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5 Ottobre 2017 Perchè le donne hanno bisogno di sfogarsi?

Perchè le donne hanno bisogno di sfogarsi?

Stress di lavoro. Sono finiti i tempi in cui le donne stavano a casa e aspettavano sulla soglia il marito che tornava stanco dal lavoro. I cambiamenti sociali degli ultimi decenni, ma anche la crisi economica, hanno portato le donne a uscire di casa per combattere con l’ostilità del mondo ancora maschilista, che raramente permette loro di alimentare il proprio lato femminile. Il lavoro orientato al profitto, agli obiettivi a breve e lungo termine, ai target da colpire, sembra un vero e proprio campo di battaglia, non solo per chi lavora in un azienda. La relazione, il dialogo, l’empatia e il donare disinteressato non rientrano nella maggior parte dei posti di lavoro. Per sopravvivere le donne indossano l’uniforme e si adattano alle condizioni esterne.

Stress post lavoro. Il tutto non finisce qui. Quando la donna torna a casa (dopo un’ora di traffico o il treno/autobus affollato) non trova il marito che la aspetta sulla soglia con la cena pronta e la casa pulita così da poter finalmente rilassarsi. Trova una marea di compiti che non ha potuto fare durante tutto il giorno e un uomo altrettanto stanco che è appena tornato dal lavoro. Le aspettative del partner, dei figli e soprattutto di se stessa possono portarla all’esasperazione. Il ricordo della madre casalinga che curava la casa nei minimi dettagli la porta inconsapevolmente a paragonarsi a quell’ideale e a sentirsi insufficiente.

Come una donna può liberarsi dallo stress? Le donne reagiscono allo stress diversamente dagli uomini. Uno dei principali modi femminili per trovare sollievo in una situazione di stress è parlarne con qualcuno di cui si fida. Può risultare difficile da comprendere per un uomo che in una situazione simile cerca di isolarsi e risolvere il problema da solo, oppure, se si sente davvero oppresso, fare un’attività fisica o ricreativa per abbassare la tensione. Gli scienziati hanno scoperto che il cervello delle donne ha più elevati livelli del gene FOXP2, che nei mammiferi è collegato alla capacità di vocalizzazioneSecondo uno studio dell’Università del Maryland in media il genere femminile pronuncia circa 20.000 parole al giorno, mentre i maschi solo 7000. L’uomo, quando ha un problema cerca di individuarlo e risolverlo in silenzio, la donna, invece, parlando esplora tutti i problemi: reali, potenziali, presenti e passati, senza voler risolverli ma con l’unico scopo di sentirsi compresa e ascoltata. Come afferma John Gray, più le donne parlano ed esplorano, meglio si sentono, acquisendo una maggiore consapevolezza di sé e di ciò che le turba. È importante per la donna parlare liberamente, a casaccio, senza dover sottoporsi alla logica del discorso, perché così può esprimere la rabbia, la paura, la preoccupazione e accedere ai sentimenti amorevoli più vicini alla sua identità femminile. La possibilità di sfogarsi genera un senso di sicurezza e di chiarezza mentale che aiutano la donna ad affrontare i problemi in modo più efficace ed armonioso.

Un bel compito per un uomo ascoltare la donna, soprattutto quando è arrabbiata!

5 Ottobre 2017 Bob Geldof, buon compleanno.

Bob Geldof, buon compleanno.

Auguri a Bob Geldof che oggi compie 66 anni.

Sir Robert Frederick Zenon Geldof, Bob Geldof (Dún Laoghaire, 5 ottobre 1951), fonda il suo gruppo, i Boomtown Rats, con i quali fu spesso in vetta alle classifiche britanniche, nel 1975, ma è conosciuto in tutto il mondo soprattutto per il suo impegno a favore della lotta contro la fame e le malattie in Africa; questo impegno negli anni lo ha portato a trascurare la carriera musicale.

Partecipò anche come attore, nella parte del protagonista Pink, al film Pink Floyd The Wall diretto da Alan Parker.

