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10 Ottobre 2017 Ottobre 1983: il brano “Moonlight shadow” di Mike Oldfield #1 delle hitchart.

Ottobre 1983: il brano “Moonlight shadow” di Mike Oldfield #1 delle hitchart.

Moonlight Shadow è un singolo di Mike Oldfield pubblicato nel 1983 da Virgin Records in formato 7″ e 12″, estratto dall’album Crises.

La parte vocale del brano venne eseguita  dalla cantante scozzese Maggie Reilly, collaboratrice di Oldfield sin dal 1980. La cantante eseguì il brano in tutti i concerti di Oldfield negli anni ottanta. In seguito la canzone fu spesso interpretata da altre cantanti, incluse Anita Hegerland e Miriam Stockley.

Per il brano, Oldfield utilizzò un dizionario delle rime e registrò il testo una strofa alla volta usando dei vecchi registratori talmente tante volte da usurarli. Secondo quanto dichiarato dal musicista, la Virgin Records fu immediatamente entusiasta del brano e chiese a Oldfield altre canzoni simili a Moonlight Shadow.

Alcuni critici e la maggior parte dei fan inizialmente pensarono che il testo di Moonlight Shadow facesse riferimento all’omicidio di John Lennon, benché Oldfield in un’intervista del 1985 smentisse, in parte, la notizia. Oldfield dichiarò che la principale ispirazione del brano era il film Il mago Houdini, in cui il protagonista, interpretato da Tony Curtis tentava di contattare il celebre mago dall’aldilà. Tuttavia Oldfield ammise anche che al momento della composizione si trovava effettivamente a New York, proprio negli stessi giorni dell’assassinio di Lennon.

Pubblicato inizialmente su 7″ e 12″, nel 1993 il singolo è stato ristampato in CD singolo per promuovere Elements, il box set di Oldfield.

Classifica del 10/10/1983

  1. Moonlight Shadow – Mike Oldfield
  2. I Like Chopin – Gazebo
  3. Rocking Rolling – Scialpi
  4. Juliet – Robin Gibb
  5. Vamos a la playa – Righeira
  6. Every Breath You Take – Police
  7. Tropicana – Gruppo Italiano
  8. Sunshine Reggae – Laid Back
  9. B-Project – Pink Project
  10. Flashdance – Irene Cara
10 Ottobre 2017 Perchè capita di piangere dopo il sesso?

Perchè capita di piangere dopo il sesso?

Ci sono frangenti durante i quali faremmo volentieri a meno delle lacrime. Uno di questi è il sesso, o meglio il momento che viene subito dopo l’orgasmo. Può però succedere che proprio allora si venga colti dalla post-coital tristesse (tristezza post coito), un’emozione talmente intensa che può sfociare in un pianto dirotto, e che è più comune di quanto si creda.

LA RICERCA. Uno studio condotto da Robert D. Schweitzer della Queensland University of Technology (Australia) ha infatti trovato che il 46% delle donne ha avuto questa esperienza almeno una volta nella vita.

RITORNO ALLA REALTÀ. Le cause del fenomeno, che non affonda le radici in traumi o in frustrazioni sessuali, sono ancora da comprendere appieno, ma sembra che la componente fisiologica giochi un ruolo importante: gli ormoni del benessere, come l’ossitocina e le endorfine, calano bruscamente dopo l’orgasmo, provocando un senso di abbattimento.

Più sfumata e ancora da indagare è la componente psicologica: si ipotizza che la tristezza post coito possa arrivare quando l’esperienza è stata così intensa che “romperla” provoca malinconia.

10 Ottobre 2017 Orazio Russo: Rock made in Catania

Orazio Russo: Rock made in Catania

Si chiama “Greta” il nuovo singolo del cantautore Catanese Orazio Russo in rotazione da oggi su Radio Flash, la radio che funziona.

Registrato al T.R.P. studio e prodotto artisticamente da Riccardo Samperi e lo stesso Orazio Russo, il brano è il canto di un uomo alle prese con una donna che sa esattamente ciò che vuole

Greta è una donna forte, onesta, carismatica, un’anima pura e controversa. –Racconta Orazio Russo – Greta è una guerriera dei nostri giorni, combatte ogni giorno la guerra della vita in solitudine, la sua unica arma, l’amore.”

