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30 Settembre 2017 Renato Zero, auguri di buon compleanno.

Renato Zero, auguri di buon compleanno.

Auguri a Renato Zero che oggi compie 67 anni.

Renato Zero, il cui vero nome è Renato Fiacchini, nasce a Roma il giorno 30 settembre 1950.

Figlio di Ada Pica, di professione infermiera, e di Domenico, poliziotto di origine marchigiana, Renato vive la sua adolescenza nella borgata della Montagnola.

Frequenta le scuole fino alla terza media, poi l’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini, che lascia al terzo anno per dedicarsi completamente alla musica, alla danza, il canto e la recitazione.

Giovanissimo, inizia a travestirsi e ad esibirsi in piccoli locali romani: come sfida verso i tanti denigratori delle sue performance – “Sei uno zero” è una delle frasi che più si sente ripetere – assume il nome d’arte di Renato Zero. A 14 anni ottiene il suo primo contratto, al Ciak di Roma, per 500 lire al giorno. Viene notato da Don Lurio, in una delle tante serate trascorse al Piper, famoso locale notturno di Roma. Da qui, la scrittura per il gruppo di ballo I Collettoni, che fa da supporto a una giovanissima Rita Pavone nel suo show serale.

Registra poi alcuni caroselli per una nota marca di gelato. In questi anni instaura un’amicizia con Loredana Berté e Mia Martini. Nel 1965 Renato Zero incide i suoi primi brani – “Tu”, “Sì”, “Il deserto”, “La solitudine” – che non verranno mai pubblicati. La pubblicazione del suo primo 45 giri, arriva nel 1967: “Non basta sai/In mezzo ai guai”, prodotto da Gianni Boncompagni, anche autore del testo (le musiche sono invece di Jimmy Fontana), che vende soltanto 20 copie (verrà poi inserito come omaggio nel VHS “La notte di Icaro”, circa 20 anni dopo).

A teatro interpreta la parte del venditore di felicità nel musical “Orfeo 9” di Tito Schipa Jr. Al cinema lavora come comparsa in alcuni film di Federico Fellini (Satyricon e Casanova) e fa parte del cast della versione italiana del musical Hair, insieme, tra gli altri, a Loredana Berté e Teo Teocoli.

Nei primi anni Settanta, con l’avvento del glam-rock, caratterizzato da cipria, lustrini e paillettes, i tempi sono maturi perché Renato Zero possa proporre il suo personaggio, provocatorio ed alternativo. Zero racconta questa figura in brani come “Mi vendo” (serio e volutamente sfrontato grido di un “prostituto felice”) e, in genere, l’intero album Zerofobia, da “Morire qui” a “La trappola”, da “L’ambulanza” al brano-emblema della filosofia zeriana, “Il cielo”.

Nel disco, è presente anche una cover in lingua italiana, di “Dreamer” dei Supertramp, qui divenuta “Sgualdrina”.

Al periodo successivo (Zerolandia, la terra promessa dell’amore e dell’amicizia, senza distinzioni sessuali) si ascrivono pezzi come “Triangolo”, “Fermo posta” e la fin troppo esplicita “Sbattiamoci”, che si fondono e si completano con accorati messaggi anti-aborto, già presenti nei primi album (“Sogni nel buio”), nonché anti-droga (“La tua idea”, interamente scritta da Renato Zero, parole e musica, “Non passerà”, “Uomo no” e “L’altra bianca”) e contro il sesso troppo facile (“Sesso o esse”).

E proprio questa personalità unica che cattura negli anni un pubblico numeroso, al limite dell’idolatria: i cosiddetti “sorcini”, termine che ha poi sostituito quello originario di “zerofolli”. Il termine sarebbe nato nel 1980, quando trovandosi a Viareggio, mentre si spostava in auto, assediato dai fans che con i motorini sfrecciavano da tutti i lati, disse: “Sembrano tanti sorci”.

 Nel 1981, ai suoi fan l’artista dedica il brano “I figli della topa”, inserito all’interno di “Artide Antartide” e tenendo fede a ciò che aveva scritto nel brano, l’anno successivo, organizzò le “Sorciadi” presso lo Stadio Eucalipti nei pressi di Viale Marconi a Roma, partecipando di persona alla premiazione dei vincitori, con grande entusiasmo da parte dei giovani fans.