Nel 1984, assieme a Midge Ure scrisse la canzone Do They Know It’s Christmas? che venne cantata dai migliori artisti britannici dell’epoca riuniti in un gruppo che venne chiamato Band Aid che sfondò le classifiche e i cui proventi andarono al 100% in aiuto delle popolazioni colpite dalla carestia. Sulla base di quell’esperienza, un folto gruppo di artisti americani volle portare il proprio contributo e nel 1985 parteciparono a USA for Africa, un supergruppo di 45 celebrità della musica pop tra cui Michael Jackson, Lionel Richie, Stevie Wonder e Bruce Springsteen, cantando We Are the World prodotta da Quincy Jones. I proventi raccolti con We Are the World furono devoluti alla popolazione dell’Etiopia, afflitta in quel periodo da una disastrosa carestia. Il brano vinse il Grammy Award come “canzone dell’anno”, come “disco dell’anno”, e come “miglior performance di un duo o gruppo vocale pop”.

Nel 1985, sull’onda di quelle esperienze e con l’aiuto di molti altri artisti, Bob si dedicò anima e corpo all’organizzazione del Live Aid, concerto rock in mondovisione tenutosi il 13 luglio in due diversi continenti, lo stadio di Wembley a Londra, e lo stadio JFK di Filadelfia. A questa manifestazione, senza precedenti nella storia della TV e della musica, parteciparono le maggiori personalità del mondo della musica e dello spettacolo. L’evento è stato raccontato dettagliatamente nella seconda parte del suo libro autobiografico Tutto qui?.

Nel 2005 ha promosso una nuova edizione dell’evento, chiamata Live 8, una serie di 10 concerti organizzati per il luglio di quell’anno nelle nazioni appartenenti al G8, che ha riunito milioni di fan della musica e di persone convinte nelle possibilità di questo meritevole ma difficile progetto. Nello stesso anno ha difeso l’operato in Africa del Presidente degli Stati Uniti d’America George W. Bush definendolo “migliore di quello di ogni altro presidente statunitense”.

Sempre nel 2005 aderisce al progetto per la realizzazione del film Soldiers of Peace che coinvolge 14 Paesi nel Mondo nella realizzazione di una pace globale.

 

4 Ottobre 2017 Il brano “50 special” dei Lunapop #1 delle hitchart nell’ottobre 1999.

Il brano “50 special” dei Lunapop #1 delle hitchart nell’ottobre 1999.

50 Special, musica e parole di Cesare Cremonini, è il brano d’esordio del gruppo italiano Lùnapop, in seguito inserito nel loro primo e unico album …Squérez?, uscito nel 1999.

Il singolo fa il suo debutto radiofonico e nei negozi il 27 maggio 1999, entrando nella classifica dell’airplay radiofonico rilevato dal Music Control al 347º posto. Dopo neppure un mese arriva alla posizione #35, per poi ad agosto entrare in top ten. Il singolo rimane in classifica fino al novembre successivo, restando per quasi un anno in classifica.

Nei negozi 50 Special va ancora meglio: a settembre entra in classifica nella Top 5, per poi arrivare alla vetta della classifica e rimanerci per 5 settimane consecutive, fino a metà novembre. Il singolo alla fine vende oltre 100.000 copie diventando disco di platino.

Classifica del 4/10/1999

1 50 special Lunapop
2 Il mio nome è mai più Liga/Jova/Pelù
3 Mambo no. 5 (A little bit of…) Lou Bega
4 Genie in a bottle Christina Aguilera
5 Sitting down here Lene Marlin
6 Larger than life Backstreet Boys
7 If you believe Sasha
8 Una vita da mediano Ligabue
9 Mi chico latino Geri Halliwell
10 Heartbreaker Mariah Carey feat. Jay-Z
4 Ottobre 2017 Perchè le donne…odiano aspettare l’uomo?

Perchè le donne…odiano aspettare l’uomo?

Ti è mai successo di litigare con una donna perché sei arrivato tardi all’appuntamento? Ti sei chiesto perché sia così permalosa su questo punto, nonostante non sia colpa tua che nella vita possono capitare tanti imprevisti come il  traffico, la partita di calcio o la semplice distrazione? Oggi ti sveliamo il pensiero femminile su questo argomento e ti aiuteremo a capire perché le donne odiano aspettare l’uomo (pur essendo le prime a fare tardi).