Il videoclip, girato a Catania, è del regista Giovanni Tomaselli (Cinepila)protagonista l’attrice Gloria Ricci

ORAZIO RUSSO

BREVE BIO

Orazio Russo classe 70’ inizia a suonare la chitarra nel 1982 in una cover band catanese. Nel 1984,insieme ad altri amici, forma i CAFTUA un progetto rock che si fa subito notare per il sound tagliente e la forte presenza scenica dei live.
Come CAFTUA, tra il 1987 e il 1990 collabora on stage con vari esponenti del rock italiano ed europeo, Fire Next Time, Litfiba, CCCP, Neon, Moda e altri.

Nel 1991 coproduce “ESODO” il primo album della band, dove Orazio nel brano “ONE DAY”, duetta con CARMEN CONSOLI che da lì a breve sarebbe diventata la bravissima cantantessa che tutti conosciamo. Orazio Russo firma tutti i brani dei CAFTUA come autore e compositore cosi nel 1997, la band incide un nuovo lavoro discografico dal titolo “ SOTTO IL VULCANO”. Il disco si avvale della presenza di LUCA MADONIA nel brano “COME MAI”. Nel 2008 CAFTUA presentano il singolo “L’ULTIMO GIORNO” brano che parla dello scottante tema della pena di morte ed è per questo che ottengono il patrocinio dell’associazione NESSUNO TOCCHI CAINO. Nel 2013 produce un mini CD dal titolo “CAMBIO DIREZIONE”. In questo lavoro Orazio, ospita ancora un’altro artista e canta il brano IBRIDO con feat IVAN CATTANEO. Nel settembre 2017 ORAZIO RUSSO pubblica il suo primo singolo da solista dal titolo “GRETA” per la produzione artistica di RICCARDO SAMPERI.

 

Clicca e guarda il video:

9 Ottobre 2017 La Svezia propone ai cittadini un’ora a settimana (pagata) per fare l’amore.

La Svezia propone ai cittadini un’ora a settimana (pagata) per fare l’amore.

Mentre in Italia si discute di come alleviare il debito pubblico, risolvere i problemi di disoccupazione e immigrazione, in Svezia si pensa che le persone lavorino troppo, e proprio per questo motivo le nascite siano in calo. E, ovviamente, bisogna trovare una soluzione. Soluzione che arriva dal consiglio comunale, per adesso solo come proposta, di una cittadina rurale che sente maggiormente il calo delle nascite: un’ora a settimana, pagata, in cui ci si assenta dal lavoro e si va a casa per fare l’amore con la propria partner. Insomma, pagati per… si. Non è il paese dei sogni?

Chi ha fatto questa proposta lo ha proposto non solamente dal punto di vista del calo delle nascite, ma anche da quello della produttività lavorativa. Infatti, secondo loro, se una persona ha più rapporti intimi è più rilassata, e di conseguenza lavora meglio e produce di più, facendo andare ancora meglio il paese. Qualche anno fa un’altra città svedese aveva proposto di ridurre di due ore al giorno l’orario lavorativo dei dipendenti pubblici, proprio per consentire loro di essere rilassati, ma si erano poi resi conto che l’idea costava troppo allo stato.

In questo modo, invece, la perdita di un’ora a settimana sarebbe ripagata con l’aumento della produttività, e quindi alla fine sarebbe un guadagno per lo stato, non per una perdita. Per cui, immediatamente legge? Ovviamente, no. A parte che la votazione ci sarà nel mese di Maggio, per cui c’è ancora da aspettare, ma come in tutte le favole non tutti sono d’accordo con questa proposta, per una serie di motivi diversi.

Il più diffuso è, in generale, che quell’ora dovrebbe essere usata per stare con la propria partner (o con il proprio partner) e non c’è modo di controllare se, magari, una persona va a fare spesa o a fare una passeggiata, perché in quel caso l’ora lavorativa non dovrebbe essere pagata. D’altra parte, se si mette un controllo la Svezia rischia di diventare un “grande fratello” diffuso, in cui nessuno sarebbe più libero di vivere la propria vita. Terzo, i single sarebbero discriminati perché nessuno garantisce che effettivamente abbiano una persona con cui avere rapporti intimi. E così i vedovi, e le persone con mobilità ridotta o portatori di handicap.