Nelle composizioni più recenti dell’artista, e ad esempio nell’album “Il dono” si alternano temi sociali (“Stai bene lì”, “Radio o non radio”, “Dal mare”) e spirituali-esistenziali (“Immi ruah”, “La vita è un dono”).

 La lunga carriera artistica di Renato Zero conta oltre 30 album in studio, conosce anni d’oro (i primi anni Ottanta) come periodi di crisi (fino al 1990).
29 Settembre 2017 Il brano “29 settembre” di Lucio Battisti compie 50 anni.

Il brano “29 settembre” di Lucio Battisti compie 50 anni.

Questo brano è considerato il primo brano italiano di rock psichedelico, anticipando di tre mesi persino Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, considerato il capolavoro mondiale di quel genere.

Tra gli aspetti maggiormente innovativi di questo brano, la presenza di un vero speaker radiofonico della RAI ingaggiato per l’occasione, che annuncia un giornale radio con la data del giorno in cui è ambientata la canzone e quella del giorno successivo. Ascoltando attentamente il testo, si evince che la canzone è ambientata in realtà il 30 settembre e fa riferimento al giorno precedente, il 29 appunto, come un flashback. Ciò è palese proprio nella versione dell’Equipe 84, in cui si può ascoltare lo speaker del giornale radio dire, poco dopo l’inizio: “Ieri, 29 settembre …” e poi nella terza strofa: “Oggi, 30 settembre …”. Inoltre, sempre nella terza strofa c’è il verso: “Ricordo solo che ieri (riferito al giorno 29) non eri con me”.

Il testo racconta la storia di un tradimento; il titolo, pur essendo riportato nella copertina con il numero 29, alla Siae risulta essere depositato scritto a lettere come Ventinove settembre, ed appare come cofirmatario il maestro Renato Angiolini, il cui nome è assente sull’etichetta del disco.

Come ha raccontato Mogol, la data del 29 settembre era il giorno del compleanno della sua prima moglie Serenella.

Battisti reinterpretò questa canzone nel 1969, all’uscita del suo primo album, Lucio Battisti; la sua interpretazione è più tradizionale rispetto a quella dell’Equipe. Nella sua versione, la voce dello speaker è sostituita da un assolo di chitarra.

L’Equipe 84 incise anche una versione in inglese del brano, con il testo tradotto da Tommy Scott: intitolata 29th September venne pubblicata su 45 giri con sul retro la traduzione in inglese di Auschwitz dalla Major Minor in Inghilterra e dall’Imperial Records negli Stati Uniti.

Alle registrazioni, effettuate presso gli Studi Ricordi, partecipò anche l’Orchestra Sinfonica della Scala di Milano.

Nel 1967 la Ricordi aveva acquistato per i propri studi di registrazione (che in quegli anni si trovavano in Via dei Cinquecento a Milano) un registratore a otto piste: fu il primo in uno studio di registrazione italiano, e la prima canzone registrata completamente con queste nuove apparecchiature fu 29 settembre dell’Equipe 84, scritta da Mogol, Lucio Battisti e Renato Angiolini. Le manipolazioni di Vandelli sul master originale e svariate sovraincisioni rendono al brano un suono particolare e cristallino.

Il disco fu pubblicato nel marzo 1967 e raggiunse la prima posizione in classifica.

Il 45 giri vendette circa 550 000 copie.

L’anno successivo le due canzoni vennero inserite nell’album Stereoequipe.

https://www.youtube.com/watch?v=JvRMgISCE8c

29 Settembre 2017 Raf, auguri di buon compleanno.

Raf, auguri di buon compleanno.

Auguri di buon compleanno a Raf che oggi compie 58 anni.

Raf, pseudonimo di Raffaele Riefoli, (Margherita di Savoia, 29 settembre 1959), incide nel 1983 l’album “Self control”, che diventa il suo primo successo musicale: il suo primo disco, interamente in inglese, vede tra i singoli estratti “Change your mind”, “London Town” e “Hard”, ma è proprio la canzone “Self Control” a scalare le classifiche di vendita italiane, anche in virtù di una cover eseguita dalla statunitense Laura Branigan.

