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A Brescia si paga per vedere i compiti dei figli: scoppia la protesta dei genitori

today2 Novembre 2025 9

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Succede a Brescia, dove vedere i compiti dei propri figli può costare fino a un euro a pagina.
La decisione, presa dall’Istituto comprensivo Nord 2, ha fatto infuriare oltre 1.600 genitori, che si sono visti chiedere il pagamento per accedere agli elaborati scolastici dei propri bambini.

La decisione dell’istituto

La scuola ha spiegato che i compiti corretti sono atti amministrativi e, come tali, devono essere conservati in originale presso la sede scolastica.
Questo significa che non possono essere portati a casa, ma solo consultati su richiesta formale.

Chi desidera una copia deve quindi presentare un’istanza di accesso agli atti e versare una somma che varia da 0,25 a 1 euro per pagina.
Le scuole coinvolte sono le primarie Sauro, Arici, Alighieri e Quasimodo e le secondarie Virgilio e Pirandello.

Genitori infuriati

La notizia ha subito fatto esplodere la protesta.
Nelle chat scolastiche si parla di “burocrazia assurda” e “decisione fuori da ogni logica”.
Molti genitori si chiedono come sia possibile dover pagare per conoscere i risultati scolastici dei propri figli.

C’è chi ha già chiesto l’intervento dell’Ufficio scolastico provinciale per verificare se questa procedura sia imposta dalle norme sulla trasparenza e sulla privacy, o se si tratti invece di una scelta autonoma dei dirigenti.

Visione solo a scuola

L’istituto ha chiarito che i compiti originali potranno essere consultati solo durante i colloqui individuali con gli insegnanti, in modo da rispettare le regole di conservazione degli atti.
Tuttavia, questa soluzione non ha convinto le famiglie, che parlano di “eccesso di burocrazia” e di scuola sempre più distante dalle famiglie.

Una burocrazia che divide

Un tempo i compiti si portavano a casa, si leggevano e si commentavano insieme ai genitori.
Oggi, tra moduli, richieste e pagamenti, anche un semplice elaborato sembra diventare un documento da ufficio pubblico.
«Quando è troppo, è troppo» commentano amareggiati i genitori di Brescia, che si sentono esclusi da un pezzo importante della vita scolastica dei loro figli.

Scritto da: Fina Leocata

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