Ma la critica più incredibile è quella degli anziani svedesi, per cui comunque la situazione spesso non è che un ricordo (o, almeno, si può immaginare): un’ora è troppo poca per prendersela comoda e fare una cosa del genere. Se proprio si vuol fare, che si mettano a disposizione due, o tre, ore e non solamente una. Come andrà a finire la storia?

9 Ottobre 2017 Oregon (USA): cercasi un assaggiatore di marijuana freelance con lunga esperienza nel campo.

Oregon (USA): cercasi un assaggiatore di marijuana freelance con lunga esperienza nel campo.

Compito principale dell’assaggiatore di marijuana freelance sarà quello di scrivere recensioni su cosa? marijuana e prodotti corelati.Il quotidiano di Portland “The Oregonian“, in Oregon e il sito del noto quotidiano stanno cercando un assaggiatore di marijuana, per l’esattezza un “freelance marijuana reviewer“.
Obiettivo della mansione è quello di assaggiare marijuana e scrivere una recensione del prodotto con le proprie impressioni, consigli e descrizione.
Punto fondamentale per il candidato è quello di avere esperienza nel campo ed essere “un consumatore con una conoscenza profonda dei diversi tipi di prodotti esistenti sul mercato”.

Il lavoro sarà retribuito e il candidato dovrà essere freelance e non un dipendente in quanto l’azienda partner di The Oregonian, la Advance Publications effettua e obbliga i dipendenti ad effettuare test antidroga.
In Oregon il consumo della marijuana a scopo ricreativo è legale per i maggiorenni di 21 anni.

9 Ottobre 2017 L’alcolizzato più giovane del mondo ha due anni e viene dalla Cina.

L’alcolizzato più giovane del mondo ha due anni e viene dalla Cina.

E’ il piccolo Cheng Cheng l’alcolizzato più giovane del mondo, un bimbo che ha appena due anni. Vive in Cina ed è diventato un caso internazionele, come si può facilmente intuire. Quello che è nato come uno scherzo, un gesto innocente da parte del padre di Cheng Cheng, si è trasformato in una vera e propria condanna, che potrebbe avere conseguenze devastanti per la famiglia orientale. Il genitore ha infatti fatto assaggiare del vino al figlioletto ancora in fasce e, sfortunatamente per tutti, il piccino ha gradito eccome. In men che non si dica, la sua è diventata una dipendenza in piena regola.

 Tutto è cominciato quando il piccolo aveva appena dieci mesi e il papà, per arrestare uno dei comunissimi attacchi di pianto di cui soffrono tutti i bambini, ha pensato bene di immergere le bacchette nel vino e farle assaggiare al figlioletto. Sfortunatamente per tutti, Cheng Cheng è impazzito per quel sapore strano, al punto da chiederne ancora e ancora. I genitori non sono stati in grado di porre un freno a questa sua malsana passione e hanno continuato a somministrargli regolarmente dosi di alcol. Il risultato è che adesso, alla veneranda età di due anni, il biberon del bambino viene riempito di vino e Cheng Cheng è in grado di ingurgitare una pinta di birra più velocemente dei suoi genitori e senza apparenti conseguenze immediate.
Intervistata in proposito, la famiglia ha avuto quanto meno la decenza di mostrare preoccupazione. Ecco cosa ha dichiarato la zia Cai Teng:

‘Tutti noi non abbiamo potuto fare a meno di pensare che questo bambino berrà veramente tanto una volta diventato grande.’

Ammesso che Cheng Cheng abbia il lusso di raggiungere l’età adulta, perché avanti di questo passo non è affatto detto. In patria, l’opinione pubblica si è sollevata contro la famiglia, accusando i genitori di irresponsabilità e invocando l’intervento delle autorità.

La madre del bambino, temendo ripercussioni legali, ha tentato di reindirizzare il figlio sulla retta via, sostituendo il vino con il latte, succhi di frutta o altre bevande decisamente più appropriate alla sua età. Tuttavia, la dipendenza è ormai molto radicata e l’impresa è tutt’altro che semplice:

‘Ha sempre gli occhi puntati verso l’alcol, facciamo del nostro meglio per nascondergli le bottiglie, in modo che non le veda. A volte però fa talmente tanto chiasso che non possiamo fare a meno di dargli un po’ di vino.’

