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15 Novembre 2023 Prince: alcuni oggetti del genio di Minneapolis all’asta

Prince: alcuni oggetti del genio di Minneapolis all’asta

Prince, uno dei più grandi geni della musica e icona della moda, era conosciuto non solo per il suo talento musicale straordinario, ma anche per i suoi outfit eclettici e originali che sfoggiava sul palco durante i suoi concerti. Ora avrete la possibilità di possedere un pezzo della sua storia, poiché oltre 200 oggetti del suo inconfondibile guardaroba saranno messi all’asta (domani) il 16 novembre nell’ambito della vendita online “The Fashion of Prince”, organizzata dalla RR Auction.

La collezione di Prince

La collezione comprende una vasta gamma di abiti, accessori e gioielli di proprietà del collezionista Bertrand Brillois, un uomo d’affari parigino appassionato dei capi di abbigliamento indossati dal genio di Minneapolis. Tra i pezzi più iconici presenti all’asta vi è la celebre camicia bianca con le ruche che Prince indossò durante la sua storica esibizione agli American Music Awards del 1985 a Los Angeles. Durante quella performance, l’artista, soprannominato “His Purpleness” per la sua passione per il colore viola, incantò il pubblico interpretando il brano del 1984, “Purple Rain“, colonna sonora dell’omonimo film. La camicia è stimata a un valore di 15.000 dollari. Nella stessa occasione, Prince indossò una spilla da bavero per completare il suo abito verde, blu e oro, stimata a circa 7.000 dollari.

Inoltre, potrete fare un’offerta per il cappotto in cachemire indossato dall’artista nel film musicale romantico del 1986 “Under the Cherry Moon”, un’opera che lui stesso ha diretto e interpretato. Questo prezioso cappotto è stimato a un valore di 25.000 dollari.

E i familiari di Prince?

È importante sottolineare che gli eredi di Prince non hanno alcuna connessione con questa vendita. L’artista era conosciuto per i numerosi regali che faceva ai suoi dipendenti e amici, oltre che per le vendite occasionali di oggetti usati che organizzava a Paisley Park, il suo studio-residenza nei pressi di Minneapolis. Bertrand Brillois, un appassionato collezionista che ha trascorso circa 20 anni alla ricerca dei capi e degli oggetti appartenuti a Prince, aveva in passato persino pensato di aprire un museo interamente dedicato alla moda del cantante. Tuttavia, dopo che Paisley Park è stato trasformato in un museo aperto al pubblico nel 2016, con una superficie di oltre 6.000 metri quadrati, comprendente lo studio di registrazione, una sala concerti e una vasta collezione di memorabilia di Prince, Brillois ha deciso di mettere all’asta la sua collezione preziosa.

I fan di Prince a caccia di un cimelio dell’artista!

Non perdete l’opportunità di possedere un pezzo dell’iconico guardaroba di Prince e di immergervi nel suo mondo unico di musica e moda. Questa asta offre un’affascinante collezione di oggetti che rappresentano la genialità e l’inconfondibile stile di questo artista straordinario.

la classifica delle 5 migliori canzoni di Prince:

  1. Purple Rain: Senza dubbio uno dei suoi brani più iconici e conosciuti di tutti i tempi. “Purple Rain” è un mix di potenza emotiva e melodia coinvolgente che ha segnato la carriera di Prince.
  2. Kiss: Un pezzo funky e dal ritmo contagioso, “Kiss” è un classico di Prince che mostra il suo talento eccezionale nel combinare elementi di diversi generi musicali.
  3. When Doves Cry: Questa canzone è un’opera d’arte musicale che si distingue per la sua produzione innovativa e le liriche introspective. “When Doves Cry” incarna perfettamente lo stile unico e sperimentale di Prince.
  4. Little Red Corvette: Un’esplosione di energia e sensualità, “Little Red Corvette” è un’altra canzone che testimonia la versatilità musicale di Prince e la sua capacità di creare melodie indimenticabili.
  5. Sign o’ the Times: Un brano intenso e profondo che affronta temi come la guerra nucleare, la criminalità e l’AIDS. “Sign o’ the Times” mostra il talento di Prince nel trasmettere messaggi sociali attraverso la sua musica.

