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27 Luglio 2021 Reddito di libertà per le donne vittime di violenze

È in arrivo il reddito di libertà, il sussidio a favorire delle donne vittime di violenza, sole o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia. Il provvedimento inizia a prendere forma con il DPCM 17 dicembre 2020 – pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 20 luglio 2021 – che ha definito i criteri di ripartizione delle risorse del Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, nato grazie all’incremento di tre milioni di euro per l’anno 2020 del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità.

Il reddito di libertà, di importo massimo pari a 400 euro mensili pro capite per un anno, sarà concesso alle donne che hanno subito violenza e si trovino in condizioni di particolare vulnerabilità o in condizione di povertà, in base alle dichiarazioni fornite dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale.

Il contributo è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale nonché il percorso scolastico e formativo dei figli minori. L’aiuto è compatibile con il Reddito di cittadinanza. La domanda deve essere presentata all’INPS sulla base del modello predisposto di un’autocertificazione dell’interessata, allegando la dichiarazione firmata dal rappresentante legale del centro antiviolenza che ha preso in carico la stessa, che ne attesti il percorso di emancipazione ed autonomia intrapreso e la dichiarazione del servizio sociale professionale di riferimento, che ne attesti lo stato di bisogno legato alla situazione straordinaria o urgente. (fonte metro)

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