano per trovare l’uomo della mia vita. Molte persone non riflettono sul fatto che potrebbero far conoscere i propri amici single ad altri amici che non hanno un partner”.

E poi continua: “Organizzatemi un appuntamento con un uomo, se mi piace e lo sposo vi darò 10.000$ il giorno del mio matrimonio. Se pensate che il mio gesto sia folle, riflettete su quanti soldi una donna spenda per attirare l’attenzione”. La donna ha già ricevuto oltre 100 richieste!

3 Dicembre 2017 Lo Street food siciliano è il migliore al mondo

Lo Street food siciliano è il migliore al mondo

La Sicilia è universamente conosciuta come la terra per eccellenza dello street food. Per street food si intende il cibo di strada; Il termine quindi indica tutti quei cibi economici che vengono cucinati e consumati velocemente per strada. Avete capito ora cosa si intende per street food siciliano? Più o meno quello che noi in Sicilia volgarmente chiamiamo “pezzi ri rosticceria” da asporto.

PANI CA’ MEUSA

Eccolo qua il più tipico, celebre, godurioso cibo di strada siciliano, uno dei più fantastici di tutta la Penisola. Come si comprende dal nome è la versione dialettale di “pane con la milza”, ma non dice il vero: in realtà, dentro la mitica pagnotta morbidissima, semidolce e cosparsa di semi di sesamo (antesignana di quella da hamburger) chiamata “mafalda” o vastedda non c’è solo milza bensì pure polmone e magari scannarozzo.

La questione è che la milza ha un gusto più tosto, è più da uomini, il polmone è più dolce, ammorbidisce, ingentilisce.

Per le strade di Palermo o di Catania ecco i carretti che smerciano questa meraviglia: in un tegame milza e polmone sfrigolano nello strutto e al momento del servizio potrete ottenerli o in purezza, in un foglio di carta oleata, o, per l’appunto, in mezzo alla pagnotta.

Due le versioni: schietta (con una spruzzata di limone), o maritata, cioè “sposata” con ricotta e caciocavallo. In bocca tutto diventa burro puro: dolce, morbido, grasso.

LO SFINCIONE

Lo sfincione è la versione siciliana della pizza ed è una gioia: alto, spugnoso, morbido, leggero, un poco condito con pomodoro, cipolla, caciocavallo e magari acciuga poi ulteriormente accessoriato, a piacimento, con olio piccante od origano.

Lo sfincione nasce in luoghi oscuri – come la cosiddetta “centrale dello sfincione” di Palermo, un garage in cui nottetempo si cuociono le teglie, con i signori seduti sulle cassette a tagliar pomodori alle quattro del mattino – e poi si diffonde per le città sui “lapini”, cioè sugli Apecar truccati all’uopo che mantengono il prodotto caldo caldo.

LA FRITTOLA 

Forse, assieme al quarume, è uno dei mangiari di strada più ostici per chi non abbia in simpatia frattaglie e quinto quarto, ma, per contrappasso, è uno dei più apprezzati e gustosi per chi ami il genere.

La frittola son avanzi – grassetti, centopelle, cartilagini – bolliti, seccati e poi fatti rinvenire friggendoli nello strutto. La frittola la si può consumare così, in purezza, o in panino, sul solito foglio di carta oleata.

IL QUARUME 

Altro piatto tosto, il quarume o “caldume”, cioè, banalmente, “piatto caldo”. È un pentolone in cui bollono ventra, matruzza, centopelle, ziniere, cipolle, carote, prezzemolo, il tutto condito con sale, pepe, olio e limone. È brodoso, quindi non è molto agevole da mangiare passeggiando, bisogna piuttosto procurarselo al baracchino e poi sedersi da qualche parte, ma anche un gradino va bene. Com’è? Fresco, salubre, genuino.  Spesso i quarumari vendono anche il musso, cioè testa, zampe, mammelle e nerbo.

