“Non so se sopravviverò l’inferno della Casa, ma spero di trovare almeno il purgatorio, così mi merito il paradiso”. Cristiano Malgioglio commenta, prima di entrare nella Casa del GF Vip, la sua esperienza da concorrente nel 2017, fu un grande successo esploso anche sui social. E c’è molta curiosità su cosa succederà adesso.
“Il giorno di Natale indosserò un vestito di mia madre. Stupendo, sicuro, con dei grandi fiori. Glielo avevo regalato io, l’avevo comprato per lei a Madrid. Per Capodanno con i ragazzi –continua Malgioglio- canzoni latinoamericane, gliele faccio conoscere io, per scacciare via questo orribile 2020″.
La francese Stephanie Frappart, l’arbitra per la prima volta designata a dirigere nella Champions League maschile l’incontro di domani sera tra Juventus e gli ucraini della Dinamo Kiev.
La 37enne Frappart di strada ne ha fatto davvero tanta da quando, arbitrava già a 13 anni: «È allo stesso tempo un privilegio, un onore e una responsabilità. Spero che la mia carriera incoraggi le giovani a impegnarsi come arbitri», aveva dichiarato Stephanie nell’estate del 2019, prima di cominciare la sua prima stagione completa nella Ligue 1,il campionato francese, interrotta lo scorso marzo dalla pandemia da coronavirus.
La Frappart ha anche arbitrato la partita dell’Italia Under 21 contro l’Armenia giocata a Catania nel novembre del 2019.
Per la partita di domani sera, la sua 12ª in questa stagione di stadi purtroppo vuoti di pubblico, la francese sarà alla guida di una formazione arbitrale composta da connazionali, ma tutta declinata al maschile.
Prosegue l’inarrestabile carriera di Laura Pausini. La cantante ha infatti raggiunto un altro traguardo: il miliardo di stream su Spotify. Si tratta della prima artista italiana a superare la cifra, grazie anche al successo raggiunto nel Sud America. Solo “La solitudine” conta ben 20 milioni di stream.
Anche quest’anno «Spelacchio», l’albero di Natale di Roma, torna a Piazza Venezia. In nottata inizieranno le operazioni di montaggio e allestimento. Sarà un abete naturale di tipo Abies Nordmanniana, di circa 23 metri di altezza e con un diametro della chioma alla base di 12 metri. Sarà illuminato con 100mila luci a led e decorato con 800 sfere in quattro colori: rosso, argento, oro intenso e oro chiaro. Ad inaugurarlo, come da tradizione, il prossimo 8 dicembre sarà la Sindaca di Roma Virginia Raggi. Il costo di trasporto, installazione e allestimento sarà di circa 140mila euro, a carico del comune. «Anche quest’anno torna il nostro »Spelacchio«, l’albero di Natale di Roma ormai famoso in tutto il mondo. In questo momento difficile per tutti i cittadini vogliamo che queste luci mantengano accesa la speranza di un Natale sereno ma soprattutto diano la forza a tutti noi per resistere e superare insieme la sfida dell’emergenza sanitaria», dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi su un post Facebook.
Trenta novembre 1982, viene pubblicato l’ultimo lavoro discografico di Michael Jackson dal titolo “Thriller”, uscito con l’etichetta “Epic Records”, mentre nel resto del mondo uscì il 2 dicembre con l’etichetta della “Columbia Records”.
L’uscita dell’album, fu anticipata il 18 ottobre dal singolo “The girl is mine” cantato in coppia con Paul McCarteny e in vetta delle classifiche europee e statunitensi.Come il precedente album “Off the wall” è prodotto da Quincy Jones.
Il disco fu registrato negli studi della “Westlake Recordig Studios” di Los Angeles dal 14 aprile al 8 novembre 1982.
Si tratta dell’album più venduto nella storia della musica. Si stima abbia venduto oltre 110 milioni di copie,anche se questa cifra viene ritenuta poco realistica da alcune fonti che parla di quasi 34 milioni di copie. E’ stata più volte confermata da fonti autorevoli come Billboard e il Guinness dei Primati.
