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30 Novembre 2017 Da poligami a monogami a causa delle malattie veneree?

Da poligami a monogami a causa delle malattie veneree?

È un’ipotesi interessante, ma non priva di limiti: con l’avvento dell’agricoltura, la poligamia potrebbe aver favorito infezioni sessuali e infertilità, e sarebbe stata pertanto abbandonata.

Gonorrea e sifilide non evocano immediatamente scenari romantici, eppure potrebbero aver avuto un ruolo nella trasformazione dell’Homo sapiens in specie monogama. Lo afferma uno studio di Chris Bauch, dell’Università di Waterloo in Canada, e Richards McElreath, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, Germania, appena pubblicato su Nature Communications.

 

LO ZAMPINO DEI BATTERI. Basandosi su una serie di modelli matematici, i ricercatori sostengono che il passaggio dalle abitudini poligame dei cacciatori raccoglitori, alla monogamia successiva allo sviluppo dell’agricoltura, potrebbe essere stato determinato proprio dalle malattie veneree. Gli autori hanno condotto circa 2000 simulazioni su società di diversa dimensione (dai 30 individui delle antiche comunità nomadi, ai 300 delle prime comunità agricole) considerando un arco di tempo di circa 30 mila anni.

27 Novembre 2017 A letto i maschi sono più bravi con le bruttine?

A letto i maschi sono più bravi con le bruttine?

Più la donna è bella, più l’uomo “non funziona” a letto. Ora lo dice la scienza. O no?

È vero che a letto i maschi sono più bravi con le donne meno attraenti? Sì, ed è tutta colpa dell’ansia da prestazione.

 

Il confronto con una donna bellissima, così come con una di cui si è molto innamorati, produce infatti nell’uomo sia un deficit di attenzione e concentrazione, sia un profondo turbamento dovuto al timore del suo giudizio, ritenuto fondamentale per il proprio ego, fino al punto da provocare effetti negativi sulla prestazione.

 

Gli ormoni da stress, infatti, possono sia confondere, sia addirittura inibire la risposta sessuale.

WEBCAM. Al contrario, una donna dall’aspetto mediocre, del cui giudizio è meno spaventato, non produce nell’uomo una tensione tale da poter influire sulla sua prestazione, che riesce quindi a essere soddisfacente.

 

Lo sottolinea una ricerca condotta dall’Università di Radboud a Nimega, nei Paesi Bassi, attraverso il test di Stroop, metodo psicologico che studia i livelli di concentrazione dei soggetti associando colori e parole.

 

L’esame, effettuato su un gruppo di studenti universitari, ha rilevato che bastava la sola presenza in webcam di una bella ragazza attentamente concentrata su di loro per ridurre il loro punteggio e allungare di molto i tempi di risoluzione del test.

26 Ottobre 2017 L’età della prima volta si è alzata?

L’età della prima volta si è alzata?

Sì, l’età del primo rapporto sessuale delle giovani coppie si è alzata a partire dalla generazione nata negli anni ’90, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti. E quanto emerge da uno studio condotto alla San Diego State University che ha analizzato i dati di quasi 27mila giovani e adulti, e secondo il quale il numero di giovani che dichiara di essere stato ancora vergine all’età di 18 anni è oltre il doppio di quanto si registra per i nati dalla fine degli anni ’60 alla prima metà degli anni ’80.

INTERNET. Secondo dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (un organismo della sanità pubblica Usa), la percentuale di studenti delle scuole superiori che hanno già avuto rapporti sessuali è calata dal 51% nel 1991 al 41% nel 2016. Per gli studiosi è in parte un effetto della tecnologia: Internet aumenta l’opportunità di conoscere un partner ma i ragazzi passano così tanto tempo online che finiscono per interagire meno.

NOZZE. Inoltre, ci si sposa più tardi che in passato per cui si ha meno fretta di fidanzarsi. Infine, il facile accesso alla pornografia può ritardare il bisogno di avere rapporti sessuali stabilendo una relazione intima con un’altra persona.

16 Ottobre 2017 Dating online: mente l’81% degli iscritti.

Dating online: mente l’81% degli iscritti.

Quanto si mente sulle app di dating? La ricercatrice Catalina Toma dell’Università del Wisconsin l’ha accertato in modo scientifico: ha reclutato 80 iscritti a siti di dating (Match, Yahoo, American singles e Webdate) e ha misurato dal vivo le loro caratteristiche fisiche, confrontandole con le informazioni inserite nei loro profili.

RISULTATO: l’81% bluffava su almeno uno dei fattori (altezza, peso o età). Si mente sugli aspetti più difficili da smascherare dal vivo: meno sull’età (non si può negare di ignorarla) e molto sul peso (scarto del 5,6% rispetto alla realtà).

PESO: era sbagliato in 2/3 dei profili. Lo scarto medio rispetto alla realtà era di 2,5 kg: mentono di più le donne (circa 4 kg in media) che gli uomini (massimo un kg in meno).

ETÀ: in media ci sono 5 mesi di scarto rispetto alla realtà (da 3 anni più giovani a 9 anni più vecchi rispetto a quanto dichiarato). Non ci sono differenze fra uomini e donne.

ALTEZZA: lo scarto medio rispetto alla realtà è di 0,8 cm (da 7,6 cm più alto a 4,44 più basso); mentono più gli uomini, che tendono ad “alzarsi” in media di 1 cm.

FOTO: gran parte non erano recenti. Le foto delle donne erano vecchie in media di un anno e mezzo (quelle degli uomini risalivano a 6 mesi prima).