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1 Ottobre 2017 La famiglia più numerosa del mondo:indiano con 39 mogli e 94 figli.

La famiglia più numerosa del mondo:indiano con 39 mogli e 94 figli.

Notizie di questo tipo farebbero venire i brividi anche agli uomini più favorevoli al matrimonio. Ziona Chana, un simpatico e infaticabile uomo indiano di 64 anni, detiene il record per la famiglia più numerosa del mondo. Attenzione, perché parliamo di cifre in grado di far scorrere brividi di panico sulla schiena: 39 mogli e 94 figli, e questo è solo l’inizio.
Vi starete chiedendo come abbia fatto Ziona a prendere come moglie ben 39 donne diverse, senza mai divorziare dalle precedenti. Semplice, si è reinventato guru di una setta religiosa che promuove e pratica senza sosta la poligamia.

Il totale delle persone che compongono questa famiglia sterminata, tutta sulle spalle del buon Ziona Chana, è infatti di 182. Oltre alle mogli e ai figli, vanno infatti contabilizzati anche i nipoti, che al momento sono 33, e le cognate, che per fortuna sono solo 14. Questa vera e propria popolazione abita nel villaggio di Baktawng, che si trova nel nord dello Stato di Mizoram, minuscolo insediamento al confine fra Myanmar and Bangladesh. Ma come riuscirà a gestire una famiglia tanto grande da sembrare un’azienda? Semplice, con una disciplina militare, che vede al vertice dell’organigramma Ziona e la sua moglie più vecchia, dalla quale dipendono tutte le altre, e che organizza tutte le faccende di casa come le pulizie, gli acquisti e la cucina. Cucina che sembra più quella di un albergo, visto che l’esercito di donne di regola prepara 30 galline, 60 chili di patate e più di 100 chili di brodo per riuscire a sfamare tutti quanti.

1 Ottobre 2017 Samuele Bersani, buon compleanno.

Samuele Bersani, buon compleanno.

Auguri a Samuele Bersani che oggi compie 47 anni.

Samuele Bersani (Rimini, 1º ottobre 1970), e’ uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe Tenco.

Dopo un’iniziale gavetta fatta di concorsi musicali e militanza in alcuni gruppi adolescenziali, Bersani, trasferitosi a Bologna, viene notato da Lucio Dalla che nel 1991, durante il Cambio Tour, lo fa esibire in apertura di ogni concerto. In questo contesto Samuele propone il proprio brano Il mostro, incentrato sul tema dell’incomunicabilità e sulla storia di un mostro peloso a sei zampe, prima inseguito morbosamente da stampa e comunità scientifica e infine ucciso brutalmente.

Il pezzo prelude al disco C’hanno preso tutto, che esce l’anno seguente. Il successo è immediato grazie ad una canzone molto orecchiabile dal titolo Chicco e Spillo che spopola nella stagione estiva. Nel 1994 esce Freak, il suo secondo album con cui conquista il consenso generale: oltre 150.000 copie vendute e 56 settimane consecutive nella top 100 FIMI/Nielsen; dello stesso disco fanno parte i brani Freak, Spaccacuore e Cosa vuoi da me. Nel 1996 scrive per Lucio Dalla il testo di Canzone, brano contenuto nell’album Canzonirimasto in testa alle classifiche radiofoniche per ben 4 mesi. Il terzo album dell’artista è intitolato semplicemente con tre asterischi. Pubblicato nel 1997 e conosciuto come Samuele Bersani, il disco viene anticipato dal singolo Coccodrilli. L’album contiene Giudizi universali, uno dei brani più intensi ed emozionanti scritti da Samuele con il quale nel 1998 si aggiudica il Premio Lunezia come miglior testo letterario. Sempre nel 1998, assieme a Ivana Spagna, Gaetano Curreri e Leda Battisti, partecipa alla colonna sonora del film di animazione di Enzo D’Alò La gabbianella e il gatto.

