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Sanremo e RAI ai ferri corti? Il futuro del Festival in bilico tra trattative e polemiche

today30 Giugno 2025

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Sanremo e RAI ai ferri corti?
È scontro tra Viale Mazzini e il Comune di Sanremo: si cerca l’accordo per il triennio 2026-2028, ma intanto la Rai valuta alternative. Rimini, Sorrento e Salento tra le ipotesi

Sanremo e la Rai, c’eravamo tanto amati?

Il Festival di Sanremo rischia di perdere… Sanremo. Sembra un paradosso, ma è ciò che si respira nelle ultime ore, con titoli di giornali sempre più espliciti: “Addio a Sanremo”, “La Rai pensa a Rimini o Sorrento”. A far traballare le fondamenta di un legame storico che dura da 75 edizioni è una procedura ufficiale avviata dal Comune matuziano: una manifestazione d’interesse per l’individuazione del partner che, per i prossimi tre anni (2026, 2027, 2028), curerà l’organizzazione e la trasmissione televisiva del Festival della Canzone Italiana.

L’unico soggetto a presentarsi è stata – come prevedibile – la Rai. Ma stavolta, anziché la solita firma automatica, si è arrivati al braccio di ferro, allo scontro!

La scintilla: una richiesta “troppo alta”

Secondo indiscrezioni rilanciate da diversi media nazionali, tra cui Libero e Il Giornale, il pomo della discordia sarebbe l’aumento della richiesta economica da parte del Comune. Palazzo Bellevue avrebbe chiesto di più rispetto agli anni precedenti per concedere alla tv di Stato la possibilità di continuare a organizzare la manifestazione nella Città dei Fiori. Una scelta legittima, visto l’aumento degli introiti e del valore mediatico del Festival, ma che non avrebbe fatto piacere ai vertici di Viale Mazzini.

Da qui, il tono sempre più acceso di alcune dichiarazioni. Venerdì 27 giugno, l’Amministratore Delegato Rai Giampaolo Rossi, durante la presentazione dei palinsesti a Napoli, ha dichiarato senza mezzi termini:

“Il Festival può essere realizzato ovunque, ma non può prescindere dalla Rai. Se non sarà a Sanremo, la Rai lo farà comunque”.

Parole che hanno fatto tremare le pareti del Teatro Ariston, interpretate da molti come una minaccia velata e da altri come un messaggio chiaro al Comune: o si abbassa la richiesta, o cercheremo altrove.

Dove potrebbe andare il Festival?

La Rai – secondo alcune indiscrezioni – avrebbe già iniziato a valutare location alternative per il Festival. Sul tavolo ci sarebbero:

  • Rimini
  • Sorrento
  • Viareggio
  • Torino
  • Luoghi della Costiera Amalfitana
  • Salento

L’unico elemento che sembra imprescindibile è la presenza del mare, anche se la data invernale (febbraio) lo rende più che altro uno sfondo suggestivo.

Il silenzio del Comune e il ruolo della Commissione

Da parte del Comune di Sanremo, per ora nessun commento ufficiale. In una nota diffusa da Palazzo Bellevue si legge:

“L’Amministrazione comunale non intende commentare, dal momento che la commissione di valutazione sta procedendo all’esame della domanda di partecipazione presentata da Rai”.

Infatti, la decisione ora è in mano a una commissione tecnica che entro la fine di questa settimana dovrebbe completare la valutazione dell’unica proposta arrivata, quella di Viale Mazzini. Se, come previsto, il parere sarà positivo, l’Amministrazione avvierà le trattative per l’affidamento triennale (con eventuale proroga fino al 2031).

Una strategia già vista?

Chi conosce bene le dinamiche Rai e le precedenti trattative con Sanremo, sottolinea come questo clima da ultimatum non sia una novità. Ogni volta che si arriva alla fase finale della convenzione, la Rai alza i toni – pubblicamente o meno – per ottenere condizioni migliori. Stavolta, però, la sensazione è che si sia andati un po’ oltre, forse anche per dare un segnale più forte o per preparare il terreno a un cambiamento futuro.

Un connubio difficile da rompere

Nonostante le tensioni, in molti credono che la rottura sia improbabile. Il Festival di Sanremo è diventato un brand mondiale proprio grazie alla sua storicità e al legame con la città ligure. Allo stesso tempo, Sanremo ha beneficiato in modo straordinario del boom degli ultimi sei anni – da Claudio Baglioni ad Amadeus – in termini di visibilità, turismo e indotto economico.

Come ha ricordato lo stesso AD Rossi:

“Il Festival è di Sanremo ma anche della Rai. È ovvio che lo faremo, e sarà a Sanremo. Ma se non sarà nella città dei fiori, la Rai ha una macchina produttiva unica in Italia per farlo comunque”.

Prossimi passi

  • Entro la fine della settimana: la Commissione valuterà la proposta della Rai.
  • A metà luglio: atteso l’esito finale e l’inizio della negoziazione formale.
  • A febbraio 2026: la prima edizione del nuovo triennio, con Carlo Conti già all’opera per la prossima kermesse (febbraio 2025).

In attesa dell’esito ufficiale,

Quello che sembra certo è che la trattativa proseguirà sottotraccia nei prossimi giorni, ma entrambe le parti sanno che separarsi sarebbe doloroso, complicato e – probabilmente – controproducente.

Sanremo e Rai, alla fine, si troveranno ancora una volta sul palco dell’Ariston. Ma lo strappo di queste ore resterà come un campanello d’allarme sul futuro di un sodalizio che, per quasi 75 anni, ha fatto la storia della musica italiana.

Scritto da: Enzo Sangrigoli

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