 Dopo avere scritto “Il principe”, canzone interpretata da Claudia Mori che viene scelta per il programma televisivo “Hit Parade” come sigla di chiusura, nel 1987 Raf è autore delle parole di “Si può dare di più”, la canzone che vince il “Festival di Sanremo” con Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi.

Proprio con Tozzi, in quello stesso anno, l’artista pugliese prende parte all'”Eurovision Song Contest” con il brano “Gente di mare”, che tra l’altro costituisce il suo esordio in lingua italiana. Mentre si fa conoscere in Europa con il nome di Raff, nel 1988 il cantante di “Self Control” partecipa al “Festival di Sanremo” con il pezzo “Inevitabile follia”; in seguito, dà alle stampe il disco “Svegliarsi un anno fa”, il cui singolo portante è “Il sapore di un bacio”, scritto da Gaetano Curreri (Stadio).

Nel 1989 Raf torna sul palco dell’Ariston con la canzone “Cosa resterà degli anni ’80”, contenuta nel disco “Cosa resterà”: di questo album fa parte anche “Ti pretendo”, brano che vince il “Festivalbar”.

Divenuto un fedelissimo di Sanremo, Raf vi torna anche nel 1991 con “Oggi un Dio non ho”, che anticipa l’uscita dell’album “Sogni… è tutto quello che c’è”, all’interno del quale sono presenti anche “Interminatamente”, “Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è” e il duetto con Eros Ramazzotti “Anche tu”.

Due anni più tardi Raf è protagonista di un altro duetto: collabora, infatti, con la debuttante Laura Pausini in “Mi rubi l’anima”. Nuovamente vincitore del “Festivalbar” con “Il battito animale”, che fa parte del disco “Cannibali”, ottiene un grande successo anche con “Due” e “Stai con me”, altri singoli estratti dall’album.

Nell’estate del 1995 Raf pubblica “Manifesto”, il cui singolo di apertura è “Sei la più bella del mondo”, al quale fanno seguito “Il suono c’è”, “Prima che sia giorno” e “Dentro ai tuoi occhi”. L’anno successivo, l’artista si sposa con Gabriella Labate e diventa padre di Bianca.

Dopo avere riarrangiato e reinterpretato sedici suoi brani per “Collezione temporanea”, la prima raccolta della sua carriera che contiene anche l’inedito “Un grande salto”, torna in sala di registrazione per “La prova”, disco dalle sonorità rock che non viene particolarmente apprezzato dal pubblico: i singoli estratti sono “Vita, storie e pensieri di un alieno”, “Little girl” e “La danza della pioggia”.

Raf si rifà alla grande, in ogni caso, sia perché nel 2000 diventa ancora padre, questa volta di Samuele, sia perché nel 2001 con il brano “Infinito” ottiene il terzo successo al “Festivalbar”, e che contribuisce alle ottime vendite di “Iperbole”, album che contiene anche i brani “Oasi”, “Nei silenzi” e “Via”. Il disco seguente si chiama “Ouch!”, e risale alla primavera del 2004: il singolo principale è “In tutti i miei giorni”.

Dopo avere scritto con Domenico Liggeri l’autobiografia “Cosa resterà”, pubblicata da Mondadori, Raf pubblica la sua seconda raccolta di successi, “Tutto Raf”, che include le bonus track “Amarse o no amarse” (“Amarsi o non amarsi” in versione spagnola) e “E penso a te”, cover del pezzo di Lucio Battisti. È il 2005, anno in cui Raf collabora con Edoardo Bennato per “Ogni favola è un gioco” (che vede alla chitarra Alex Britti) e al progetto Jetlag per la canzone “E’ necessario”.

Dopo avere duettato con Ron in “La pace”, contenuta nel disco “Ma quando dici amore?”, nel 2006 Raf abbandona la casa discografica CGD/Warner per passare alla Sony-BMG, con la quale in primavera pubblica “Passeggeri distratti”, disco che contiene il singolo “Dimentica”. Nel 2008 è la volta del disco “Metamorfosi”, con i singoli “Ossigeno”, “Non è mai un errore” e “Ballo”. L’anno successivo, Raf pubblica il suo primo Cd-Dvd, “Soundview”, accompagnato dall’inedito “Per tutto il tempo”, prima di entrare in sala di registrazione per incidere “Numeri”, album che esce nel maggio del 2011 e che viene anticipato dal brano “Un’emozione inaspettata.

