Gli Amari hanno attraversato gli ultimi venti anni di musica indipendente italiana, riuscendo ad affinare la propria personale visione della musica pop, spaziando con naturalezza fra influenze musicali distanti e assimilando nel tempo suoni nuovi e vecchie scoperte.
Nati a Udine sul finire degli anni Novanta come duo hip hop, Dariella e Pasta capiscono in fretta quanto le barriere di genere gli stiano strette: iniziano così a sperimentare fra i generi e allargano il gruppo con l’inserimento del terzo elemento chiave, Cero, al basso. In seguito alla vittoria del Festival Arezzowave nel 2000, e all’album Apotheke (2002) prodotto dallo stesso festival, conoscono quello che diverrà il produttore storico della band, Leonardo “Fresco” Beccafichi che, dopo il loro terzo album Gamera (2003) – miscela a base di rap underground, chitarre folk ed elettronica – ricoprirà un ruolo fondamentale nell’evoluzione del sound Amari.
E’ con lui infatti che la band dà vita nel 2005 a Grand Master Mogol: l’album è a fuoco come mai prima, gli ingredienti sonori sono mescolati con naturalezza, i testi, sino ad allora immaginifici ed enigmatici, si fanno più concreti e intimi. Allo stesso modo, la loro immagine diviene peculiare, con un immaginario colorato e pop sostenuto dai video del regista DanXzen. L’album, autoprodotto dalla Riotmaker Records (dello stesso Pasta e del socio Luka Carnifull), viene notato dalla Warner Music ed è così che viene siglato un accordo che porta l’etichetta a una produzione e distribuzione major, pur restando indipendente nelle scelte artistiche. Gli Amari iniziano un tour di date in tutta Italia e la formazione si allarga a cinque elementi. Nel 2007 esce Scimmie d’Amore. L’album (il primo per Riotmaker/Warner) si caratterizza per un pop ecclettico e giocoso, per una copertina iconica e una divisa live inconfondibile, con dei pettorali gialli scimmieschi, e per un secondo, lungo, tour italiano. A tour concluso gli Amari decidono di assecondare la loro voglia di registrare “tutti inseme”, riunendosi nello studio di registrazione pordenonese del loro nuovo chitarrista Enrico Berto e dando vita a Poweri (2009), un album in cui si mettono alla prova anche con testi in lingua inglese. Nel 2010 Dariella, Pasta e Cero (nucleo storico della band) tornano a collaborare con Leo Fresco nel suo Malkovich Studio di Città di Castello: dopo due anni di gestazione nasce Kilometri. L’album segna la riscoperta della più tradizionale musica pop e cantautorale italiana e la ricerca di un sound più essenziale. Al trio si aggiunge inoltre Simone Sant per le parti elettroniche, di tastiere e batteria. Nel corso del tour che segue l’uscita dell’album, gli Amari scrivono il materiale per la colonna sonora del film Maicol Jecson (2014) di Francesco Calabrese, divertendosi a giocare per la prima volta con la musica a commento sonoro per le scene di un film. Nel 2015 si chiudono nuovamente in studio con il solo intento di divertirsi, scrivendo di getto e improvvisando con sample presi da vecchi dischi, sintetizzatori e drum machine: due anni dopo ne esce Polverone, il disco più elettronico della band e il primo ad uscire per la label romana Bomba Dischi: Gatti in polvere è la nostra scommessa italiana di questa settimana, è uno dei dischi flash sulla “radio che funziona”; Radio Flash.