Trenta novembre 1979, usciva “The Wall” undicesimo album in studio del gruppo musicale britannico dei Pink Floyd, su etichetta Harvest/EMI in Europa(e, successivamente in Giappone) e dalla Columbia/Sony nel resto del mondo.
Si tratta di un’opera rock incentrata sulla storia di un personaggio fittizio: una rockstar di nome Pink che, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a costruirsi un “muro” mentale attorno ai propri sentimenti dietro al quale si isola. I disagi, soprattutto infantili, che portano Pink a questa scelta drammatica sono la morte del padre verso la fine della seconda guerra mondiale, la madre iperprotettiva, gli insegnanti scolastici eccessivamente autoritari ed avvezzi alle punizioni corporali e i tradimenti della moglie.
L’album segnò anche la rovina della formazione classica dei Pink Floyd. Infatti il tastierista Richard Wright partecipò tardivamente alla registrazione dell’album (si era trasferito in Grecia con la sua nuova moglie); per questo motivo (come spiegato da Mason nel suo libro) Waters litigò con il tastierista e lo licenziò: durante il tour di promozione Wright partecipò solo come turnista.
Il successo dell’album fu enorme: fu l’album più venduto negli Stati Uniti d’America nel 1980, divenendo uno degli album doppi più venduti nella storia. Si è inoltre posizionato all’87º posto nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone.
Tuttora rinomati gli effetti scenici usati nel tour che seguì, considerati da molti fan e critici innovativi per quel periodo. Gli stessi Pink Floyd, dopo aver pubblicato The Final Cut, non si esibirono più dal vivo fino all’abbandono di Roger Waters nel 1985. Essi non presero nemmeno in considerazione l’idea di un nuovo tour per promuovere l’album successivo, ritenendo infatti troppo difficoltoso competere con gli show precedenti di The Wall. Ciò è testimoniato da Nick Mason nel suo libro Inside Out – La prima autobiografia dei Pink Floyd. All’album seguì anche il film Pink Floyd The Wall.
Una bandiera del Napoli sul terrazzo del monastero. «Un segno, un piccolo segno», della partecipazione delle suore clarisse cappuccine di clausura al lutto della città per la morte di Maradona. Un gesto, come racconta suor Rosa Lupoli, «per dire che abitiamo a Napoli e che partecipiamo col cuore a questo evento che ha intristito tutta la città. Nessuna di noi ha conosciuto personalmente Diego Armando Maradona…
Ma come mi ha detto ieri sera una sorella di 78 anni (vedendomi piangere) che ha quasi perso la memoria e che vive qui dentro da quasi 60 anni, non lo conosceva ma ne aveva sentito parlare(anche in clausura). Io – racconta suor Rosa – sono entrata Il 5 maggio 1990 e via Pisanelli era un tripudio azzurro di bandiere con il volto di Maradona che aveva fatto vincere a Napoli il secondo scudetto. Venivo da Ischia dove c’era grande tifo (mio padre tra i primi) ma poca scenografia e pensai che i napoletani fossero completamente fuori di testa nel senso più positivo del termine.
Chi non ama i calendaridell’Avvento?! Sono lo stratagemma che ci permette di distrarci fino alla fatidica data. E allora perché non crearne uno su misura per te, un’amica o un bambino a cui vuoi fare piacere?
Un calendario dell’Avvento lo si può fare in mille modi. Per esempio con dei regalini o dolcetti imballati, numerati e appesi a un supporto con lo spago. Oppure con delle tasche da fissare a una griglia tramite delle mollette per il bucato.
Diego Armando Maradona era molto più di un calciatore,era un simbolo di riscatto,che ha ispirato il mondo del cinema. Il docu-film del 2019 di Asif Kapadia, “Diego Maradona”, racconta il bambino della periferia estrema di Buenos Aires che a 14 anni mantiene la famiglia giocando a calcio. Celebre il documentario “Maradona” di Kusturica, presentato nel 2008 fuori concorso al Festival Cannes. In Argentina,Javier Vazquez ne percorre la vita.In Italia Marco Risi lo celebra nella “Mano de Dios” del 2007,e Sorrentino in “Youth”, 2015, che lo immagina ormai “decadente” ma capace di dare allegria con i suoi atteggiamenti.
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