Perché amiamo farci desiderare, se siamo noi ad aspettare questo non avviene – parole testuali di una donna. La donna vuole sentirsi attesa e desiderata. C’è qualcosa dentro di lei che le dice che l’uomo che la ama davvero dovrebbe combattere per lei, essere pronto a fare di  tutto. Basterebbe ricordare che per tanti secoli gli uomini rischiavano la vita per l’amata del cuore affrontando combattimenti, lunghi viaggi e tanti altri ostacoli. Spesso semplicemente per incontrarla . Sir Kenneth, cavaliere crociato, dice all’emiro musulmano: “… alle donne d’Europa, alle quali, dopo il Cielo, noi che apparteniamo all’ordine dei cavalieri giuriamo fedeltà e vassallaggio… La bellezza delle nostre dame aguzza la punta delle nostre lance e dà filo alle nostre spade; la loro parola è legge per noi. Sarebbe più facile vedere una lampada spenta diffondere luce che un cavaliere senza l’amore della sua dama segnalarsi per le sue gesta…”. Forse leggere un po’ storie di avventure cavalleresche potrebbe risvegliare nell’uomo postmoderno, spesso addormentato e passivo, quello spirito coraggioso che gli farebbe focalizzare meglio le priorità nella propria vita e combattere per esse.

…il ritardo dell’uomo invece può essere interpretato come mancanza di interesse…” Anche qui le nostre lettrici hanno colto bene il punto di vista prettamente femminile. Vi ricordate che le donne sono più “complicate” rispetto all’uomo a motivo della loro struttura cerebrale: mentre il cervello maschile è organizzato in modo compartimentale, quello femminile è più connesso, utilizza entrambi gli emisferi e le varie zone in modo più profuso e pervasivo. La donna collega più facilmente i fatti ai sentimenti, è più emotiva. Per questo l’uomo può avere le migliori scuse del mondo di arrivare tardi, ma se questo si ripete la donna che lo aspetta si sentirà sola e frustrata. In più se la tattica maschile sta nel “fare finta di niente” per alleggerire la cosa, l’effetto sarà purtroppo il contrario: la donna si sentirà ancora meno sicura del suo affetto e ancora più bisognosa di attenzione e protezione. E se non li riceverà da lui, si sentirà più attratta da altri uomini che saranno più attenti a questi dettagli. Per questo il consiglio migliore che ti possiamo dare quando vai ad un appuntamento con una donna è uscire di casa con un po’ di anticipo sapendo che è meglio aspettarla che farsi aspettare. Certo nella vita ci sono gli imprevisti e ti può capitare di arrivare tardi o fare un altro errore. Nessuno è perfetto.

4 Ottobre 2017 Perchè le donne ricordano mentre l’uomo dimentica?

Perchè le donne ricordano mentre l’uomo dimentica?

Ti è mai capitato di litigare con una donna e sentirti dire tutta la lista delle tue colpe commesse fin da quando vi siete conosciuti? Ti sei chiesto come fa a ricordarsi ogni tuo errore? Oggi ti sveliamo alcuni segreti per capire le donne in questa materia.

