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12 Dicembre 2017 Ecco perché diciamo che “Fa un freddo cane”

Ecco perché diciamo che “Fa un freddo cane”

Sapevate perché si utilizza questa espressione? Vi sveliamo il motivo

Il freddo è arrivato, puntuale come i Babbo Natale arrampicatori sui cornicioni dei palazzi e le lucine intermittenti lungo le strade.

Mentre cercate di indossare quanti più maglioni possibili, di sicuro avrete sentito dire in giro la classica frase che caratterizza i tristi giorni di temperature polari: “oggi fa freddo cane”.

Ma vi siete mai chiesti come mai si prende ad esempio proprio il migliore amico dell’uomo come animale emblematico della stagione che si appresta ad incominciare?

Noi si. Ora vi sveliamo il motivo: se al giorno d’oggi queste bestiole vengono agghindate di tutto punto dai loro padroni (pensate alla sfilata di amici quadrupedi di ogni razza, all’inizio del film La carica dei 101) con piumini da neve, doposci, sciarpa e cappellino di lana, nel passato non era così.

Anzi, i poveri animali a quattro zampe erano costretti ad essere relegati fuori dalle abitazioni, con tanto di lacci e catene, a patire le intemperie. Ecco perché si associa il gelo alle sofferenze che i poveri cagnolini erano costretti a subire sulla propria pelle (nonostante la pelliccia che li ricopre).

I più curiosi e intenditori, però, sapranno senz’altro che c’è una seconda spiegazione all’espressione che stiamo analizzando. Si tratta di una consuetudine legata alle popolazioni artiche: gli eschimesi, come noi, utilizzano il detto “oggi ha fatto un freddo cane” alternato a quello meno diffuso “ha fatto freddo per due cani” per descrivere una temperatura così bassa da spingere a far entrare gli amici animali all’interno delle tende, in modo da avere dei termosifoni viventi e potersi riscaldare meglio.

Contenti? Adesso, oltre a lamentarvi per i primi malanni di stagione, avete un altro argomento di conversazione da spendere in queste giornate “canine”, magari davanti a una tazza di tè bollente.

6 Novembre 2017 Sposa un cane randagio contro la sfortuna

Sposa un cane randagio contro la sfortuna

Una ragazza indiana ha sposato un cane randagio. Una cerimonia sfarzosa, tra amici e parenti.

Abito da sposa, autista, mazzi di fiori, amici e parenti: il matrimonio è proprio un giorno indimenticabile. Se poi il tuo sposo è un cane (in senso letterale), ecco che il matrimonio diventa unico!

Mangli Munda, una diciottenne indiana, ha deciso di sposare un cane randagio in una cerimonia tutt’altro che simbolica. Lo scopo del matrimonio? Scacciare gli spiriti maligni, su saggia indicazione degli anziani del villaggio.

Quindi, in realtà la cerimonia non è nata tanto per un giuramento di eterno amore: “Ho sposato il cane perché gli anziani dicono che così il malocchio andrà via da me e verrà trasferito al cane”.

Nonostante questo Mangli assicura che rispetterà il cane come avrebbe rispettato un normale sposo. Inoltre ci tiene a precisare che per la cerimonia ha speso molti soldi, così come ne avrebbe spesi per un matrimonio normale… tuttavia era l’unico modo per liberarsi dalla sfortuna ed assicurarsi la benevolenza del villaggio.

1 Novembre 2017 Stilista crea borse fatte con pelo di cane

Stilista crea borse fatte con pelo di cane

E’ possibile combinare insieme due grandi passioni come la moda e l’amore per gli animali? A quanto pare sì e ad esserci riuscita è una stilista imprenditrice, di nome Doris Carvalho.

La donna, residente in Florida, ha fondato un’azienda che ricicla il pelo di cane recuperandolo dai negozi di tolettatura, creando con quel materiale delle borse di lusso.

Ciascuna borsa è realizzata a mano e costa intorno ai 1.000 dollari. Il prezzo è alto ma Doris spera di riuscirlo a ridurre standardizzando il processo produttivo, man mano che gli ordini diventeranno sempre più.

Questo pelo sarebbe spazzatura in qualunque parte del mondo, io lo trasformo in borse, sterilizzandolo ed usandolo per fare la stoffa. Queste borse dimostrano che i prodotti di alto livello possono essere ecologici ed etici“, spiega l’imprenditrice. E voi comprereste mai una di queste borse?

