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8 Dicembre 2017 LE TRADIZIONI DELLA FESTA DELL’IMMACOLATA IN SICILIA

LE TRADIZIONI DELLA FESTA DELL’IMMACOLATA IN SICILIA

La festa dell’8 dicembre è da sempre per i siciliani un momento di fede, di riunioni familiari e di affermazione della cucina tipica locale.

Oltre la devozione religiosa, la tradizione in Sicilia vuole che il 7 e l’8 dicembre siano due giorni da vivere in famiglia, tra pranzi e cene nonché le immancabili giocate di carte e tombolate. Ed è il cibo a contraddistinguere queste giornate di festa. Vediamo quali sono.
In particolare nel palermitano il piatto tipico per eccellenza di questo periodo è lo “Sfinciuni”, la famosa morbida focaccia condita con salsa di pomodoro, cacio cavallo e acciuga. Insieme allo Sfinciuni troviamo i cardi in pastella (“Carduna”) ed il Baccalà fritto con la “passolina”.

In molte località sicule è anche diffusa la tradizione delle “Muffulette”, le focaccine nel cui impasto si mettono semi di finocchio, condite con ricotta e cacio a pezzettini.
Ma sono soprattutto i dolci a rendere unica la Festa dell’Immacolata in Sicilia. Immancabile nelle case dei siciliani la “Petrafennula”, probabilmente di origine araba è una sorta di torrone (avvolta in una carta colorata) a base di mandorle, miele, mandorle, bucce di arancia e di cedro.

La “Mustazzola”, che si prepara anche per la Festa dei Morti, è un biscotto composto da farine di miele. Dolce per eccellenza nel giorno dell’Immacolata è il “Cuccidatu”, il buccellato, che nel suo formato rappresenta simbolicamente la corona di stelle, “u stellariu” della Madonna. È preparato con pasta frolla con un ripieno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia.
La Festa dell’Immacolata apre quindi in Sicilia il lungo periodo delle feste natalizie contraddistinte dalla devozione e dalle ricche tradizioni culinarie che rendono unica questa terra.

Ogni 8 dicembre sono tante le processioni in onore dell’Immacolata che si organizzano in tutti i comuni siciliani. Famosa in Sicilia la processione a Scordia in provincia di Catania. Si teneva il 7 dicembre, giorno della vigilia, nella chiesa di San Rocco. Giovani in processione portavano i palichia, ossia croci di canna con ampi panni con l’immagine dell’Immacolata e i scupi, cioè scope su manici di canna.

A Siracusa l’Immacolata Concezione di Maria si celebra con una novena. Ancora attuale la Svelata del simulacro della Vergine che si tiene il 29 novembre. La notte del 7 dicembre la banda è solita suonare per le vie di Ortigia, dalle tre fino alle cinque del mattino. Dopo, nella chiesa di Giovanni Battista all’Immacolata alle cinque del mattino si svolge al buio la funzione religiosa con la celebrazione della messa.

Nel Trapanese invece, a Calatafimi Segesta, si svolge una suggestiva processione notturna. A Canicattì – in provincia di Agrigento – la vigilia dell’Immacolata è tradizione preparare i Vamparotti ossia grandi falò, allestiti in ogni quartiere.

Mercatini e presepi viventi, da questa particolare giornata prendono le mosse o assumono una più particolare attrattiva.

Una festa ricca di riti e tradizioni che continuano ad essere perpetuate anche fra le giovani generazioni per custodire la memoria.