La memoria delle donne è diversa da quella degli uomini. Secondo gli studiosi le donne hanno una memoria più emotiva degli uomini. Per questo è facile che la donna si ricordi le parole offensive che le sono state dette dall’uomo durante una lite o qualsiasi altra situazione che comporti un forte carico di emozioni. C’è una piccola zona del cervello, l’amigdala, che per la forma somiglia ad una mandorla ma svolge funzioni molto importanti, legate alla gestione delle emozioni e in particolare della paura. Citando Wikipedia, “L’amigdala è dunque l’archivio della nostra memoria emozionale, per ciò analizza l’esperienza corrente, con quanto già accaduto nel passato: quando la situazione presente e quella passata hanno un elemento chiave simile, l’amigdala lo identifica come una associazione ed agisce, talvolta, prima di avere una piena conferma. Ci comanda precipitosamente di reagire ad una situazione presente secondo paragoni di episodi simili, anche di molto tempo fa, con pensieri, emozioni e reazioni apprese fissate in risposta ad eventi analoghi. L’amigdala può reagire prima che la corteccia sappia che cosa sta accadendo, e questo perché l’emozione grezza viene scatenata in modo indipendente dal pensiero cosciente, e generalmente prima di esso.” . L’amigdala maschile è più grande di quella femminile, ma al di là delle dimensioni funziona in modo diverso nei due generi. L’amigdala femminile viene attivata più facilmente dalle sfumature emotive. Le donne hanno un ippocampo più grande degli uomini che le permette di ricordare i minimi dettagli delle esperienze emotive che totalmente sfuggono agli uomini. Nell’uomo l’amigdala serve soprattutto per registrare le paure e scatenare l’aggressività. Inoltre, in una situazione di stress o di paura, nell’uomo si attiva la corteccia prefrontale per cui la sua risposta è maggiormente motoria e orientata all’azione fisica, invece nella donna sono più attivati i centri delle emozioni, i pensieri e le associazioni col passato. Per questo quando un uomo si arrabbia quell’episodio rimarrà per sempre impresso nella memoria della donna.

Un uomo, secondo John Gray, si ritira in una “grotta” per elaborare in silenzio le emozioni negative e dimenticarle. Una donna, al contrario, ha bisogno di parlare più volte delle ferite subite per perdonarle e dimenticarle. Per non sentirsi accusato l’uomo dovrebbe ricordarsi che non è la causa del malumore della donna e che lei, parlando, sta solo eliminando le sue emozioni negative per accedere ai sentimenti di affetto, stima e riconoscimento nei confronti della persona che ama.

Mentre la capacità dell’uomo di dimenticare può essere proficua nel caso di elaborare delle emozioni negative, può mettere a rischio la relazione quando si dimentica di fare le cose che lei gli ha chiesto, siano pure delle “piccole cose” come vuotare la spazzatura, chiamare per avvertire quando è in ritardo o comprare il latte. Per la donna è normale ricordare ogni cosa che riguarda le persone che ama. Quando l’uomo dimentica di fare qualcosa per lei, è come se si dimenticasse proprio di lei. Quando l’uomo dedica più tempo al lavoro, ai suoi hobby e agli amici sottraendolo al rapporto, la donna di solito si sente ignorata, trascurata e non amata. Questo problema può sorgere soprattutto all’inizio della vita insieme, quando l’uomo si concentra sul lavoro e mantenimento della famiglia. Nonostante oggi sia anche la donna a lavorare, questo non cancella la sua memoria riguardo la lista delle cose da fare in casa, anzi, la potenzia! Più la donna è stressata, più tenderà a ricordarsi le “piccole cose” da fare. L’uomo, invece, sotto lo stress dimentica certi dettagli e si concentra su un unico obiettivo.

L’incomprensione tra i sessi, secondo John Gray, deriva dal fatto che quando la donna esprime la rabbia per un’omissione dell’uomo, lo fa perché crede che sia un modo migliore perché lui se ne ricordi nel futuro. Lui invece per eliminare lo stress procuratogli dal messaggio negativo, se ne dimentica più facilmente! Per migliorare la comunicazione tra i sessi, la donna dovrebbe imparare a ricordargli le cose senza farlo sentire colpevole. E l’uomo? Dovrebbe munirsi di pazienza e non deprimersi dalle rimostranze della partner.

3 Ottobre 2017 Gli 8 nomi che non possono essere dati al bambino: sono vietati dalla legge

Gli 8 nomi che non possono essere dati al bambino: sono vietati dalla legge

I nomi segnano un po il destino di ognuno di noi, per i genitori trovare il nome perfetto per il proprio bambino non è mai semplice ma in pochi sanno che alcuni appellativi sono vietati dalla legge. Scopriamo quali sono.

Trovare il nome perfetto per il proprio bambino non è mai semplice, il più delle volte ci si ritrova a litigare con il partner nella speranza di trovare la soluzione ideale. C’è chi si affida alle mode, chi punta su qualcosa di tradizionale e chi, invece, vuole un appellativo dal fascino “esotico”, certo è che la scelta del nome è annosa per tutti i genitori. In pochi sanno che, secondo la legge, alcuni nomi sono vietati poiché potrebbero essere motivo di imbarazzo, emarginazione e derisione. Ecco quali sono.

