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13 Marzo 2020 Fiamma Satta di Gazzetta.it: “I nuovi tempi ci insegnano ad apprezzare la solitudine…”

Da quando ho letto la parola Wuhan per la prima volta a oggi, che sto a casa per arginare la diffusione del coronavirus, non sono passati nemmeno 3 mesi, un periodo brevissimo che ha però cambiato velocemente e progressivamente vita e abitudini di tutti.

Ripensandolo il time-lapse mi rendo conto che le sue fasi hanno qualche analogia con le tappe della mia lenta e accettazione della Sclerosi Multipla, tra il 1993 e il 2009: incredulità, paura, panico, rimozione/negazione, senso di invincibilità, sottovalutazione della malattia, scelta di affrontarla/combatterla e, infine, il riconoscimento che essa, nonostante tutto il male che mi ha fatto, è stata maestra di vita per imparare a gestire la paura, usare la pazienza, ottimizzare le risorse, ascoltare il silenzio, conoscere me stessa, apprezzare la solitudine, accettare i limiti e scoprire che forse, come affermava Pascal “tutta l’infelicità degli uomini proviene da una cosa sola: dal non sapere restare tranquilli in una camera”.

Non è tutto abbastanza pertinente anche a questo nostro tempo segnato dal virus?.

 

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