Nel 2012 Raf partecipa a “Carpe diem”, album di Entics, duettando nel ritornello di “Cosa farei, cosa faresti”; l’anno successivo, invece, si esibisce con Max Pezzali in “Sei fantastica”, contenuta nel disco “Max 20” dell’ex frontman degli 883. Altra collaborazione di questo periodo è quella con Nathalie, per “Sogno d’estate.

 Il 14 dicembre del 2014 Carlo Conti annuncia, nel corso del programma di Raiuno “L’Arena”, che Raf sarà uno dei venti concorrenti della categoria Big a Sanremo 2015: sul palco dell’Ariston si esibirà con il brano “Come una favola”.

 

 

28 Settembre 2017 Il brano “Sabato pomeriggio” di Claudio Baglioni #1 della hitchart nel settembre 1975.

Il brano “Sabato pomeriggio” di Claudio Baglioni #1 della hitchart nel settembre 1975.

Sabato pomeriggio/Poster è il nono 45 giri di Claudio Baglioni, pubblicato dall’etichetta discografica RCA Italiana nel 1975.

Il 45 giri fu pubblicato nel corso dell’estate 1975, come singolo trainante dell’album Sabato pomeriggio, come era ormai consuetudine per Baglioni da diversi anni. Il singolo apparve nella classifica dei 45 giri più venduti in Italia il 2 agosto alla quinta posizione, e rapidamente riuscì a raggiungere la vetta della classifica, scalzando dalla prima posizione Buonasera dottore di Claudia Mori.

Il disco rimase in testa alla classifica per quindici settimane consecutive, e il suo posto fu preso il 29 novembre da Profondo rosso, tema musicale dell’omonimo film di Dario Argento. Complessivamente Sabato pomeriggio rimase in top ten per 22 settimane, uscendone definitivamente il 20 dicembre. Alla fine dell’anno risulterà essere il singolo più venduto dell’anno.

Classifica del 28/9/1975

  1. Sabato pomeriggio – Claudio Baglioni
  2. L’importante è finire – Mina
  3. Buonasera dottore – Claudia Mori
  4. Take my heart – Jacky James
  5. L’Alba – Riccardo Cocciante
  6. Due – Drupi
  7. Incontro – Patty Pravo
  8. Amore grande amore libero-Il Guar.del faro
  9. Reach out i’ll be there – Gloria Gaynor
  10. Tornerai tornerò – Homo sapiens
27 Settembre 2017 Jovanotti, compleanno e nuovo tour.

Jovanotti, compleanno e nuovo tour.

JovanottiJovanotti, compleanno e nuovo Tour; non c’era modo migliore per festeggiare il compleanno, 51 anni e quasi 50 date per il suo nuovo tour, che, porteranno Lorenzo in lungo e largo per la penisola e non solo.

Jovanotti, arriva ad Acireale (CT) dopo il fantastico concerto del 02 Gennaio 2016 con due date: 8 e 9 Maggio 2018.

Auguri a Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti; oggi compie 51 anni.

Jovanontti ,nato a Roma, il 27 settembre 1966 , diventa famoso alla fine degli anni ottanta, lanciato da Claudio Cecchetto. Dalla commistione di rap, dei primi successi, tuttavia, Jovanotti si discosta ben presto avvicinandosi gradualmente al modello della world music (sempre interpretata in chiave hip hop e funky).

All’evoluzione musicale corrisponde un mutare dei testi dei suoi brani, che, nel corso degli anni, tendono a toccare temi sempre più filosofici, religiosi e politici, più tipici dello stile cantautorale italiano.

Parallelamente aumenta anche il suo impegno sociale e politico. Pacifista attivo, ha frequentemente collaborato con associazioni come Emergency, Amnesty International, Lega anti vivisezione, Nigrizia e DATA, ha contribuito alle manifestazioni in favore della cancellazione del debito negli anni novanta e successivamente ai movimenti Niente scuse e Make Poverty History, partecipando al Live 8.