1. Nome della mamma, del papà o dei fratelli – I bambini non possono avere lo stesso nome della mamma, del papà, dei fratelli e delle sorelle viventi per necessità burocratiche. Non è prevista nemmeno la dicitura “Junior” come negli Stati Uniti. In questo modo, si viene a creare un sistema di identificazione personale, senza andare incontro a spiacevoli inconvenienti.

2. Cognome al posto del nome – Anche il cognome non può essere utilizzato al posto del nome per un bambino. In caso contrario, si andrebbe contro la legge.

3. Nomi ridicoli – Secondo la legge, i nomi ridicoli sono quelli che rimandano a handicap fisici, ingiurie e sfortune. In questo gruppo, rientrano inoltre anche quelli che, abbinati con il cognome, diventano ironici e vergognosi: naturalmente, sono tutti vietati.

4. Nomi di personaggi storici – Adolf Hitler, Bin Laden o Josif Vissarionovich Stalin: i nomi dei personaggi storici sono assolutamente vietati. Il motivo? Potrebbero provocare vergogna e imbarazzo nel piccolo.

5. Nomi della letteratura – Stessa cosa vale per i nomi dei personaggi descritti nei libri. Conte Dracula, Moby Dick, Grande Gatsby: sono tutti appellativi vietati dalla legge.

6. Nomi di fantasia – Anche se la propria mente ha ideato un nome di fantasia perfetto, questo sarà rifiutato all’anagrafe. In questa categoria rientrano anche i nomi dei personaggi dei cartoni animati.

7. Nomi che non corrispondono al sesso del bimbo – E’ vietato chiamare il proprio figlio con un nome da femmina e viceversa. Le uniche eccezioni accettate sono quegli appellativi ambivalenti, come ad esempio Andrea.

8. Più di 3 nomi – Spesso chi vuole “far felice” tutti sceglie di dare al bambino più nomi ma è importante che non si superino i tre. Secondo la legge, quelli che seguono il terzo non hanno validità legale

 

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3 Ottobre 2017 Coppie: Dovete conoscervi meglio? Fate queste 5 cose insieme!

Coppie: Dovete conoscervi meglio? Fate queste 5 cose insieme!

Care coppie. se avete appena iniziato a frequentarvi, ecco 5 cose da fare assolutamente insieme per conoscervi meglio (e più in fretta).

A volte, anche le coppie appena formate hanno bisogno di “una spinta”.

Il primo periodo è (di solito) quello in cui tutto è più bello: ci si sta innamorando di una nuova persona e anche i difetti sembrano pregi bellissimi. Ma si sente anche il bisogno di approfondire la conoscenza, di “andare oltre”, di sapere il più possibile sull’altra persona.

Come fare, allora? Il segreto è vivere insieme esperienze tipiche delle coppie più solide, che avranno il merito di accelerare il processo di conoscenza reciproca.

Ecco le 5 esperienze che vi consigliamo!

  1. Fare la spesa Insieme – la scelta sul cibo è un ottimo indicatore;
  2. Guardare una fiction preferita da entrambi – è un indicare di interessi comuni;
  3. Fate colazione insieme – fa scoprire com’è delicato una persona al risveglio, vi farà molta chiarezza sulle linee comportamentali del suo essere;
  4. Foto Insieme – se qualcuno scappo all’appuntamento con lo scatto, qui gatta ci cova;
  5. Cucinare Insieme – è il momento giusto per scoprire la complicità di coppia.

 

 

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3 Ottobre 2017 Cosa mangiare per affrontare al meglio il cambio di stagione

Cosa mangiare per affrontare al meglio il cambio di stagione

Autunno Frutta e verdura per fare il pieno di salute: ecco i cibi consigliati per l’inizio dell’autunno

Il passaggio dall’estate all’autunno non è sempre una passeggiata. Stress e sbalzi di temperatura, con conseguenze per la salute, sono i principali pericoli da evitare. Ma occorre attenzione anche a tavola; ecco allora qualche consiglio.