 

Discografia:

  • 1992 – C’hanno preso tutto
  • 1994 – Freak
  • 1997 – Samuele Bersani
  • 2000 – L’oroscopo speciale
  • 2003 – Caramella smog
  • 2006 – L’aldiquà
  • 2009 – Manifesto abusivo
  • 2013 – Nuvola numero nove
30 Settembre 2017 Telegram: ospita un canale di Radio Flash, aggiungetevi!

Telegram: ospita un canale di Radio Flash, aggiungetevi!

Telegram - Radio FlashTelegram ospita un canale Radio Flash; da sempre attenta alla nuove tecnologie e, all’interazione 2.0.

Il Social Network, da molti è indicata come la nuova frontiera della comunicazione in rete e  noi  non potevamo fare altro che cogliere l’occasione.

Non vi resta che scaricare l’app o registrare un profilo e, aggiungervi alla nuova community Radio Flash.

Perchè Telegram?

E’ l’app di messaggistica veloce e sicura, che puoi usare contemporaneamente da telefono, tablet, pc anche per spedire file molto pesanti (per esempio un film). E in gran rispetto della privacy: Telegram, tanto per dire, ti permette di inviare messaggi che si autodistruggono e, se lo desideri, chattare senza dare il tuo  numero di telefono, visto che a differenza di Whatsapp funziona anche  con un nickname.

Ti piace l’idea? Ecco come iscriverti e imparare a  usarlo in meno di 5 minuti.

1. Scarica e installa l’app dallo store del tuo cellulare Telegram funziona con iPhone, Android e Windows  Phone. C’è anche la versione “desktop” che puoi usare dal tuo pc o Mac.
2. Apri l’app e clicca su “inizia a chattare” Telegram ti chiederà il  numero di telefono eti invierà un codice di conferma via sms per  accertarsi della tua identità
3. Permetti all’app di accedere ai  tuoi contatti In questo modo potrai iniziare a chattare con le tue  amiche che usano già Telegram.
4. Per scrivere un nuovo  messaggio, clicca su un contatto Si aprirà una finestra per la chat, altrimenti clicca sull’icona dei messaggi in alto a destra e scegli tra: nuovo gruppo, nuovo canale e nuova chat segreta per le funzioni  avanzate di messaggistica.
5. Vuoi chattare in segreto? Clicca  su “Contatti” (in basso a destra), poi su “Nuova chat segreta” e poi  cerca il contatto con cui vuoi chattare: lei/lui riceverà un invito a  entrare in una conversazione “segreta” con te. E nella riga dove  inserisci il testo, vedrai un piccolo orologio: se ci clicchi su, puoi  stabilire dopo quanto tempo si dovrà autodistruggere quel messaggio (da 1  secondo a una settimana). Ma puoi anche decidere di non usare questa  funzione. Se invece decidi di eliminare un messaggio, verrà eliminato  da entrambi gli account.
6. Foto segrete Il timer di  autodistruzione vale anche per le foto: se stabilisci che una foto non  dovrà essere visibile per più di un minuto, il tuo contatto potrà  vederla solo tenendo premuto il dito su di essa. E se prova a fare uno  screenshot, Telegram te lo notifica: considerala se vuoi una mossa  anti-furbetti.
7. Vuoi sapere se i tuo messaggio è stato letto? Guarda i segni di spunta verdi: un segno vuol dire che il messaggio è stato inviato da Telegram e notificato alla persona a cui l’hai spedito (se ha le  notifiche attivate). Due segni, invece che il messaggio è stato letto.
8. Telegram sul pc Per installare Telegram sul PC, devi prima scaricarlo dal sito ufficiale e seguire la procedura di installazione. In alternativa, puoi anche usarlo dal web, senza installare nulla.

E adesso, inizia a seguire il nostro canale.

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30 Settembre 2017 Persone Intelligenti: 10 Caratteristiche per riconoscerli

Persone Intelligenti: 10 Caratteristiche per riconoscerli

10 CARATTERISTICHE DELLE PERSONE MOLTO INTELLIGENTI

persone intelligenti

Siete disordinati e andate a dormire tardi? Forse la vostra intelligenza è sopra la media. L’intelligenza ha molte sfaccettature. Pensiamo ai geni della storia e alle loro singolari esperienze di vita. Albert Einstein non era considerato intelligente quando frequentava la scuola ma la sua vita ha dimostrato esattamente il contrario.