Jovanotti è pronto a partire in tour per una maratona di circa cinquanta date nei palazzetti: l’avvio è previsto da Milano il 12 febbraio 2018, poi toccherà a molte altre città italiane più diverse incursioni all’estero tra Lugano, Stoccarda, Vienna, Zurigo, Bruxelles. In primo piano nella scaletta dei concerti – oltre all’antologia dei successi – le canzoni dell’album che Lorenzo Cherubini sta incidendo (la consegna alla casa discografica è fissata per il 20 ottobre, l’uscita del disco è fissata per il primo dicembre).

Subito dopo è in programma la pubblicazione di un libro tra foto e racconti, chiaramente connesso alla musica. Tutte notizie che l’artista che domani festeggia il suo 51° compleanno sta facendo filtrare via social, dove tra l’altro ha scritto: “Questo album è una grande avventura e in tour celebreremo lo spirito che ci unisce da una vita e che sempre di più ha la forma di un’amicizia radunata intorno alla musica”. Jovanotti ha poi aggiunto: “Sto passando qualche giorno a casa prima di ripartire per andare a mixare l’album e l’altra sera sono stato al concerto di Ligabue a Firenze e mentre me lo godevo avevo una voglia micidiale di essere lì al suo posto, era il richiamo della foresta. L’odore dei camerini ‘a me mi’ fa girare la testa, e questa voglia è tutta benzina buona a progettare lo spettacolo. L’album uscirà il primo dicembre e insieme al disco pubblicherò una mappa di terre incognite che ho scoperto e visitato in questo anno”.

Intanto sono stati annunciati i dettagli del tour: a Milano i concerti andranno in scena anche il 13, 15, 16, 18, 19, 21, 22, 24 e 25. A marzo si parte da Rimini (3 e 4), per poi trasferirsi a Firenze (10, 11, 13, 14, 16, 17, 19 e 20). Quindi Jovanotti arriva a Torino il 3 aprile (dove si esibisce anche il 4, 6 e 7). Tappe successiva a Bologna (13 e 14). A Roma Lorenzo Cherubini arriva il 19 e va in scena anche il 20, 22, 23, 25, 26, 28 e 29). A maggio Acireale (8 e 9), Verona (15, 16, 18, 19, 21 e 22), Eboli (25 e 26). E a giugno Ancona (il 1° e il 2). Poi i concerti all’estero.

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25 Settembre 2017 Zucchero, buon compleanno.

Zucchero, buon compleanno.

Auguri a Zucchero che oggi compie 62 anni.

Zucchero, pseudonimo di Adelmo Fornaciari (Reggio nell’Emilia, 25 settembre 1955), è uno dei pochi artisti blues europei ad avere ancora successo a livello internazionale. La sua peculiarità è di aver fuso la musica soule blues, tipica del sud degli Stati Uniti d’America, con la musica leggera italiana: il risultato è un blues mediterraneo e innovativo che lo ha portato ad essere uno dei maggiori interpreti di questo genere in Italia.

Nella sua carriera ha venduto oltre 60 milioni di dischi, ed è uno tra gli artisti italiani che ha venduto il maggior numero di dischi. Il suo album Oro, incenso e birra è stato per lungo tempo il più venduto nella storia della musica leggera italiana nel mondo, con oltre 8 milioni di copie vendute, sorpassato poi da Romanza di Andrea Bocelli.

Con l’esibizione Live at the Kremlin dell’8-9 dicembre 1990 Zucchero è il primo artista occidentale a esibirsi al Cremlino dopo la caduta del muro di Berlino. Nel 1994 è l’unico artista italiano ed europeo che ha partecipato al Festival di Woodstock. Dal 1993 al 2007 ha ricevuto due World Music Awards, sei IFPI Platinum Europe Awards e una Nomination ai Grammy Awards 2007. Il suo concerto dell’8 dicembre 2012 all’Istituto Superiore di Arte di L’Avana viene ritenuto il più grande concerto mai tenuto da un cantante straniero nella Cuba sotto embargo con la presenza di circa 70 000 spettatori. Dal 2016, con i ventidue concerti tenuti all’Arena di Verona durante il Black Cat World Tour, detiene il record del maggior numero di date in questa location durante una sola tournée (primato detenuto da Luciano Ligabue con dieci show nel 2009). Risulta anche essere il cantante con il maggior numero di esibizioni (38 dal 1989 al 2017) all’Arena di Verona. Detiene, inoltre, il record di presenze di un cantante italiano non lirico alla Royal Albert Hall, con sei concerti dal 2004 ad oggi.