19 Giugno 2019 Il ritorno di Kekko e i Modà: “Quel sorriso in volto”

Il ritorno di Kekko e i Modà: “Quel sorriso in volto”

il ritorno dei Modà, eccoli pronti per il lancio del nuovo “Quel sorriso in volto”che uscirà il 21 giugno.
Quella che i Modà raccontano nel nuovo singolo “Quel sorriso in volto”, è una storia vera, dolce e amara allo stesso tempo: una storia d’amore tradotta in musica da Kekko con il suo stile inconfondibile, che segna ufficialmente il ritorno dei Modà e anticipa il nuovo album.
Dal 21 giugno “Quel sorriso in volto” sarà in onda su Radio Flash
La band campione d’incassi, dopo due anni di pausa, ha annunciato l’arrivo di un nuovo album in autunno e 6 live nei principali palasport d’Italia per un’anteprima del tour.
Di seguito le date nei palasport:
2 dicembre all’Unipol Arena di Bologna
4 dicembre al Mediolanum Forum di Assago (Milano)
7 dicembre al Brixia Forum di Brescia
8 dicembre al Pala Alpitour di Torino
11 dicembre al Mandela Forum di Firenze
14 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma
I Modà sono tra le band di maggior successo in Italia, con all’attivo 6 album e decine di hit. Si formano ufficialmente nel 2002 ed esplodono, dopo una lunga gavetta, nel 2011 con l’album “Viva i romantici”, certificato Disco di Diamante. Hanno conquistato due volte il podio al Festival di Sanremo (con “Arriverà” nel 2011 e “Se si potesse non morire” nel 2013) e si sono esibiti allo Stadio di San Siro nel 2014 e nel 2016. Il loro ultimo album “Passione maledetta” è del 2015.
La band è composta da Kekko Silvestre (voce, pianoforte), Diego Arrigoni (chitarra elettrica), Stefano Forcella (basso), Enrico Zapparoli (chitarra elettrica, chitarra acustica) e Claudio Dirani (batteria).
19 Ottobre 2017 Selfie addio? Arriva il Jelfie, la nuova moda tra gli instagrammer

Selfie addio? Arriva il Jelfie, la nuova moda tra gli instagrammer

Jelfie: Basta selfie, da oggi l’autoscatto lo si fa saltando. Scopriamo insieme la nuova tendenza che sta conquistando i social

Poker face, blue steel, duck face, magnum, occhialata si, occhialata no… Quante facce, pose o outfit abbiamo dovuto inventarci per sembrare sempre fighissimi nei nostri selfie? Beh da oggi tutto questo non serve più.

Tra gli instagrammer dall’autoscatto compulsivo è arrivata una nuova moda: il Jelfie.

Mai sentito nominare?

Il nome viene da due parole inglesi messe insieme: jump e selfie.

I Jelfie in questione, infatti, altro non sono che autoscatti di gente che salta, e sembra proprio che questa pratica stia per rimpiazzare il vecchio amato selfiesuper costruito per dare spazio a scatti più naturali e divertenti.

Se si vuole stare al passo con i tempi bisogna cominciare ad allenarsi a saltare.

In realtà la cosa non è nuovissima, già nel 1950 il fotografo Philippe Halsmanparla di “Jumpology”, il nome di una sua raccolta di 170 foto in cui ritraeva attori e artisti famosi intenti a saltare, tra questi Salvator Dalì, Marilyn Monroe, Grace Kelly, Bridgitt Bardot, Sophia Loren e Audrey Hepburn.

Quella del salto, inoltre, sembra essere una pratica conosciuta anche tra i fotografi da matrimonio che spesso obbligano sposini e ospiti a fare foto saltellanti, con enorme imbarazzo di tutti (se non vi è mai capitato ritenetevi fortunati).

Consolatevi, oggi una cosa del genere npn è più imbarazzante, è super cooooooool, lo dice anche la Ferragni.

Ma come si scatta il jelfie perfetto? Ecco qualche suggerimento:

  • Scegliete sempre un luogo interessante, Machu Picchu, l’Himalaya, il deserto, insomma dove volete voi purché sia un luogo suggestivo e bello. Siate creativi se volete tanti follower.
  • Siate spontanei, divertenti e divertiti. Basta pose studiate e labbra da papera. Naturalezza. Cercate di non essere rigidi nel salto, i tronchi son belli nelle foreste non nelle foto. Quindi rilassate il corpo e i muscoli, e provate a saltare con le gambe piegate, l’effetto Rocket man è sempre dietro l’angolo.
  • Saper posizionare la fotocamera è la chiave di tutto. Mettetela più vicina al pavimento possibile, farà sembrare il vostro salto roba da atleti olimpici.
  • Non dimenticatevi di settare le impostazioni della vostra fotocamera. Prima di tutto attivate la funzione movimento è la prima cosa da fare per dare nitidezza alla foto. Subito dopo sincronizzate il timer con il vostro salto per poter catturare il salto all’apice della sua altezza.

Direi che ora sapete tutto sul jelfie e su come si fa. Non vi resta che provare, e come dicevano i Van Halen:

“JUMP!”