LA STIGGHIOLA (E LE GRIGLIATE DI CAVALLO) 

Parliamoci chiaro: stigghiola vuoI dire “budella”. Ecco: nessun tentativo di indorar la pillola. La stigghiola è uno dei simboli della Sicilia, il centro della socialità: è attorno alla griglia dello stigghiolaro che ci si riunisce la sera, quando quello segnala che ha avviato l’attività producendo una nuvola di fumo buttando del grasso sulla brace. La stigghiola sono budella d’agnello avvoltolate, una sorta di lombricone flaccido e pallido tuttavia gustosissimo. Si fanno con prezzemolo e cipolla e, per rinfrescare, le si avvolge attorno a un porro che dà quel tocco di croccante e di sgrassante. Una volta abbrustolite, lo stigghiolaro te le taglia a tocchetti e ve le mangiate su un gradino a un tavolaccio di plasticaccia buttato per strada. Stesse modalità e stessi riti, nel catanese, per la carne di cavallo: in via del Plebiscito, in particolare, s’inseguono trattorie-paninerie con griglioni sull’uscio presso le quali si sceglie, si prende, si farcisce un panino.

PANELLE, CROCCHÉ, CAZZILLI, ARANCINE 

I fritti siciliani sono tra i migliori e i più imitati del Buon Paese. Per dire: i crocché (o, più affettuosamente, cazzilli) sono le splendide crocchette di patate con prezzemolo di una tenerezza, di una croccantezza, di una delicatezza sublime che non ha niente a che fare con le orride crocchette industriali surgelate.

Le panelle sono poi praticamente la stessa cosa delle “fette” (o panissa) liguri: dei rettangoli di farina di ceci fritte che si mangiano “in purezza” o nella mitica mafalda (la stessa del pane con la milza). Ma per ultimo, tra i fritti, ci siamo tenuti il boccone più ghiotto, più grosso, più godurioso: l’arancino. Innanzitutto si dice arancino dappertutto ma a Palermo, e solo a Palermo, cambia sesso e diventa arancina. L’arancina è una bombetta di risotto allo zafferano con un cuore di ragù coi piselli (o col formaggio, con gli spinaci, con le melanzane, dipende), panato e fritto.

IL PANE CUNZATU 

E’ un tocco di pane casereccio, lo si apre in due, ci si schiaccia sopra del pomodoro, ci si poggia un paio di filetti d’acciuga estratti da una latta, un po’ di sale e origano. Che delizia. Il pane cunzatu “conciato” è giusto un filone magari tostato e condito con quel che abbiamo detto.

 LE CRISPELLE (MEGLIO: CRISPEDDI C’ANCIOVA E CA’ RICOTTA)

Le crispelle, o sfinci, sono una di quelle cose davvero sfiziose che trovate un po dappertutto in Sicilia ma soprattutto a Catania e soprattutto tra Natale e San Giuseppe: sono delle frittellone di semola che vengono impastate con filetti d’acciuga dissalati o con la ricotta. Perché vengano bene bene, e per non farsi mancare niente, è meglio friggerle due volte.

SCACCIA

Nata nel ragusano, la scaccia prevede numerose varianti, tanto nell’impasto – fatto di acqua, olio, acqua e lievito: molto sottile, viene ripiegato più volte – quanto nella farcitura: generalmente contiene ricotta, cipolla, melanzane, pomodoro, salsiccia. Anche nota come scacciata o impanata.

CALIA E SIMENZA

Formata da un mix unico di semi tostati, da consumare caldi appena usciti dal fuoco della bancarella di turno. Tipica di tutte le feste patronali dell’isola.

CANNOLI

Impossibile non conoscerli, impossibile non amarli: i cannoli rappresentano il lato dolce del cibo di strada siciliano. Nonostante si trovino ormai in tutte le parti d’Italia, quelli che si assaggiano (nei posti giusti) in Sicilia sono di una bontà autentica e inimitabile. Canditi, granella e cioccolato sono opzionali.

Nei mercati rionali è inoltre possibile degustare i polpi bolliti, le patate bollite, carciofi e fagiolini a seconda della stagione.

Un’isola ricca di tante risorse da utilizzare e sfruttare appieno.