La sua musica ha varcato i confini nazionali anche grazie alle collaborazioni con artisti internazionali come Joe Cocker, The Blues Brothers, Ray Charles, Sting, Bono, Brian May, Eric Clapton, Tom Jones, Bryan Adams, Mousse T., Sheryl Crow, Vanessa Carlton, Mark Knopfler, John Lee Hooker, Miles Davis, B.B. King, Stevie Ray Vaughan, Iggy Pop, Alejandro Sanz e 2Cellos. Per quanto riguarda gli artisti italiani ha collaborato con Andrea Bocelli, scoperto e lanciato sul mercato internazionale dallo stesso Zucchero, Luciano Pavarotti, Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Mina, Elisa, Giorgia, Fiorella Mannoia, Ivano Fossati, Nomadi, Jovanotti, Mogol, Ennio Morricone, Gino Paoli, Mia Martini, Dodi Battaglia, Maurizio Vandelli, Fio Zanotti, Pino Daniele, Luciano Ligabue, Claudio Baglioni e Lucio Dalla.

23 Settembre 2017 Gino Paoli, buon compleanno.

Gino Paoli, buon compleanno.

Auguri a Gino Paoli che oggi compie 83 anni.

Gino Paoli (Monfalcone, 23 settembre 1934) è un cantautore, musicista e politico italiano.

Ha scritto e interpretato brani di vasta popolarità, quali Il cielo in una stanza, La gatta, Che cosa c’è, Senza fine, Sapore di sale, Una lunga storia d’amore, Quattro amici; ha partecipato a 6 edizioni del Festival di Sanremo, l’ultima delle quali nel 2014 in qualità di super ospite; ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo; ha composto musiche per colonne sonore di film come la kaolos di via roma.

Come talent scout, Gino Paoli scopre e lancia due dei più grandi nomi della musica italiana: Lucio Dalla e Fabrizio De André. Quale paroliere, nel periodo RCA, si occupa della traduzione e dell’adattamento italiano delle canzoni del cantautore francese Alain Barrière e di Charles Aznavour (Devi sapere). Sue inoltre sono le traduzioni di Ne me quitte pas di Jacques Brel (Non andare via) e successivamente di Avec le temps di Leo Ferrè (Col tempo), della quale farà anche l’interpretazione.

Molte canzoni scritte da Paoli sono state interpretate o reinterpretate da colleghi di rilievo nazionale e internazionale, anche molto distanti dal suo tipo di approccio musicale. In Italia, oltre alle già citate Mina e Ornella Vanoni, tra i suoi innumerevoli interpreti si trovano: Giorgia Todrani, Claudio Villa, Carla Boni, Umberto Bindi, Luigi Tenco (di cui Paoli è stato peraltro grandissimo amico), Gianni Morandi, Carmen Villani, Patty Pravo, Franco Battiato, Marco Masini (nell’album Tozzi-Masini). L’incontro del jazz con la sua musica risale già agli anni sessanta, quando il chitarrista Wes Montgomery, nel suo album del 1967 Movin’ Wes inserisce una cover di Senza fine.

La collaborazione con la Pravo dà origine a splendide esecuzioni della cantante veneziana di Non andare via (Ne me quitte pas) del 1970 e Di vero in fondo del 1971.

Nel 1986 Paoli scrive con Zucchero i successi Come il sole all’improvviso e Con le mani.

Nel 1987 scrive per Marcella Bella Tanti auguri, presentata al Festival di Sanremo e Per il riso, per il pianto, ma decide di non firmare i pezzi per restare estraneo alla manifestazione canora.

Nel 1991, anche se non in prima persona, produce il disco di Andrea Monteforte, che porta a Sanremo una canzone dal titolo Principessa scalza, che non arriva in finale.

Nel 1995, scrive per la cantante Giorgia Todrani il testo di Di che segno sei, canzone inclusa nell’album della cantante romana Come Thelma & Louise. Nel 1999 la giovane cantante riprende la famosa canzone del 1960 scritta da Gino Paoli, Il cielo in una stanza e l’ha reinterpretata e riarrangiata in versione Pop e orecchiabile, con l’aggiunta di un pezzo rappato dopo il primo ritornello. La canzone è stata utilizzata da Carlo Vanzina per l’omonimo film.