Perché è importante integrare la Vitamina D?

Recenti studi hanno rilevato una diminuzione dei livelli di Vitamina D nella popolazione europea. Le principali cause? Minore esposizione al sole ed impoverimento della dieta.                                          Pensata di conoscere delle persone molto intelligenti? Le persone davvero intelligenti hanno alcune caratteristiche in comune. Scopriamo quali sono.

1) Sanno adattarsi

Le persone intelligenti sono flessibili e sanno adattarsi a diverse situazioni. Sanno cosa fare nonostante gli ostacoli e i problemi che si presentano. Recenti studi scientifici dicono che le persone intelligenti sanno modificare il proprio comportamento per trarre il meglio dall’ambiente in cui si trovano.

2) Conoscono i propri limiti

Le persone intelligenti sanno di non essere onniscienti e sono in grado di ammettere senza problemi di non conoscere un determinato argomento. Non hanno paura di dire ‘Non lo so’. Hanno dunque un’abbondante dose di umiltà.

3) Sono disordinate

Alcune persone molto intelligenti sono disordinate, altre invece sono ordinatissime. Ovviamente non esiste una regola fissa da questo punto di vista ma secondo gli esperti dell’Università del Minnesota l’intelligenza delle persone disordinate si esprime in una maggiore creatività.

4) Fanno le ore piccole

Chi va a dormire tardi lo fa perché sa adattarsi alla vita moderna e questo è un segno di intelligenza almeno secondo gli esperti della London School of Economics. In un mondo che corre veloce bisogna sapersi adattare senza problemi a nuovi ritmi.persone intelligenti 1

5) Conoscono molte parolacce

Dire le parolacce non è un segno di intelligenza o di educazione ma conoscere molti termini scurrili può rappresentare un segno di una maggiore abilità linguistica. Quante parolacce sapreste elencare in un minuto? Gli psicologi del Massachusetts College of Liberal Art e del Marist College hanno condotto un test di questo genere per valutare l’intelligenza linguistica delle persone.

6) Hanno una spiccata curiosità

Albert Einstein diceva di non avere nessun talento particolare ma di essere semplicemente molto curioso. Le persone intelligenti sono affascinate da cose che altri ritengono ordinarie e per questo si applicano nello studio e ad approfondire molto i propri interessi.

persone intelligenti 2

7) Fanno le domande giuste

Una delle abilità delle persone molto intelligenti è quella di saper fare le domande giuste al momento giusto, anche quando si tratta di domande provocatorie a cui si vuole ottenere una risposta immediata. Queste domande specifiche le aiutano a ragionare e a risolvere i problemi.

8) Hanno la mente aperta

Le persone davvero intelligenti hanno la mente aperta e sanno confrontarsi con chi ha un diverso modo di pensare, un’altra cultura o parla una lingua diversa. L’apertura mentale permette di costruire ponti e di evitare di creare barriere inutili e dannose.

9) Continuano ad imparare

Le persone intelligenti sanno che non si finisce mai di imparare e dunque continuano a studiare, a leggere e ad informarsi su diversi argomenti per essere sempre aggiornate e per rimanere al passo con i tempi.

10) Scrivono a mano

Scrivere a mano rende più intelligenti. Gli psicologi scolastici hanno evidenziato che la scrittura a mano impegna parti del cervello che vengono trascurate quando si digita un testo al computer, con particolare riferimento alle aree associate alla formazione della memoria.

