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12 Aprile 2020 Sacra Sindone, pubblico web: milioni di persone

Sacra Sindone, pubblico web: milioni di persone

Milioni di follower sui social hanno seguito la venerazione straordinaria della Sindone.

Su Facebook nel mondo, l’evento ha avuto un seguito di oltre un milione e mezzo di persone, a cui vanno aggiunti i 300 mila contatti di Facebook inglese e gli oltre 400 mila su Facebook italiano. Bene anche i numeri di Youtube: 48mila contatti in Italia e 35mila in inglese.

Vanno aggiunti anche i dati dei siti web che hanno trasmesso l’evento in diretta. Lo riferiscono gli organizzatori, che stanno raccogliendo i dati.

29 Novembre 2017 Si chatta e si naviga, ora gli italiani vivono ‘social’ anche il bagno

Si chatta e si naviga, ora gli italiani vivono ‘social’ anche il bagno

Attenti al consumo idrico, sogniamo una piccola spa casalinga

 Si chatta con gli amici, si naviga in internet, si guardano le e-mail. Sono le nuove abitudini nell’ambiente bagno. Ora gli italiani lo preferiscono “social”: è quanto emerge da una ricerca condotta sull’ambiente bagno da Desivero, la prima piattaforma digitale di servizi per il consumatore nell’ambito della termo-idraulica e dell’arredo bagno.

I social network influenzano ormai così tanto la nostra vita, che il 73% degli utenti che ha partecipato all’indagine, lanciata dalla pagina facebook Desivero, che ha chiesto ai propri utenti come vivono il loro rapporto con il bagno.

Inoltre il bagno si conferma per oltre la metà degli intervistati (55%) l’ambiente preferito della casa, seguito dalla camera da letto (32%) e dalla cucina (13%). Il bagno è il nuovo salotto ,tendenza bathroom-living.

Grande attenzione anche per il risparmio: la quasi totalità degli utenti ha infatti dichiarato di essere molto attenta al consumo idrico mettendo in pratica piccoli accorgimenti come chiudere l’acqua mentre si lava i denti o utilizzare lo scarico ridotto dello sciacquone. Solo il 18% ha dichiarato di fare lunghi bagni e docce infinite.

E per il bagno del futuro? Il 52% ha risposto di desiderare un sistema autopulente e autoigenizzante, il 32% di ambire a una piccola spa casalinga e il 16% vorrebbe l’implementazione di una tecnologia che riduca il consumo d’acqua.

Il bagno: uomini vs donne
Uomini e donne non sempre vivono il bagno allo stesso modo. Se il 100% delle donne dichiara di trascorrere in bagno oltre un’ora al giorno per il 64% degli uomini invece bastano 15 minuti, per il 25% ne occorrono dai 30 ai 45 e solo l’11% impiega più di un’ora.
Ci sono grosse differenze anche per quanto riguarda gli acquisti per il bagno. Se il 100% degli uomini dichiara di fare acquisti solo quando si rompe qualcosa, il 47% delle donne compra qualcosa per il bagno ogni sei mesi e il 41% ogni mese.
Le donne dimostrano di essere anche più digital degli uomini: il 41% di esse fa acquisti per il bagno online contro solo il 21% degli uomini, che per il restante 79% preferisce punti vendita fisici (tra grandi centri dell’arredamento e negozi di fai da te). Non solo: il 62% delle donne in caso di problemi sceglie l’idraulico online, mentre il 67% degli uomini chiama il proprio professionista di fiducia

24 Novembre 2017 Facebook: chi ha molti amici è più materialista

Facebook: chi ha molti amici è più materialista

In Germania uno studio rivela che le persone più popolari sui social collezionano contatti come fossero oggetti

Avete mai pensato che Facebook potesse essere paragonato a un gigantesco album di figurine? Un po’ come succedeva con i calciatori della nostra infanzia, la piattaforma social offre una panoramica di volti, e c’è chi si diverte a scorrerli commentando “Ce l’ho” oppure “Mi manca”.

Questo è quanto emerso da uno studio della Ruhr-University Bochum, in Germania, portato avanti dallo psicologo Phillip Ozimek.

Sotto la lente dei ricercatori è stato preso in esame il comportamento di 531 utenti con profilo Facebook attivo, divisi in due gruppi (il primo è servito ad effettuare lo studio pilota mentre il secondo per replicarne i risultati). Davanti al questionario, in cui si chiedeva di quantificare l’uso di Facebook e la tendenza al confronto con gli altri, i volontari hanno fornito le risposte legate al proprio vissuto.

Ne è emerso che esiste una correlazione (ma non si tratterebbe di un rapporto causa-effetto) tra l’alto numero di amicizie sul social e l’idea che questi contatti siano dei semplici oggetti. Sono stati posti in esame anche il tempo speso su Facebook, il livello di materialismo dei soggetti coinvolti e il loro modo di relazionarsi con il prossimo. Infine è stato analizzato il valore attribuito dagli individui ai contatti aggiunti (veri e propri “beni”), e se la quantità di questi influenzasse la propria reputazione online.

In realtà il risultato dell’indagine non ci sconvolge più di tanto: chi è connesso per la maggior parte della propria giornata avrà tutto il tempo necessario per inviare richieste di amicizia, chattare e spiare le foto degli amici virtuali. Il tranello dell’invidia da social, caratteristica comune tra i più “spioni”, è proprio dietro l’angolo.