I genitori si sono impegnati a troncare quest’abitudine rischiosissima, ma chissà quanti e quali danni saranno stai fatti fino a quel momento.

9 Ottobre 2017 Wanda Nara e Icardi: la loro vita diventa un reality.

Wanda Nara e Icardi: la loro vita diventa un reality.

Si chiama WAN e non è un nuovo modello di auto di lusso, ma un reality che porta la firma e il volto di Wanda Nara. Già, sulla scia delle Kardashian, una della wags (Waves and Girlfriend, ovvero le fidanzate/mogli di sportivi famosi) più chiacchierate ha deciso di improvvisarsi regista e di raccontare la sua vita a capitoli su YouTube.

Il primo sarà stato lei che gioca con le bambole? O che racconta il primo libro letto? Non proprio. Il video inizia con un parco auto di lusso, lei che entra nel garage, sceglie una Roll Royce e si dirige all’Inter store e poi allo stadio per la partita e, quindi, di Mauro Icardi. Buffet, tifo e appuntamento alla prossima puntata.

https://www.youtube.com/watch?v=OXtwN1UkLAE

9 Ottobre 2017 Scoperto in Egitto un cimitero di animali: gatti,cani e scimmie.

Scoperto in Egitto un cimitero di animali: gatti,cani e scimmie.

Sepolti nel sito di Berenice sulla costa del Mar Rosso dell’Egitto meridionale, gli archeologi hanno scoperto quasi 100 scheletri completi di animali, risalenti al 150 d.C.

Le sepolture di animali erano comuni nell’antico Egitto, dai tempi pre-dinastici fino ai tempi romani, però di solito vengono rinvenuti mummificati. Gli scavi a Berenice, invece, avviati 20 anni fa e guidati da Steven Sidebotham dell’Università del Delaware, hanno scoperto un vero e proprio cimitero di animali sepolti.

Gli egizi usavano la mummificazione nei riti funebri e per le offerte religiose e nelle altre civiltà le sepolture dei gatti si trovano meno spesso delle sepolture di cani, per esempio tra i romani, per cui il cane sembra essere stato un animale da compagnia.

Le analisi sugli scheletri del cimitero è stata eseguita da Marta Osypińska dell’Accademia polacca delle scienze e riportata sul giornale Antiquity: due giovani gatti avevano ciascuno un guscio d’uovo di struzzo vicino al loro collo e tre gatti erano sepolti con i collari di ferro.

Anche se la maggior parte sono gatti, c’è anche qualche scimmia e qualche cane. Secondo Osypińska questo può riflettere la natura multiculturale della comunità a Berenice e portare a pensare che, oltre a oggetti sacrificali, i gatti erano considerati anche animali da compagnia.

Sebbene Berenice fosse un porto militare, era lontana dalle grandi città e quindi isolata. Probabilmente per questo adottavano i gatti come amici del cuore, esattamente come facciamo oggi.

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9 Ottobre 2017 Spot shock (e razzista) sul sapone: usandolo, l’attrice diventa bianca

Spot shock (e razzista) sul sapone: usandolo, l’attrice diventa bianca

Spot shock: La pubblicità di una nota azienda che si occupa di bellezza e benessere sta facendo indignare i cittadini di tutto il mondo. Usando il suo sapone, la modella di colore diventa bianca.

Il mondo si sta scatenando, davanti a un provocatorio spot di Dove, nota azienda che si occupa di bellezza e cosmesi. Il motivo? Intuibile: nella pubblicità, una ragazza di colore (che si è appena lavata con il sapone della nota marca) si sfila una maglietta marrone e diventa una giovane ragazza bianca. “Uno spot razzista“, accusano gli utenti sui social, “e non è la prima volta che questa azienda produce spot simili“.

Davanti a tanto (giustificato) clamore, l’azienda si è scusata con le sue clienti e con tutte le persone che si sono sentite offese, twittando: “Un’immagine da noi postata di recente su Facebook ha fallito il suo obiettivo non rappresentando nel modo più corretto le donne di colore. Siamo profondamente rammaricati per l’oltraggio che essa ha causato“.