 

 

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30 Settembre 2017 Radio Flash: è in diretta dalla Sagra del Pistachio

Radio Flash: è in diretta dalla Sagra del Pistachio

Radio Flash, è in diretta dalla “Sagra del Pistacchio” XXVIII edizione, la gustosa manifestazione dedicata all’oro verde DOP della città Etnea: Quest’anno ha già registrato un boom di presenze, (malgrado, le condizione atmosferiche avverse dello scorso fine settimana) che potrebbe ancora salire in queste ore.
L’Expo del Pistacchio di Bronte promuove il gioiello “verde smeraldo” che cresce alle pendici dell’Etna, protagonista del gourmet Italiano. Il pistacchio è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare e insaporire molte vivande. L’olio, estratto dal frutto, trova anche applicazione in dermatologia per le sue alte doti emollienti e ammorbidenti. Ma è chiaramente in cucina che il pistacchio diventa un re. Pistacchio non è solo sinonimo di dolci, ma nutriente condimento per i primi piatti e, afrodisiaco.
Radio Flash, andrà in onda dallo stand della Pro Loco dalle ore 18.00, vi aspettiamo tutti per un selfie.

 

30 Settembre 2017 I Kaoma con il brano “Lambada” #1 delle hitchart nel settembre 1989.

I Kaoma con il brano “Lambada” #1 delle hitchart nel settembre 1989.

Lambada (conosciuta anche come Chorando Se Foi (Lambada)) è il titolo di un brano musicale, pubblicato come singolo nell’estate del 1989 dal gruppo francese Kaoma.

Il singolo, primo estratto dall’album del gruppo Worldbeat, fu un successo mondiale, raggiungendo la prima posizione delle classifiche di undici paesi e raggiungendo la top 10 in moltissimi altri. Divenne tormentone estivo del 1989 e la danza che accompagnava la canzone, chiamata anch’essa Lambada, divenne un classico dei balli latini americani di coppia ballata ancora adesso e una delle canzoni in lingua portoghese più conosciute al mondo. In Italia la canzone fu presentata con gran successo al Festivalbar 1989.

La canzone era un adattamento non autorizzato di Llorando Se Fue, un brano registrato dal gruppo di musica andina boliviana Los Kjarkas del 1981, attualizzato ai ritmi zouk delle Antille e al gusto occidentale. Il ballo invece si basava sul Carimbò brasiliano, ribattezzato “lambada”, nome che in portoghese indicherebbe l’oscillare delle barche legate al molo, alludendo al muoversi analogo dei bacini dei ballerini[1].

Il video della canzone è ambientato sulla spiaggia di Trancoso, in Brasile, e sull’isola di Tagomago, vicino Ibiza. Protagonisti sono i giovanissimi ballerini Chico & Roberta, un duo che si esibì molto in giro per il mondo in quegli anni.

L’incredibile successo della canzone portò alla realizzazione di due film a essa ispirati, The Forbidden Dance e Lambada, curiosamente usciti nelle sale lo stesso giorno (il 16 marzo 1990), con scarso successo, pur se il secondo ha avuto meno commenti negativi del primo.

Classifica 30/9/1989

1 Lambada Kaoma
2 Viva la mamma Edoardo Bennato
3 Ti pretendo Raf
4 Cherish Madonna
5 Marina Rocco & The Carnations
6 The look Roxette
7 Batdance Prince
8 Personal Jesus Depeche Mode
9 Rootsie & boopsie Papa Winnie
10 Be free with your love Spandau Ballet

 

30 Settembre 2017 Dopo l’impronta digitale e il volto, le macchine ci riconosceranno dal cuore

Dopo l’impronta digitale e il volto, le macchine ci riconosceranno dal cuore

Negli ultimi anni sempre più smartphone hanno imparato a riconoscere i loro proprietari dall’impronta digitale; i più evoluti si stanno cimentando in questi anni con il riconoscimento dell’iride e del volto, ma in linea di massima studiosi e specialisti di tutto il mondo sono sempre alla ricerca di un metodo di identificazione automatizzato il più possibile efficiente, comodo e sicuro di quelli attualmente in voga. Tra loro c’è il team dell’università di Buffalo, New York, che ha dichiarato in questi giorni di essere al lavoro su un sistema che per identificare un dato soggetto userà le dimensioni del cuore.