2 Dicembre 2017 Giappone: 30mila morti per solitudine. Arrivano le imprese di pulizia per i defunti

Giappone: 30mila morti per solitudine. Arrivano le imprese di pulizia per i defunti

Il fenomeno del Kodokushi è in crescente diffusione e riguarda soprattutto le persone anziane, ma si registrano anche casi tra i giovani

Cosa vuol dire la parola giapponese Kodokushi? È un fenomeno che riguarda le persone anziane (il 20% della popolazione) che rimangono sole e diventano preda dell’inedia, lasciandosi lentamente morire.

Haruki Watanabe, ad esempio, è stato trovato morto dal padrone di casa di Osaka. L’uomo aveva solo 60 anni e non si trovava in una situazione di particolare difficoltà a livello economico. Il suo vero problema era la mancanza di amici e congiunti.

Il suo unico figlio non aveva più contatti con lui da molto tempo. Come hanno fatto ad accorgersi del decesso? Semplice, il padrone di casa doveva riscuotere diverse mensilità dell’affitto. Il che la dice lunga su quanto possa essere stato facile, per Haruki, sentirsi solo.

In Giappone, dove inventano soluzioni per qualunque cosa, sono aumentate a vista d’occhio anche le ditte di pulizia specializzate nella disinfestazione degli appartamenti.

Toru Koremura è il fondatore di una di queste imprese, la Risk Benefit, che vanta ben 60 richieste al mese con una media di 10 al giorno nei mesi estivi (perché in quel periodo la decomposizione è più veloce).

I costi partono dai mille fino ai tremila dollari e il lavoro non è per nulla facile, a cominciare dalla scelta del disinfettante:

«Ci sono 40mila diversi cattivi odori nel mondo e scegliere il prodotto adatto è molto difficile».

Segue la raccolta degli effetti personali che, in mancanza di una famiglia, vanno al padrone di casa. Koremura fa un rapido bilancio dei casi di Kodokushi:

«Il 90% sono uomini. Le donne sembrano più capaci di integrarsi nella comunità».

In sostanza, in Giappone si assiste a una crisi della struttura di famiglia tradizionale.

Yasuyuki Fukuhawa, psicologo alla Waseda University di Tokio, afferma che la percentuale di popolazione anziana è altissima e supera «le capacità di cura familiare».

Se le case di riposo sono troppo costose si finisce per lasciarsi andare alla solitudine.

Altro dato allarmante è quello legato alla diffusione degli Hikikomori, i giovani reclusi in casa che spesso finiscono per suicidarsi: secondo il governo sarebbero 700mila.

Numeri da non sottovalutare, dunque, e sui quali non sarebbe certo il caso di passare un colpo di spugna.

2 Dicembre 2017 Arriva il preservativo tecnologico che misura le vostre prestazioni

Arriva il preservativo tecnologico che misura le vostre prestazioni

Sarà presto disponibile su un sito di e-commerce inglese e rileva tutti i dati relativi all’atto sessuale

2 Dicembre 2017 Britney Spears, buon compleanno

Britney Spears, buon compleanno

Auguri a Britney Spears che oggi compie 36 anni.

Britney Jean Spears (McComb, 2 dicembre 1981) è una cantante, artista, ballerina, attrice, stilista, cantautrice e personaggio televisivo statunitense.

In vent’anni di carriera musicale è diventata una figura di grande importanza per la musica e la cultura pop, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Principessa del Pop”, grazie anche a una vita personale molto pubblicizzata. Spears è una delle artiste femminili ad aver venduto di più nella storia con più di 100 milioni di copie di dischi e circa 100 milioni in singoli.

Secondo Billboard ha rivoluzionato la musica e la cultura pop internazionale.  Spears viene spesso ricordata per aver influenzato la rinascita del teen pop alla fine degli anni novanta e per aver influenzato l’elettropop verso l’inizio degli anni 2010. I suoi primi due album l’hanno consacrata come icona e detengono diversi record, mentre i singoli …Baby One More Time e Oops!… I Did It Again divennero hit internazionali.