RADIO FLASH NEWS

È morto Peppe Vessicchio: l’ultimo saluto al direttore d’orchestra più amato d’Italia

today8 Novembre 2025 2

Sfondo
share close

Il mondo della musica italiana saluta Peppe Vessicchio, il celebre direttore d’orchestra che con il suo carisma, la sua eleganza e la sua passione ha accompagnato intere generazioni. Aveva 69 anni e fino all’ultimo ha dedicato la sua vita alla musica, al talento e alla bellezza delle note.

Figura iconica del Festival di Sanremo, con la sua bacchetta ha diretto alcuni dei brani più amati della canzone italiana, conquistando il pubblico con il suo sorriso rassicurante e la sua profonda competenza musicale.

L’amore per Mozart e la musica della natura

In una delle sue ultime interviste, Peppe Vessicchio aveva raccontato come nacque la sua passione per Mozart. Tutto iniziò leggendo un curioso studio: “Le mucche del Wisconsin producevano più latte ascoltando le sue sinfonie”. Da quel momento, cominciò a studiarne le partiture, scoprendo l’armonia perfetta tra logica e genialità.

Da questa intuizione nacque l’idea di far ascoltare la musica di Mozart anche alle vigne, per migliorarne la qualità, e di raccontare poi questa esperienza nel libro Bravo Bravissimo, con cui voleva avvicinare i giovani alla musica classica.

Le radici e la passione di una vita

Nato a Napoli, Vessicchio portava la musica nel sangue. In famiglia, raccontava, “gli strumenti erano come utensili da cucina”. Suo padre, pur non essendo artista, lo incoraggiò a seguire i propri sogni:

“Se vuoi fare qualcosa per me, cerca di essere felice”, gli disse una volta.

Parole che segnarono la sua vita e la sua carriera, spingendolo a dedicarsi completamente alla musica, fin da giovanissimo.

Gli inizi e la scoperta della direzione d’orchestra

Dopo le prime esperienze in piccoli club e con gruppi comici, arrivò la rivelazione: “Durante uno spettacolo, alle nostre spalle c’era l’orchestra del grande Dino Siani. In quel momento capii che il mio posto era lì”.

Da allora, la direzione d’orchestra divenne la sua vocazione. Con impegno e talento, Vessicchio divenne uno dei più apprezzati arrangiatori e maestri d’orchestra italiani, collaborando con artisti come Gino Paoli, Fiorella Mannoia, Andrea Bocelli, Zucchero e Ornella Vanoni.

I ricordi di Sanremo e il legame con Pippo Baudo

Peppe Vessicchio è stato una presenza imprescindibile del Festival di Sanremo, dove ha vinto quattro edizioni come direttore d’orchestra e ottenuto numerosi riconoscimenti.

Raccontava con affetto il suo rapporto con Pippo Baudo:

“Era esigente e perfezionista. Se un arrangiamento non gli piaceva, si riscriveva tutto fino a notte fonda. Una mattina lo vidi spostare una fioriera all’ingresso dell’Ariston: si sentiva davvero a casa sua”.

Un aneddoto che descrive l’atmosfera unica di quegli anni, fatta di passione e professionalità.

L’episodio con Ornella Vanoni

Tra i tanti ricordi della sua carriera, Vessicchio amava raccontare anche episodi divertenti, come quello con Ornella Vanoni:

“Durante le prove fermai più volte l’orchestra. A un certo punto lei, scherzando, mi lanciò una scarpa! Ma non era diretta a me. Scoppiammo tutti a ridere”.

Un gesto ironico, che rappresenta bene l’umanità e la leggerezza con cui il maestro affrontava anche i momenti più tesi del lavoro.

L’ultimo pensiero: la musica e il futuro

Nelle sue ultime riflessioni, Vessicchio aveva espresso preoccupazione per la qualità della musica contemporanea, ma anche fiducia nel suo futuro:

“Oggi la musica è spesso modesta e ripetitiva, ma la storia ci insegna che nei momenti peggiori c’è sempre una rinascita. Prima, però, bisogna toccare il fondo”.

Un pensiero lucido e pieno di speranza, degno di un uomo che ha sempre creduto nel potere della musica di migliorare la vita delle persone.

Scritto da: Fina Leocata

Rate it

Editore
testata giornalistica
Informativa

Ascoltaci dal tuo smartphone