La tecnologia di scansione cardiaca descritta dai ricercatori si basa su due punti cardine: il primo è un radar doppler che effettua una mappatura intratoracica del soggetto da identificare, memorizzandone le misurazioni fondamentali; il secondo è il fatto che il cuore, come le impronte digitali e l’iride, è dotato di caratteristiche uniche per ciascun proprietario: non esistono cioè due individui sulla faccia del pianeta che condividano due cuori identici.

digitale

I vantaggi che un sistema del genere sarebbe in grado di garantire una volta perfezionato sono molteplici: intanto falsificare un eventuale accesso utilizzando metodi economici sarebbe praticamente impossibile, in quanto a differenza delle impronte digitali e dell’iride il cuore umano è ben nascosto all’interno del torace. Il riconoscimento inoltre può avvenire in modo continuo e senza bisogno di assumere pose particolari per favorire le operazioni di scansione, il che vuol dire che basterà avvicinarsi al gadget da sbloccare perché questo ne riconosca il proprietario, e sarà sufficiente allontanarsene affinché torni in uno stato di blocco.

 

Il lettore infine sembrerebbe del tutto sicuro: secondo i ricercatori il segnale sfruttato per rilevare il cuore e misurarlo è meno potente di un comune segnale Wi-Fi e circa 100 volte più debole di quello irradiato da un comune smartphone. Come tutte le ricerche di questo tipo, per vederla trasformata in un’applicazione reale occorrerà del tempo: in futuro la squadra dell’università di Buffalo immagina che possa essere sfruttata per i sistemi di controllo aeroportuali, e più in là su computer portatili e smartphone.

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30 Settembre 2017 Non trova una donna: costruisce un robot e la sposa.

Non trova una donna: costruisce un robot e la sposa.

Il trentunenne ingegnere cinese Zheng Jiajia, attivo nel campo dell’intelligenza artificiale, stanco di non trovare una donna e di non riuscire a fidanzarsi, ha costruito un robot “femmina” per poi sposarlo.
Laureatosi all’Università dello Zhejiangnel 2011, ha trascorso gli ultimi tre anni lavorando per il gigante cinese della tecnologia Huawei prima di unirsi alla start-up Hangzhou Dream Town, attiva particolarmente nel campo dell’intelligenza artificiale. È stato proprio in questo contesto che, l’anno scorso, ha cominciato a lavorare sul progetto di un robot umanoide che ha poi ha chiamato Yingying.

Il robot, che può proferire anche semplici parole ed è in grado di conoscere caratteri e immagini (cinesi) è modellato sulla base delle preferenze dell’uomo.
Dopo due mesi di incontri e appuntamenti, l’uomo ha poi deciso che era arrivato il momento di cogliere la palla al balzo e si è dichiarato al robot portando il loro rapporto ad un livello successivo molto più consistente. Pochi giorni fa, infatti, Zheng ha sposato Yingying in un breve cerimoniale davanti a pochi invitati (era presente anche la madre) e ad alcuni giornalisti occorsi per darne notizia.

È proprio ai giornalisti che l’uomo ha confessato che era da tempo alla ricerca di una compagna che potesse stargli di fianco durante il suo percorso di vita.
In ogni caso, l’uomo ha dichiarato che ha intenzione di aggiornare la moglie dandole, fra l’altro, la capacità di camminare, di chiacchierare e, perché no, di fare anche i lavori domestici. L’uomo è infatti convinto che invecchieranno insieme.
Magari oggi la cosa sembra folle ma c’è chi scommette che in un futuro (più o meno lontano) fatti del genere diverranno una normalità.

30 Settembre 2017 Renato Zero, auguri di buon compleanno.

Renato Zero, auguri di buon compleanno.

Auguri a Renato Zero che oggi compie 67 anni.

Renato Zero, il cui vero nome è Renato Fiacchini, nasce a Roma il giorno 30 settembre 1950.

Figlio di Ada Pica, di professione infermiera, e di Domenico, poliziotto di origine marchigiana, Renato vive la sua adolescenza nella borgata della Montagnola.

Frequenta le scuole fino alla terza media, poi l’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini, che lascia al terzo anno per dedicarsi completamente alla musica, alla danza, il canto e la recitazione.