Nel 2000 collabora con Giuliano Palma and The Bluebeaters nelle cover di due pezzi storici: Domani e Che Cosa C’è. Quindi avvicina e opera con poeti come Alda Merini, Edoardo Sanguineti.

Il 25 novembre 2016 viene resa nota la collaborazione con Sergio Cammariere. Paoli ha composto il testo di Cyrano, brano contenuto in Io, nono album in studio del cantautore calabrese. Della canzone è stato anche realizzato un videoclip ufficiale, reso noto sul canale Youtube di Cammariere, e vede come protagonisti i due cantautori italiani intenti a registrare il brano dividendosi tra studi di registrazione e un paesaggio bucolico.

22 Settembre 2017 22 Settembre 1990: #1 delle hitchart c’era il 45 giri “Sotto questo sole” di Baccini & Ladri di Biciclette.

22 Settembre 1990: #1 delle hitchart c’era il 45 giri “Sotto questo sole” di Baccini & Ladri di Biciclette.

Sotto questo sole è una canzone scritta da Francesco Baccini, Paolo Belli ed Enrico Prandi, e cantata dallo stesso Baccini con i Ladri di Biciclette nel 1990.

La canzone è un successo: sale in classifica il 9 giugno 1990 al 15º posto diventando il tormentone estivo, rimanendo fino al 17 novembre 1990.

Questa canzone ha vinto il Festivalbar 1990 ed è stato il 4° singolo più venduto dell’anno.

Classifica 22 settembre 1990

1 Sotto questo sole Francesco Baccini & Ladri di Biciclette
2 Scandalo Gianna Nannini
3 I can’t stand it Twenty 4 Seven
4 Violence of summer Duran Duran
5 Un’estate italiana Gianna Nannini & Edoardo Bennato
6 Scrivimi Nino Buonocore
7 Disperato Marco Masini
8 Jastaò Tullio De Piscopo
9 Ooops up Snap
10 The emperor’s new clothes Sinead O’Connor
22 Settembre 2017 Ornella Vanoni, buon compleanno.

Ornella Vanoni, buon compleanno.

Oggi la cantante Ornella Vanoni compie 83 anni.

Ornella Vanoni ( Milano 22 settembre 1934)  è l’artista femminile italiana dalla carriera in assoluto più longeva: costantemente in attività dal 1956, è considerata una delle migliori interpreti, tra le più note e importanti, della musica leggera italiana.

Dotata di uno stile interpretativo unico e assai sofisticato, nonché di una timbrica vocale fortemente riconoscibile, che ne caratterizzano la forte personalità artistica, Ornella Vanoni vanta un ampio e poliedrico repertorio che spazia dalle Canzoni della maladegli esordi alla bossa nova e al jazz, con particolare attenzione alla canzone d’autore italiana.

I suoi esordi risalgono alla seconda metà degli anni ’50, sotto la guida di Giorgio Strehler, di cui era diventata giovane compagna durante la frequentazione dell’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, giungendo alla notorietà come “cantante della mala”: Ma mi, Le mantellate, Hanno ammazzato il Mario, divengono brani-simbolo di un filone musicale a metà fra il folk e la canzone teatrale, che Strehler e i suoi collaboratori inventano appositamente per lei.

I suoi primi successi discografici coincidono però con un allontanamento dell’aurea impegnata e intellettuale che aveva caratterizzato i suoi inizi, in favore di un repertorio più leggero e romantico. Programmi quali Giardino d’inverno e Canzonissima, vedono la “nuova” Vanoni lanciare suggestive canzoni d’amore come Cercami e la celeberrima Senza fine, scritta e dedicatale da Gino Paoli, col quale nel 1960 intreccia un’intensa love story subito dopo il matrimonio con l’impresario Lucio Ardenzi (dal quale nasce il suo unico figlio, Cristiano).

Titoli come Tu sì ‘na cosa grande (1º posto al Festival di Napoli nel 1964), Io ti darò di più (Festival di Sanremo 1966), La musica è finita (Festival di Sanremo 1967), Tristezza (1967), Una ragione di più (1969), fanno di lei una delle più quotate interpreti della musica italiana degli anni ’60.

