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5 Luglio 2020 USA: al mare nudi, ma con la mascherina

USA: al mare nudi, ma con la mascherina

Completamente nudi, ma con un solo obbligo: quello di indossare la mascherina. E’ l’indicazione di un resort di nudisti nello stato di New York nella zona Finger Lakes.

“E’ un po’ strano, ammette la manager, perchè bocca e naso restano le uniche parti scoperte”. In molti centri nudisti americani, ai tempi del Covid 19, si interrogano filosoficamente se la mascherina possa essere accettata o no. 

Però i contagi negli Stati Uniti sono in aumento preoccupante, con una media di 50mila casi al giorno. Ma i clienti si ribellano: “Così saremo meno nudi”. 

 

 

20 Novembre 2017 Navi, festival, città: i luoghi solo per nudisti

Navi, festival, città: i luoghi solo per nudisti

Non solo spiagge e ristoranti, ma anche villaggi e zone franche nelle metropoli: i luoghi dove si può restare senza vestiti senza incorrere nella legge. E secondo gli psicologi…

L’inverno (forse) non è la stagione giusta per pensare al nudismo. Ma per chi segue la filosofia naturista, freddo o caldo poco importa: l’importante è liberarsi da abiti e costrizioni e mostrarsi agli altri “nature”, cercando di conquistare più spazi possibili. Non solo spiagge e club, ma anche…
NAVI. Come quelle di eWaterways e Bare Necessities, specializzate in crociere naturiste. Il vantaggio è che in questo caso si viaggia… con bagaglio leggero.

AREE PROTETTE. In Germania, dove il nudismo è nato (o rinato) alle fine dell’800, resistendo persino all’oscurantismo nazista, esistono vere e proprie aree nudiste all’interno delle città: sono le Nackt-Zonen, dove la nudità pubblica è legalizzata. Nella sola città di Monaco ce ne sono 6 e perlopiù ci si va d’estate per prendere il sole.

VILLEGGIATURA. Nella città balneare di Cap d’Agde (Francia) c’è un intero villaggio dove dai primi anni ’70 l’abbigliamento è opzionale: la zona destinata al naturismo si affaccia su 2 km di spiaggia ed è completamente autonoma e dotata di alberghi, negozi, porticciolo e finanche ufficio postale e banche dove si può andare in giro nudi.

FESTIVAL. Burning Man non è il solito festival di musica: è un evento di 8 giorni che ogni anno dal 1986 prevede la costruzione estemporanea di una comunità nel Black Rock Desert in Nevada (USA), dedicata all’espressione di sé. Arrivano migliaia di visitatori da tutto il mondo per immergersi in un clima estatico di arte e musica, dove l’abbigliamento diventa spesso facoltativo, anche per via del caldo torrido del deserto. Ma più che ai corpi nudi, comunque ben accetti e davvero frequenti, il Burning Man inneggia a quelli dipinti dai body artist o abbigliati in modo creativo (e stravagante).

GARE. Nudi in spiaggia, d’estate, è facile. Ma è quando il gioco si fa duro che si riconoscono i veri nudisti: il campionato di slittino nudi si svolge a febbraio sulla neve di Altenberg, in Germania, e i partecipanti possono indossare solo stivali, guanti e un capo di biancheria intima. Il vincitore riceve un premio di circa 1.000 euro.

NUDI ALLA META (PER PROTESTA). Le World naked bike ride o corse in bicicletta nudi sono nate in Canada all’inizio degli anni 2000 come forma di protesta contro la guerra e, poi, anche contro l’inquinamento urbano e la dipendenza dal petrolio. L’attenzione dei media ha fatto sì che si diffondessero presto in altre metropoli come Londra (in foto), con più o meno problemi legali.

AL RISTORANTE. L’ultimo ristorante nudista ad aver aperto è O’naturel a Parigi. Ma ristoranti nudisti in Europa esistevano già a Londra e a Madrid: dai clienti ai camerieri, a eccezione degli chef (forse) sono tutti nudi. Il ristorante, tra i luoghi più sociali, diventa così un’oasi in una metropoli dove le occasioni pubbliche per i nudisti sono scarse. E non c’è rischio di macchiarsi… i vestiti.

13 Ottobre 2017 25.000 prenotazioni nel ristorante per nudisti.

25.000 prenotazioni nel ristorante per nudisti.

Immaginate di dover aspettare ben 25 mila prenotazioni, prima di voi, per potervi accomodare in un ristorante. E’ accaduto a Londra, in un locale davvero particolare che aprirà tra pochi mesi e resterà aperto solo durante l’estate.

Si tratta del ristorante di nome Bunyadi che ha scelto una politica di vestiti opzionali: questo significa che, chi vorrà, potrà accomodarsi al tavolo senza alcun abito addosso, completamente nudo.

L’ideatore è stato Seb Lyall il quale spiega che l’idea è nata per proporre un’esperienza di liberazione e di contatto con la natura. Niente additivi chimici, niente coloranti, niente telefoni e niente vestiti!

Lo stesso nome del locale richiama questa idea, Bunyadi significa infatti “Fondamentale, Naturale”. Anche il menù riflette l’idea di fondo, con ingredienti locali, metodi di cottura naturali e posate anch’esse commestibili. Ad oggi sono già pervenute 25 mila prenotazioni, un successo inaspettato per un’idea che sembra già essere vincente.