18 Ottobre 2017 Trasforma la cacca in vestiti alla moda.

Trasforma la cacca in vestiti alla moda.

Avreste mai il coraggio di indossare un vestito di merda? No, non stiamo parlando di un vestito brutto a vedersi, ma proprio di un vestito creato con feci di mucca. Pensate bene alla vostra risposta perché, in futuro, la cacca potrebbe diventare molto diffusa nella realizzazione degli abiti.

Questo almeno è ciò che pensa una designer olandese di nome Jalila Essaïdi, che ha capito come gli escrementi di mucca causino un problema ambientale notevole, a causa del crescente numero di allevamenti nel mondo.

 Jalila ha deciso di mettersi alla ricerca di nuove strade per riutilizzare questi escrementi, ed ha avuto dei risultati che probabilmente sorprenderanno molti. Lavorando nel suo “BioArtLab”, ha scoperto che il letame può essere usato come base di partenza per realizzare di nuovi materiali biodegradabili.

La cosa interessante è che dagli escrementi si possono ricavare sia la base del materiale che i composti chimici utilizzati per trattarlo. La base del nuovo materiale è stato battezzato “Mestic” e non è altro che la cellulosa che arriva dalle piante mangiate e digerite dalle mucche. Dal letame vengono poi estratti anche gli acidi che permettono di creare acetato di cellulosa, che è considerato una sorta di plastica liquida naturale.

Il risultato finale è sorprendente, non puzza ed è perfettamente igienico. “Non è la prima volta che si cerca di risolvere il problema del letame, ma è la prima volta che viene considerato una risorse di valore”, ha commentato Jalila Essaïdi. E’ probabile che i vestiti realizzati col letame possano arrivare sul mercato prossimamente: l’unico ostacolo è di tipo psicologico.

28 Settembre 2017 Gonne e pantaloni: tutte le tendenze moda dalle sfilate Autunno Inverno 2017-2018.

Gonne e pantaloni: tutte le tendenze moda dalle sfilate Autunno Inverno 2017-2018.

La prossima stagione andranno di moda le gonne o i pantaloni? Il fashion dilemma tutto femminile arriva puntuale con l’inizio delle sfilate Autunno Inverno 2017-2018. Ma basterà guardare le sfilate della Parigi Fashion Week, della settimana della moda di Milano, della New York Fashion Week e dalla London Fashion Week per intercettare le prossime tendenze di stagione. Siete pronte a districarvi tra gonne plissettate, modellitubino e gonne lunghe eleganti, pantaloni palazzo, cigar pants e jeans a zampa? Guardate la nostra gallery per non perdervi i modelli dalle sfilate. Le gonne più nuove, i pantaloni più strani, le idee più eleganti o i pezzi più strani per l’inverno 2018 sono già qui, pronti a darvi le giuste ispirazioni per i prossimi look.

Sulle passerelle di Parigi sfilano le minigonne super sexy, in pelle con maxi volant laterale viste da Saint Laurent, le gonne super luxury – corte o lunghe – di Balmain e i pantaloni ampi e maschili di Chloé.

Alla Milano Fashion Week la femminilità e l’eleganza regnano sovrane: vedere alla voce n°21 che porta sul catwalk bellissime e sofisticate gonne a matita o gonne a ruota in tweed maschile; vedere alla voce Fay le mini gonne a pieghe decorate da applicazioni; o ancora alla voce Alberta Ferretti che fa sfilare pochi pantaloni, ma super ricercati e charmant come il pigiama in velluto stampa floreale dallo stile chic & dégagé. E poi ci sono le gonne in velluto di Max Mara, quelle in vernice rossa di Fendi o le borghesissime gonne in lana con ricami floreali di Prada.

Senza dubbio è sulle passerelle di Londra che sfilano le idee più stravaganti e originali: a cominciare dalle ironiche post-it skirts in pvc trasparente (Fyodor Golan) per non dimenticare la to-do-list del giorno fino alle gonne con le frange firmate House of Holland, passando per i pantaloni in lurex arcobaleno (Ashish) dallo stile disco fever. Il mood athleisure si declina in tocchi sporty in passerella da Versus che fa sfilare minigonne in pelle con zip e pantaloni con bande laterali.

I modelli dalle sfilate rilanciano la moda dei pantaloni oversize. Da quelli di taglio maschile (come visti da Eudon Choi, Thom Browne, Victoria Beckham, Tome NY, Hellessy, Creatures of the Wind) ai pantaloni eleganti larghi (Altuzarra o Christian Siriano) senza dimenticare i pantaloni ampi e sportivi, più casual e dégagé – quelli in stile tuta per intenderci – che rinforzano il trend delle stagioni scorse (vedi Marc Jacobs ,Philipp Plein, Hellessy, Desigual) e quelli più strani e originali come i pantaloni-piumino visti da Thom Browne. Tra i jeans alla moda ci sono quelli ricamati di cristalli visti sulla passerella Philipp Plein autunno inverno 2017-2018 o quelli tutti strappi di Jeremy Scott..

