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6 Marzo 2020 “AstroLuca” Parmitano, la nuova sfida: “La Luna? io sono pronto”

“AstroLuca” Parmitano, la nuova sfida: “La Luna? io sono pronto”

Dopo 202 giorni di missione sulla SSI(Stazione Spaziale Internazionale), l’astronauta paternese Luca Parmitano ha parlato dal centro spaziale di Houston. 

Rilanciando l’allarme sul clima. “In orbita mi ha colpito l’intensità con cui la distruzione è cresciuta, una distruzione non casuale. Spero di aver alzato la consapevolezza della fragilità della Terra”. 

Parmitano ha anche svelato: “Se l’Agenzia Spaziale Europea avviasse un addestramento per missioni sulla Luna, lo farei subito”.

 

6 Febbraio 2020 ‘AstroLuca’ Parmitano è tornato a terra

‘AstroLuca’ Parmitano è tornato a terra

E’ regolarmente rientrata a terra la navetta Soyuz MS-13, che ha riportato sul nostro Pianeta il paternese Luca Parmitano. Il cosmonauta è uscito dalla capsula sorridendo, in apparenti buone condizioni, e ha subito chiamato la sua famiglia.

L’astronauta dell’ ESA, che ha guidato l’equipaggio della Iss, è rientrato coi colleghi Alexander Skvortsov e Christina Koch.

Dopo essersi sganciata dalla Stazione Internazionale, la Soyuz ha percorso due orbite ed è quindi atterrata nella steppa del Kazakhstan.

 

13 Novembre 2017 Luca Parmitano dà il nome ad un asteroide

Luca Parmitano dà il nome ad un asteroide

Classe 1976, nato a Paternò, in provincia di Catania, Luca Parmitano è fra gli astronauti più conosciuti ed apprezzati al mondo. Per la sua attività, il suo nome è stato dato a quello di un asteroide scoperto nel 1993.

Luca Parmitano: la biografia

Nella città etnea, Luca consegue la maturità scientifica presso il Liceo “Galileo Galilei” nel 1995.  A 19 anni entra a far parte  dell’Aeronautica Militare e contestualmente frequenta il corso di Scienze Politiche presso l’Università Federico II di Napoli, laureandosi nel 1999. Parmitano, poco dopo, decide di andare a vivere per ben quattro anni in California, grazie ad una borsa di studio con Intercultura. 

La carriera

L’astronauta catanese ha come obiettivo, quello di operare bene e di fare qualcosa di grandioso: e in effetti c’è riuscito.
Il duro addestramento è avvenuto alla base U.S Air Force in Texas. Qui Parmitano è divenuto pilota a tutti gli effetti.  Nel 2002 diventa Capo Sezione Addestramento e Comandante della 76ª Squadriglia volo. Il 2007 lo vede assegnato al Reparto Sperimentale di Volo e selezionato dall’Aeronautica Militare per diventare pilota collaudatore sperimentatore. L’anno successivo, Parmitano consegue un Master in Ingegneria del Volo Sperimentale presso l’Istituto Superiore dell’Aeronautica e dello Spazio di Tolosa in Francia. Diventa ten. col. pilota sperimentatore dell’Aeronautica militare.

Da pilota ad astronauta il passo è stato breve: nel 2009 è stato scelto, in qualità di riserva, per una missione nello spazio per lESA. Nel maggio 2009 viene incluso nell’equipaggio di riserva e infine selezionato come ingegnere di volo per le missioni Expedition 36 ed Expedition 37. Il 28 maggio 2013 è partito con la Sojuz TMA-09M dal Kazakistan, in direzione della Stazione Spaziale Internazionale.

La passeggiata nello spazio

Proprio lì ha compiuto il suo primo viaggio nello spazio insieme ai compagni Fëdor Nikolaevič Jurčichin e Karen L. NybergParmitano è l’unico astronauta italiano ad aver passeggiato per 6 ore nello spazio il il 9 luglio 2013. Durante una seconda passeggiata, avvenuta il 16 luglio, Parmitano ha avuto un incidente: si è accorto di avere dell’acqua all’interno del casco della tuta che gli causava difficoltà di visione e di respirazione. Ha rischiato di morire, ma con grande calma e oculatezza è riuscito a rientrare nella Stazione, portando a termine con successo la sua missione.

Le onorificenze

Parmitano è stato il primo italiano a compiere un’attività “extraveicolare” passeggiando all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Come pilota sperimentatore collaudatore dell’Aeronautica Militare, è stato insignito della medaglia d’argento al Valore Aeronautico, assieme ad altre onorificenze.

L’asteroide 37627 Lucaparmitano

Di pochi giorni fa la notizia che l’ asteroide TD 37627, scoperto nel 1993 dall’astronomo Vincenzo Silvano Casulli, porterà il nome di 37627 Lucaparmitano. Un omaggio dell’astronomo stesso all’ingegnere e astronauta catanese del Corpo degli Astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea. 

L’iniziativa è stata riconosciuta dall’Unione Astronomica Internazionale (Iau) attraverso il suo Centro PianetiMinori. L’Agenzia Spaziale Europea, ha dedicato all’asteroide 37627 Lucaparmitano un posto di primo piano sul suo sito, per celebrare l’originale ‘battesimo’.

Purtoppo, l’asteroide 37627 Lucaparmitano, non è visibile a occhio nudo. Stanno per essere messi a punto determinati strumenti specifici per permetterne la visione nei prossimi anni. Il corpo celeste ha un diametro di circa 5 chilometri e impiega 3,9 anni per compiere un’orbita intorno al Sole.

Un grande riconoscimento quello tributato all’astronauta cataneseeccellenza siciliana, che ha legato il suo nome a quello del piccolo asteroide, pronto a ripartire per una nuova missione nello Spazio nel 2019.