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4 Gennaio 2018 Gennaio 1967: usciva l’album “The Doors” esordio discografico per Jim Morrison e la sua band

Gennaio 1967: usciva l’album “The Doors” esordio discografico per Jim Morrison e la sua band

The Doors è il disco di debutto dei The Doors, registrato ai Sunset Sound Studio nell’agosto 1966, fu pubblicato il 4 gennaio 1967 dalla Elektra Records. La rivista Rolling Stone l’ha inserito al 42º posto della sua lista dei 500 migliori album.

L’album contiene due brani leggendari: Light My Fire e The End. Alabama Song fu originariamente scritta e composta da Bertolt Brecht e Kurt Weill per la loro opera Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny (Ascesa e caduta della città di Mahagonny), mentre Back Door Man è un brano di Willie Dixon interpretato in precedenza da Howlin’ Wolf.
Anticipato dal singolo Break on Through (To the Other Side) e successivamente dalla pubblicazione del singolo Light My Fireche raggiunse la posizione numero 1, l’album riscosse un enorme successo piazzandosi alla posizione numero 2 nelle classifiche del tempo aggiudicandosi il disco d’oro e quello di platino.

 

8 Dicembre 2017 8 Dicembre 1943: oggi nasceva Jim Morrison leader dei “The Doors”

8 Dicembre 1943: oggi nasceva Jim Morrison leader dei “The Doors”

James Douglas Morrison, detto Jim (Melbourne, 8 dicembre 1943 – Parigi, 3 luglio 1971).

 

Leader carismatico e frontman della band statunitense The Doors, fu uno dei più importanti esponenti della rivoluzione culturale degli anni Sessanta, nonché uno dei più grandi cantanti rock della storia. Impetuoso “profeta della libertà” e poeta maledetto, è ricordato come una delle figure di maggior potere seduttivo nella storia della musica e uno dei massimi simboli dell’inquietudine giovanile. Era soprannominato il Re Lucertola e venne paragonato a Dioniso, divinità del delirio e della liberazione dei sensi.

Nel 2008 Morrison è stato posizionato al 47º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone e, l’anno successivo, al 22º posto nella classifica dei “50 più Grandi Cantanti del Rock” stilata dalla rivista britannica Classic Rock.

Il mistero della morte: ipotesi e illazioni

La tomba di Jim Morrison al cimitero parigino del Père Lachaise, divenuta un vero e proprio “santuario” meta di un pellegrinaggio incessante.

La morte di Jim Morrison è tuttora avvolta nel mistero: i referti medici parlano di arresto cardiaco avvenuto nell’abitazione del cantante, ma non fu mai eseguita alcuna autopsia. Jim Morrison è sepolto nel celebre “cimitero degli artisti” del Père Lachaise nella capitale francese, in un piccolo lotto situato alla confluenza dei settori 5, 6, 14 e 16, divenuto negli anni un vero e proprio “santuario” meta del pellegrinaggio incessante di fan, visitatori, curiosi e turisti attirati dal suo mito. L’attuale tomba, un blocco di granito con epitaffio in greco antico, ha sostituito quella originale, che era sormontata da un busto marmoreo raffigurante Jim Morrison, opera dello scultore croato Mladen Mikulin, e che è stato trafugato dopo essere stato deturpato a più riprese con vernice, rossetto e graffiti. Nel 1995 gli eredi ripulirono la sua tomba e quelle circostanti e stanziarono un fondo per un sistema di sorveglianza permanente. Sulla lapide fu affissa una lastra di bronzo con l’iscrizione ΚΑΤΑ ΤΟΝ ΔΑΙΜΟΝΑ ΕΑΥΤΟΥ (translitterato: kata ton daimona eaytoy), ossia “fedele al suo spirito”, che fa riferimento all’estrema coerenza con cui egli condusse la sua vita fino al tragico epilogo.

Alcuni sostengono che Jim Morrison sia ancora vivo e che abbia inscenato la sua morte per sottrarsi alla pressione della popolarità e dedicarsi alla poesia, magari assieme a Pamela. Si è anche ipotizzato che si sia trasferito in Africa seguendo le orme del suo poeta-culto, il leggendario Arthur Rimbaud: pare infatti che, all’inizio del 1967, Jim Morrison abbia proposto di inscenare la sua morte per portare il gruppo all’attenzione del paese. Fece anche la proposta di utilizzare il nome “Mr Mojo Risin” per contattare l’ufficio una volta che si fosse nascosto in Africa. Steve Harris, assistente di Jac Holzman, ricorda che Jim Morrison gli chiese quali conseguenze avrebbe avuto la notizia della sua presunta morte. Morrison, ai tempi del flirt con la Werbelow, era anche incuriosito dall’ipotesi secondo cui il corpo di Cristo sarebbe stato sottratto dalla cripta a opera degli apostoli, e diversi amici convengono che questo fosse proprio il tipo di beffa che lui avrebbe voluto giocare al mondo.

