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Perché ci piace così tanto il true crime? La risposta è nella nostra mente

today1 Novembre 2025 8

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Negli ultimi anni il genere true crime ha conquistato milioni di spettatori. Serie TV, documentari, podcast e libri che raccontano delitti realmente accaduti sono ai primi posti nelle classifiche di ascolto e visualizzazioni. Ma cosa ci spinge a seguire con tanto interesse storie di omicidi, misteri e criminali?

Guardare ciò che spaventa per sentirsi al sicuro

Secondo gli psicologi, la risposta è semplice: guardiamo ciò che ci spaventa per esorcizzare la paura.
È lo stesso meccanismo della catarsi di cui parlavano i Greci nelle tragedie: vivere emozioni forti attraverso gli altri per liberarsene. Quando guardiamo un documentario o una serie crime, affrontiamo simbolicamente il pericolo, ma da una posizione protetta.

La paura come strumento di sopravvivenza

La paura è un’emozione vitale. Ci aiuta a riconoscere i rischi e a reagire prima che diventino reali.
Guardare o ascoltare storie di crimini stimola il cervello proprio su questi meccanismi, rafforzando la nostra attenzione ai segnali di pericolo.

Uno studio inglese ha anche scoperto che le donne rappresentano la maggioranza del pubblico del true crime.
Secondo gli esperti, ciò avviene perché la paura viene vissuta come una forma di prevenzione e consapevolezza: le donne cercano informazioni e modelli per capire meglio come difendersi in situazioni potenzialmente pericolose.

Curiosità e bisogno di capire l’inspiegabile

C’è anche un’altra spiegazione: la curiosità. L’essere umano ha sempre cercato di dare un senso al male.
Le storie di crimini ci attraggono perché ci permettono di esplorare l’oscurità senza entrarci davvero.
È una forma di controllo: cerchiamo di comprendere l’imprevedibile per sentirci più preparati alla realtà.

In molti casi, il true crime aiuta anche a regolare l’ansia. Affrontare la paura attraverso una narrazione controllata può trasformare l’angoscia in un’emozione gestibile.

I rischi: quando il crimine diventa affascinante

Tuttavia, l’eccessiva esposizione a contenuti violenti può avere effetti negativi. Alcune persone arrivano a idealizzare i criminali, un fenomeno definito dagli psicologi ibristofilia: l’attrazione verso chi ha commesso delitti gravi.
È un comportamento raro, ma mostra quanto la linea tra curiosità e fascinazione possa essere sottile.

Tra paura e fascinazione

Alla fine, il successo del true crime racconta molto di noi: vogliamo capire ciò che ci spaventa, dare un volto al male e sentirci più forti di fronte ad esso.
Guardare storie di delitti e misteri è un modo per gestire la paura, per sentirci al sicuro… ma anche per non smettere di essere curiosi.

E forse, ogni tanto, una commedia romantica prima di dormire può davvero farci meglio.

Scritto da: Fina Leocata

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