I ricercatori però, sottolineano che la smania di “possesso” celata dietro la pratica di accrescere le proprie amicizie social sarebbe correlata a una migliore reputazione.

Ma qui il materialismo non ha necessariamente valenza negativa, spiega Ozimek: obiettivo dello studio era solo riscontrare quali fossero gli obiettivi e le modalità di interazione della gente su Facebook.

Guai a definire fannulloni e perditempo i social media addicted: adesso possiamo dimostrare che passare la vita sui social è una vera faticaccia

17 Ottobre 2017 Social Time: Qual’è la città italiana più “social” del bel paese?

Social Time: Qual’è la città italiana più “social” del bel paese?

Da un’indagine sull’uso delle piattaforme emerge che Torino è la città più social e Asti quella che li usa meno.

Nel Rapporto “ICity Rate 2017”, che annualmente analizza 100 indicatori per tracciare il rating delle città più smart e sostenibili, è presente l’indagine di FPA, l’azienda che organizza il Forum Pa, che analizza l’utilizzo dei social in 106 città italiane.

I dati emersi sono i seguenti: in 94 città viene utilizzato almeno un social, mentre le altre 12 non ne fanno uso. Il network più amato è Facebook, seguito da Twitter e Youtube.

Le città più in assoluto sono Torino, Bologna e Ferrara. Ma se andiamo ad analizzare ogni singolo social network emerge che Roma e Milano hanno il maggior numero di cittadini virtuali, mentre Bologna e Roma scrivono il maggior numero di post e tweet. Gianni Dominici, generale di FPA, sostiene che non basta essere presenti ma bisogna utilizzare i social per accorciare la distanza tra le amministrazioni e i cittadini, rendendo così le città più smart.

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11 Ottobre 2017 Cinque comportamenti sui social che sono segno di una bassa autostima

Cinque comportamenti sui social che sono segno di una bassa autostima

Social: Selfie, foto del cibo, delle vacanze e degli allenamenti in palestra…lo fate anche voi? Ecco perché non è un buon segno.

Dai social network proprio non riusciamo a separarci: Facebook, Twitter, Instagram e Snapchat ci accompagnano sempre e lì postiamo molte delle cose che ci riguardano. Attenzione però: alcuni dei momenti che condividiamo con i nostri contatti, in realtà, sarebbero segno di bassa autostima. Proprio così, e se ci riflettete bene vi accorgerete che si tratta di una cosa ovvia. Pensate ad uno degli episodi più felici della vostra vita: eravate intenti a scattarvi foto o a godervi le cose belle che avevate intorno?

 

1. Dire sempre dove siete

“Spiaggia time”, “Pausa caffè”, “Vacanza con il mio amore”…non sarebbe meglio pensare a divertirsi piuttosto che a scrivere e postare foto su Facebook?

2. “Allenamento durissimo, #fitness #gym #nopainnogain”

A volte si condividono grandi stati su Facebook per motivarsi e mostrare la propria tenacia ma la realtà, spesso, è tutta un’altra storia.

3. Foto del cibo

È la moda del “food porn”, e la gente non ne riesce proprio a fare a meno: le nostre nonne non approverebbero questi comportamenti!

4. Ossessione-selfie

Sul vostro profilo ci sono già decine e decine di foto…che bisogno c’è di continuare a scattarsi dei selfie? Meglio sorridere alle persone che avete veramente intorno!

5. Lo shopping

Chi posta questo tipo di contenuti sui social cerca disperatamente l’approvazione degli altri, mostrandosi conforme alla moda perché non ha un proprio stile. Siete tra queste persone? Ci dispiace per voi, ma è la dura verità!

24 Settembre 2017 La maschera di bellezza più amata di Instagram ha delle strane controindicazioni.

La maschera di bellezza più amata di Instagram ha delle strane controindicazioni.

Le maschere di bellezza sono la nuova passione beauty di Instagram, ma quella con le bolle (e con strane controindicazioni) non si erano ancora viste.

Di solito i nuovi prodotti di bellezza hanno un periodo dii apprendimento in cui noi tutte dobbiamo capire come funzionano e che benefici diano. Nessuno sapeva fin dall’inizio come comportarsi con le sopracciglia a piuma o con il blush giallo o con qualsiasi altro trend strambo.

Le maschere di bellezza, poi, non sembrano neanche più una novità, soprattutto dopo aver visto quelle a forma di emoji. A meno che, però, non si tratti di quelle che fanno le bolle e minacciano di invadere tutta la tua faccia trasformandoti in una nuvola.

Di solito i nuovi prodotti di bellezza hanno un periodo dii apprendimento in cui noi tutte dobbiamo capire come funzionano e che benefici diano. Nessuno sapeva fin dall’inizio come comportarsi con le sopracciglia a piuma o con il blush giallo o con qualsiasi altro trend strambo.

Le maschere di bellezza, poi, non sembrano neanche più una novità, soprattutto dopo aver visto quelle a forma di emoji. A meno che, però, non si tratti di quelle che fanno le bolle e minacciano di invadere tutta la tua faccia trasformandoti in una nuvola.

Come ha riportato PopSugar, l’utente ZeApollo di Reddit, una piattaforma di social news, ha riscontrato un piccolo problema nell’utilizzo. La sua maschera con le bolle non si è fermata nello sviluppo delle bolle ed è andata avanti all’infinito creando nuove bolle con l’effetto bubbling… e bubbling…e bubbling ancora.