19 Ottobre 2017 Monastero adotta un cane e lo fa diventare un vero frate.

Monastero adotta un cane e lo fa diventare un vero frate.

Un fatto molto curioso e buffo è avvenuto in un monastero francescano in Bolivia, a Cochabamba. I frati, infatti, hanno deciso di adottare un cagnolino trasformandolo in uno di loro.

Il cane è apparso nel monastero alcuni mesi fa, non si sa bene da dove sia arrivato ma i frati hanno deciso di aiutarlo e salvargli la vita.

 Battezzato Carmelo, il cagnolino è diventato ben presto famoso su internet con il nome di Fray Bigotón (Frate Baffo in spagnolo), dopo la pubblicazione su Facebook da parte di un monaco di alcune sue foto vestito da frate.

I monaci hanno deciso di trasformare il piccolo in un frate vero e proprio, cucendogli una piccola tunica. Dopo l’enorme condivisione sui social, sono rimasti sorpresi della risonanza che ha avuto il loro piccolo gesto ma sono contenti che sia servito per attirare l’attenzione sia sul loro ordine che sul problema dell’adozione dei cani abbandonati. Buona nuova vita Fray Bigotón!

11 Ottobre 2017 Costumi da samurai per cani e gatti: la nuova moda.

Costumi da samurai per cani e gatti: la nuova moda.

E’ dal Giappone che, di tanto in tanto, arrivano le notizie più assurde e curiose. L’ultima riguarda un’azienda di nome Samurai Age, la quale ha lanciato una linea di costumi da samurai per cani e gatti.

L’azienda ha creato la linea, ampliando la propria offerta, dopo aver operato per anni nella realizzazione di costumi da samurai umani. Questi nuovi prodotti per gli amici a 4 zampevengono realizzati su misura e stanno avendo un notevole successo, con migliaia di richieste.I costumi riprendono quelli indossati da famosi samurai della storia giapponese, come Sanada Yukimura e possono essere accompagnati anche da un casco, meno richiesto dato che è spesso mal sopportato dall’animale.
In molti mettono in dubbio il benessere di cani e gatti con il loro vestito da samurai. Il dibattito riprende ovviamente quello già vivo sul tema dei vestitini per cani e gatti che spesso hanno una funzione puramente estetica e per niente pratica per l’animale. E voi cosa ne pensate?

9 Ottobre 2017 Scoperto in Egitto un cimitero di animali: gatti,cani e scimmie.

Scoperto in Egitto un cimitero di animali: gatti,cani e scimmie.

Sepolti nel sito di Berenice sulla costa del Mar Rosso dell’Egitto meridionale, gli archeologi hanno scoperto quasi 100 scheletri completi di animali, risalenti al 150 d.C.

Le sepolture di animali erano comuni nell’antico Egitto, dai tempi pre-dinastici fino ai tempi romani, però di solito vengono rinvenuti mummificati. Gli scavi a Berenice, invece, avviati 20 anni fa e guidati da Steven Sidebotham dell’Università del Delaware, hanno scoperto un vero e proprio cimitero di animali sepolti.

Gli egizi usavano la mummificazione nei riti funebri e per le offerte religiose e nelle altre civiltà le sepolture dei gatti si trovano meno spesso delle sepolture di cani, per esempio tra i romani, per cui il cane sembra essere stato un animale da compagnia.

Le analisi sugli scheletri del cimitero è stata eseguita da Marta Osypińska dell’Accademia polacca delle scienze e riportata sul giornale Antiquity: due giovani gatti avevano ciascuno un guscio d’uovo di struzzo vicino al loro collo e tre gatti erano sepolti con i collari di ferro.

Anche se la maggior parte sono gatti, c’è anche qualche scimmia e qualche cane. Secondo Osypińska questo può riflettere la natura multiculturale della comunità a Berenice e portare a pensare che, oltre a oggetti sacrificali, i gatti erano considerati anche animali da compagnia.

Sebbene Berenice fosse un porto militare, era lontana dalle grandi città e quindi isolata. Probabilmente per questo adottavano i gatti come amici del cuore, esattamente come facciamo oggi.

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