Ma è nel decennio successivo che la Vanoni giunge all’apice della popolarità: dopo un buon 4º posto a Sanremo con Eternità (cantata anche dai Camaleonti), nell’autunno del 1970, con l’uscita de L’appuntamento – celeberrima cover brasiliana di Roberto ed Erasmo Carlos con testo italiano di Bruno Lauzi – la cantante ottiene unanimi consensi di pubblico e critica, inaugurando una nuova fase per la sua carriera, densa di grandissimi successi discografici con vendite da centinaia di migliaia di copie, a partire da 45 giri quali Domani è un altro giorno (1971), Il tempo d’impazzire (1972), Più (1976), nonché da interi LP fra cui Dettagli (1973), A un certo punto… (1974), e il doppio Io dentro / Io fuori (1977), realizzato con i New Trolls.

Il decennio è segnato anche dall’incontro artistico con Sergio Bardotti e con Gianfranco Lombardi, Produttore e Autore il primo e Arrangiatore e Direttore D’Orchestra (ha curato tutti gli arrangiamenti e le orchestrazioni) il secondo, la portano non soltanto a specializzarsi nella reinterpretazione di alcune delle più suggestive canzoni brasiliane (storica la realizzazione insieme a Toquinho e Vinicius De Moraes dell’album La voglia la pazzia nel 1976), ma anche e soprattutto a diventare lei stessa autrice di alcuni dei suoi testi più rappresentativi, fra cui si annoverano Ricetta di donna (1980), Musica musica, Vai Valentina (1981), Uomini, Rabbia libertà fantasia (1983), successi con cui la Vanoni inaugura un’ennesima stagione musicale densa di prestigiose collaborazioni.

Negli anni ottanta, infatti, lavora con jazzisti del calibro di George Benson, Michael Brecker, Gil Evans, Herbie Hancock, Gerry Mulligan e altri; si esibisce al fianco di Gino Paoli in un’una gloriosa tournée nel 1985, e si affida a produttori come Greg Walsh, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Celso Valli, fino ad intraprendere nel 1990 un altro importante sodalizio artistico con Mario Lavezzi, che dura tutt’oggi.

Nel corso degli anni novanta, la Vanoni interpreta numerosi altri motivi di successo (Insieme a te, Stella nascente, Perduto, Rossetto e cioccolato), e riappare in ottima forma dopo alcuni periodi di forte depressione, in special modo nelle fortunate tournée legate all’uscita di due dei suoi migliori album: Sheherazade (1995) ed Argilla (1997), lavoro quest’ultimo arricchito dalla tromba di Paolo Fresu, che la riavvicina al jazz.

Il nuovo millennio la vede ancora attivissima sul piano discografico e concertistico: dal successo delle cover contenute nei due album revival del 2001 (Un panino, una birra e poi…, …E poi la tua bocca da baciare), alla collaborazione con Burt Bacharach nel 2002, passando per un intero album insieme a Gino Paoli nel 2004 (Ti ricordi? No, non mi ricordo) e uno celebrativo di duetti nel 2008 (Più di me), premiato dal pubblico con vendite da triplo disco di platino.

Nel 2013 annuncia l’uscita di un ultimo album di inediti (Meticci) e la partenza di un’ultima tournée teatrale, intitolata Un filo di trucco, un filo di tacco, spettacolo con il quale nel 2014festeggia sulle scene il traguardo degli ottant’anni. Tuttavia, tra il 2015 e il 2016, la ritroviamo nuovamente in scena con un ennesimo tour totalmente acustico, dal titolo Free soul.

Nell’arco della sua lunghissima carriera, ha partecipato a sette edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo il 2º posto nel 1968 (Casa bianca) e piazzandosi per ben tre volte al 4º posto, nel 1967 (La musica è finita), nel 1970 (Eternità) e nel 1999 (Alberi): in quest’ultima edizione, Ornella Vanoni è stata la prima artista nella storia del Festival a ricevere il Premio alla carriera. È anche l’unica donna e il primo artista in assoluto ad aver vinto due Premi Tenco (solo Francesco Guccini dopo di lei è stato premiato due volte), e l’unica cantante italiana ad aver ottenuto questo riconoscimento come cantautrice. Ha inoltre vinto una Targa Tenco, che porta complessivamente a tre il numero di riconoscimenti a lei assegnati dal Club Tenco.