Ci sono infatti dei cibi che rafforzano le vie respiratorie, che puliscono il sangue, che migliorano la grana della pelle e che aumentano l’energia. In questo elenco figurano di sicuro i cachi, frutti anti-stanchezza grazie all’alto contenuto di fruttosio e ottima fonte di vitamine A, C e K, utili per il sistema immunitario. Poi ci sono i funghi, che contengono un aminoacido, il triptofano, capace di controllare l’ansia e la tensione.

Nella lista della spesa dell’autunno non dovrebbero poi mancare in questo periodo anche broccoli, cavolfiori (ricchi di vitamina B1, che favorisce la concentrazione) e i cavoli, con numerose sostanze antiossidanti preziosissime per la salute dell’apparato respiratorio.

Grazie alle notevoli quantità di fibra, vitamina A e carotenoidi, in elenco c’è anche la zucca, un toccasana per il proprio benessere. Stesso discorso per le castagne (ricche di vitamina B6 e Omega 3, fondamentali nel combattere la depressione), i mandarini, le mele e le pere, vere e proprie miniere di potassio. Consigliati anche i melograni (carichi di antiossidanti e vitamina A) e le rape, in cui abbondano acido folico e vitamina C. Completano la lista degli alimenti consigliati per affrontare al meglio il cambio di stagione radicchio, carote, lattuga, sedano, zucchine, fagioli e uva.

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3 Ottobre 2017 Francesco Guasti:  giovedì 5 Ottobre è in diretta al Sangry Show con Enzo Sangrigoli

Francesco Guasti: giovedì 5 Ottobre è in diretta al Sangry Show con Enzo Sangrigoli

Francesco GuastiFrancesco Guasti: un talento, che abbiamo conosciuto al Festival di Sanremo, giovedì in diretta alle 12.05

Francesco Guasti nasce a Prato il 16 settembre 1982, recentemente è stato tra i nomi del Sanremo Giovani del 2017, sul Palco del Teatro Ariston, porta un brano a firma di Maurizio Musumeci; giovane emergente della musica italiana ( aveva già firmato “parole in circolo” per Marco Mengoni ), la canzone “Universo” gli apre la strada tra gli emergenti dell’anno che sta per concludersi.

Un pò di Storia non “Guasti” mai!

Francesco Gusti, ha studiato canto ed è stato tra i finalisti dell’Accademia Sanremo con “Rosa”. Nel 2013 la svolta: partecipa al talent di Rai 2 “The voice”, entra nella squadra di Piero Pelù, arriva fino alla semifinale, presenta il singolo “Un solo giorno in più”. In dicembre lancia il video della canzone, realizzato usando Instagram. Nel 2014 propone l’inedito “Scintilla contro scintilla” a Sanremo Giovani senza successo. Il singolo esce comunque in marzo e arriva a guidare la classifica Radio Airplay che monitora i passaggi di artisti esordienti italiani. In aprile è in tour con Pelù.
Pubblica l’album PARALLELE” nel 2015. Nel 2016 partecipa nuovamente e supera le selezioni di Sanremo Giovani: sarà quindi in gara al Festival del 2016 con “Universo”., titolo anche dell’album uscito il 10 febbraio, quasi sul finire dell’estate 2017, pubblica una remake di classico della musica anni 80 “L’estate sta finendo” con Johnson Righeira,  il 50% del duo Righeira e co-autore del pezzo insieme a Michael Righeira, ha raccontato così, questa nuova avventura:  “Questa canzone non finisce mai di stupirmi… E continua a ricambiare l’amore che ho cercato di trasmetterle quando la scrissi. Può quindi capitare che dopo 30 anni diventi un coro da stadio, adattato a fedi e paesi diversi. Poi, un giorno all’improvviso, mi chiamano Francesco Guasti e Marco Carnesecchi (che assieme a Massimo Barbieri ha curato la produzione artistica del pezzo), chiedendomi di partecipare alla loro versione, così rispettosamente irriguardosa da farla tornare come appena nata, restituendole nuova linfa. Mi ripeto: questa canzone non finisce mai di stupirmi, e se è vero che ogni anno un’estate finisce, viene quasi da credere che si possa provare a non diventare grandi mai…”..