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22 Febbraio 2018 La cornetta che scotta

Una donna giapponese, a seguito di un’incomprensione con la polizia di Osaka, ha effettuato più di 7000 telefonate per vendicarsi di quanto non fosse successo alcuni anni prima.

Sembra essere legato tutto ad un’incomprensione risalente al 2015: una donna giapponese, originaria di Osaka, in quell’occasione aveva chiamato il Pronto Intervento, per essere aiutata, a seguito di una sorta di stupro da parte di un avventore sconosciuto. Essendo incapace di parlare per l’evidente shock, il poliziotto che alzò la cornetta fu totalmente inabile a recepire la benchè minima parola della donna e, dopo aver cercato di tranquillizzarla e confortarla, le sbattè il telefono in faccia. Forse per vendicarsi dell’accaduto, la donna, dopo più di tre anni, ha ben pensato di chiamare la polizia di stato per più di 7000 volte in un mese, il che corrisponde a circa 260 telefonate al giorno.

L’unica parola che la signora pronunciava dopo aver preso filo diretto con il commissariato sarebbe stata “Crepa!”, originale, non c’è che dire. Dopo essere stati inondati, dunque, di migliaia di chiamate, gli “uomini in divisa” hanno ritenuto opportuno risalire all’identità dello strambo interlocutore, rimanendo sorpresi anche di fronte alle motivazioni apportate dalla donna circa quanto aveva fatto nel mese appena trascorso.

Un portavoce della Polizia di Osaka, a seguito di tutto ciò, pare abbia dichiarato: “La signora è stata preventivamente arrestata per aver fatto un uso non consono del nostro servizio pubblico. Pare sia stata disgustata per il servizio scadente offerto dal nostro reparto di polizia; se non l’avessimo intercettata sarebbe andata avanti di sicuro ancora per molti, molti mesi”.

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