Ci sono poi i sostenitori della teoria del complotto, i quali affermano invece che la morte di Jim Morrison fu tutta una messa in scena orchestrata dalla CIA, – con la sua, anche quella di Jimi Hendrix, Brian Jones, Janis Joplin – per “far fuori” dalla circolazione questi artisti “scomodi” che con la loro musica inducevano milioni di fan a rifiutare la guerra in Vietnam e vivere in assoluta libertà secondo il modello della controcultura hippie. Si sarebbe deciso che i tre artisti fossero figure dannose per la società poiché traviassero la gioventù e accrescessero il dissenso dell’opinione pubblica nei confronti degli Usa, e sarebbe quindi stata architettata una cospirazione per eliminarli o renderli innocui.

Nel corso di un’intervista rilasciata nel 2008 all’inglese Daily Mail, il tastierista ex-Doors Ray Manzarek ha rivelato che Jim Morrison, un anno prima di morire, avrebbe fantasticato sull’intenzione di simulare la propria morte per trasferirsi alle Seychelles. dando nuovo vigore alle diverse leggende metropolitane nate nel tempo.

Nel corso degli anni sono state fatte innumerevoli congetture. Molti hanno sostenuto che fosse totalmente estranea alla sua figura una morte per infarto in una vasca da bagno (lo scrittore William Burroughs disse di considerarla “una storia assurda, inverosimile”) e che la vera causa del decesso sia stata invece un’overdose di eroina (o di cocaina). Jim Morrison, infatti, frequentava spesso il “Rock ‘n’ Roll Circus”, un locale musicale notturno allora noto come luogo di ritrovo degli eroinomani. I detrattori di questa ipotesi affermano che Jim Morrison avesse timore degli aghi ipodermici, l’eroina però può essere assunta anche mediante inalazione. Morrison, peraltro, venne trovato nella vasca da bagno, che di solito è il primo posto in cui viene portata la vittima di un’overdose per tentare la rianimazione, e sulla sua tomba apparvero subito graffiti che dicevano “Abbiate pietà dei tossici”, “Morto di overdose”, ecc. D’altronde il rischio che l’eroina inalata risulti fatale è decisamente maggiore quando è assunta in combinazione con l’alcol. Se Jim Morrison avesse sniffato eroina un esame del sangue l’avrebbe rivelato, oppure, in caso di iniezione, il medico avrebbe notato il segno dell’ago, ma, inspiegabilmente, non venne effettuato alcun esame del sangue, nessuna autopsia e nessuna analisi accurata. Il dottor Max Vassille arrivò dodici ore dopo il decesso, manifestò perplessità sulla morte nella vasca da bagno ma aggiunse che se le dichiarazioni di Alain Ronay e di Pamela erano accurate – e nell’immediato non potevano essere smentite – era probabile che Jim Morrison fosse morto per attacco di cuore provocato da coaguli di sangue nell’arteria cardiaca.

Ci sono poi altri elementi interessanti. Un amico pusher si confidò con Elizabeth Lariviere, detta Zozo, una modella amica di Pamela, preoccupato che Jim Morrison potesse essere morto in seguito alla droga che lui gli aveva fornito. La cantante Marianne Faithfull ha raccontato che il conte e allora fidanzato Jean de Breteuil “era spaventato a morte. Jim Morrison era morto di overdose e la droga l’aveva fornita lui. Jean si vedeva come il pusher delle star, e a un certo punto eccolo ridotto come uno spacciatore da strapazzo nei guai fino al collo”. I due partirono immediatamente per Casablanca. De Breteuil morì qualche mese dopo per overdose. Nell’estate 2014 la Faithfull ha ribadito, alla rivista Mojo, che fu proprio De Breteuil a fornire accidentalmente la dose di eroina letale. Un altro episodio curioso fu lo strano annuncio della morte di Jim Morrison che diede in tempi record, la mattina del 4 luglio, il DJ americano Cameron Watson alla discoteca La Bulle, dopo essere stato avvicinato da due spacciatori di marijuana. Pamela, da parte sua, ha raccontato versioni diverse della storia. In linea di massima, affermò che lei e Jim avevano passato la serata al cinema, quindi al ristorante, e infine avevano sniffato eroina a casa. Jim Morrison si sarebbe sentito male e nella notte si sarebbe immerso nella vasca da bagno.