Sul fronte delle gonne, invece, preparatevi al grande ritorno delle gonne longuette che si declinano nella chiave super femminile e ultra chic delle gonne a tubo (Calvin Klein, Tadashi Shoji), in gonne al ginocchio ampie e fluttuanti (Victoria Beckam), in gonne plissettate(Carolina Herrera) o in modelli con maxi volants ( Jason Wu, Hellessy) che danno movimento alla silhouette.

23 Settembre 2017 Depilazione intima: la fanno anche gli uomini, ma il rischio è farsi male

Depilazione intima: la fanno anche gli uomini, ma il rischio è farsi male

Lo fanno tutte, o quasi: la depilazione intima è irrinunciabile per oltre otto donne su dieci e per trovare chi non si rade occorre cercare soprattutto nelle over 45, perché per le giovanissime la ceretta “hard”, più o meno estesa, è un must. Lo stesso vale per molti uomini (il 66 per cento elimina i peli pubici “di troppo”, più o meno regolarmente), ma dietro questa moda si celano possibili rischi: come spiega uno studio pubblicato di recente su JAMA Dermatology, in un caso su quattro prima o poi si va incontro a qualche intoppo che può far male, dalle lacerazioni alle irritazioni cutanee.

Tante donne (e uomini)

Gli autori osservano innanzitutto che la scelta di depilarsi “lì” è in voga ormai da tempo: secondo un’indagine dello scorso anno l’85 per cento delle donne elimina i peli pubici regolarmente. Non tutte (forse temendo il dolore) cedono alla ceretta alla brasiliana, ovvero la depilazione integrale, ma il 62 per cento l’ha provata almeno una volta. L’obiettivo per molte non è (solo) piacere di più al partner, come dichiara una su cinque, ma soprattutto sentirsi più “pulita”: i peli sono visti come poco igienici dal 60 per cento delle donne. Lo stesso vale per gli uomini visto che stando ai dati dell’ultima ricerca, condotta su oltre 7.500 persone di entrambi i sessi, il 66 per cento dei maschi ha provato una depilazione intima. Peccato però che ci sia un prezzo da pagare, per entrambi i sessi: uno su quattro almeno una volta ha avuto problemi a seguito di cerette, rasoi e simili, l’1,4 per cento ha addirittura avuto bisogno del medico per risolverli.

I peli intimi non sono superflui

Matthew Truesdale, urologo dell’università di San Francisco e autore dello studio appena pubblicato, spiega che le lacerazioni sono il guaio più comune (61 per cento dei casi), seguite da ustioni (23 per cento) e arrossamenti o irritazioni cutanee (12 per cento): «Nel 32 per cento delle “vittime” della depilazione questi effetti collaterali si sono verificati addirittura cinque o più volte – sottolinea l’esperto -. I problemi sono più frequenti in chi sceglie la rasatura integrale, è più villoso o si depila spesso, in una sorta di effetto “dose-risposta” (più peli si tolgono, più sale la probabilità, ndr), ma uomini e donne sono quasi ugualmente a rischio: la probabilità è solo di poco più alta nel sesso femminile. I fattori che aumentano il pericolo sono, poi, farsi depilare dal partner o usare il rasoio elettrico». La ceretta invece sembra meno a rischio, probabilmente perché più spesso viene praticata da un professionista evitando il fai da te, o forse perché «allungando i tempi di ricrescita, riduce la frequenza delle depilazioni», sottolinea Truesdale. Che ricorda anche come la depilazione intima sia associata a un possibile aumento delle infezioni: non ci sono ancora certezze al riguardo, ma accanto a follicoliti, piccoli ascessi e reazioni cutanee dovute alle sostanze irritanti contenute nei prodotti per la depilazione sembra verosimile che eliminare i peli pubici possa compromettere la flora batterica locale favorendo infezioni. Perché i peli “lì” non sono superflui: sono infatti un “cuscino protettivo” per la pelle sensibile della zona, mantengono adeguate condizioni di umidità impedendo il proliferare di lieviti e funghi, difendono i genitali dai germi esterni “intrappolandoli” prima che facciano danni. Meglio evitare la depilazione completa, quindi, e rasarsi sempre con giudizio: «I problemi gravi sono rari, ma i contrattempi non mancano. Occorre perciò fare molta attenzione quando ci si depila nelle zone intime», conclude Truesdale.

Fonte: Corriere