Giovanissimo, inizia a travestirsi e ad esibirsi in piccoli locali romani: come sfida verso i tanti denigratori delle sue performance – “Sei uno zero” è una delle frasi che più si sente ripetere – assume il nome d’arte di Renato Zero. A 14 anni ottiene il suo primo contratto, al Ciak di Roma, per 500 lire al giorno. Viene notato da Don Lurio, in una delle tante serate trascorse al Piper, famoso locale notturno di Roma. Da qui, la scrittura per il gruppo di ballo I Collettoni, che fa da supporto a una giovanissima Rita Pavone nel suo show serale.

Registra poi alcuni caroselli per una nota marca di gelato. In questi anni instaura un’amicizia con Loredana Berté e Mia Martini. Nel 1965 Renato Zero incide i suoi primi brani – “Tu”, “Sì”, “Il deserto”, “La solitudine” – che non verranno mai pubblicati. La pubblicazione del suo primo 45 giri, arriva nel 1967: “Non basta sai/In mezzo ai guai”, prodotto da Gianni Boncompagni, anche autore del testo (le musiche sono invece di Jimmy Fontana), che vende soltanto 20 copie (verrà poi inserito come omaggio nel VHS “La notte di Icaro”, circa 20 anni dopo).

A teatro interpreta la parte del venditore di felicità nel musical “Orfeo 9” di Tito Schipa Jr. Al cinema lavora come comparsa in alcuni film di Federico Fellini (Satyricon e Casanova) e fa parte del cast della versione italiana del musical Hair, insieme, tra gli altri, a Loredana Berté e Teo Teocoli.

Nei primi anni Settanta, con l’avvento del glam-rock, caratterizzato da cipria, lustrini e paillettes, i tempi sono maturi perché Renato Zero possa proporre il suo personaggio, provocatorio ed alternativo. Zero racconta questa figura in brani come “Mi vendo” (serio e volutamente sfrontato grido di un “prostituto felice”) e, in genere, l’intero album Zerofobia, da “Morire qui” a “La trappola”, da “L’ambulanza” al brano-emblema della filosofia zeriana, “Il cielo”.

Nel disco, è presente anche una cover in lingua italiana, di “Dreamer” dei Supertramp, qui divenuta “Sgualdrina”.

Al periodo successivo (Zerolandia, la terra promessa dell’amore e dell’amicizia, senza distinzioni sessuali) si ascrivono pezzi come “Triangolo”, “Fermo posta” e la fin troppo esplicita “Sbattiamoci”, che si fondono e si completano con accorati messaggi anti-aborto, già presenti nei primi album (“Sogni nel buio”), nonché anti-droga (“La tua idea”, interamente scritta da Renato Zero, parole e musica, “Non passerà”, “Uomo no” e “L’altra bianca”) e contro il sesso troppo facile (“Sesso o esse”).

E proprio questa personalità unica che cattura negli anni un pubblico numeroso, al limite dell’idolatria: i cosiddetti “sorcini”, termine che ha poi sostituito quello originario di “zerofolli”. Il termine sarebbe nato nel 1980, quando trovandosi a Viareggio, mentre si spostava in auto, assediato dai fans che con i motorini sfrecciavano da tutti i lati, disse: “Sembrano tanti sorci”.

 Nel 1981, ai suoi fan l’artista dedica il brano “I figli della topa”, inserito all’interno di “Artide Antartide” e tenendo fede a ciò che aveva scritto nel brano, l’anno successivo, organizzò le “Sorciadi” presso lo Stadio Eucalipti nei pressi di Viale Marconi a Roma, partecipando di persona alla premiazione dei vincitori, con grande entusiasmo da parte dei giovani fans.

Nelle composizioni più recenti dell’artista, e ad esempio nell’album “Il dono” si alternano temi sociali (“Stai bene lì”, “Radio o non radio”, “Dal mare”) e spirituali-esistenziali (“Immi ruah”, “La vita è un dono”).

 La lunga carriera artistica di Renato Zero conta oltre 30 album in studio, conosce anni d’oro (i primi anni Ottanta) come periodi di crisi (fino al 1990).