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Secondo uno studio, stare sempre ‘sulle spine’ diminuisce la nostra abilità di predire e percepire nuovi stimoli pericolosi

A esserne certi sono alcuni ricercatori della New York University: lo stress diminuisce la nostra abilità di percepire gli stimoli pericolosi, rendendoci meno flessibili a comprendere le forme che una minaccia potrebbe assumere. In altre parole, quando siamo sotto stress, prestiamo meno attenzione ai cambiamenti nell’ambiente, esponendoci a un rischio aumentato proprio perché ignoriamo le nuove fonti di pericolo. A spiegarlo sono gli stessi ricercatori, in un articolo pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”.

Per arrivare a questa conclusione, gli esperti hanno sottoposto dei volontari a un test di condizionamento, in cui alcune immagini – selezionate fra una serie di foto – erano associate a una piccola scarica elettrica sul polso. In sostanza, dunque, sono state mostrate immagini che indicavano dei pericoli e altre considerate innocue. Il giorno seguente, metà dei partecipanti è stata sottoposta a una procedura che serve a indurre stress in laboratorio, immergendo per qualche minuto un braccio nell’acqua ghiacciata. A questo punto, ripetendo l’esperimento, le immagini che il giorno precedente erano ritenute sicure sono state associate a uno shock, mentre viceversa quelle pericolose sono diventate inoffensive.

In particolare, lo stress influirebbe sulle capacità di apprendimento, interferendo sulla capacità di aggiornare l’associazione tra segnale e pericolo. Stare sempre ‘sulle spine’, dunque, diminuisce la nostra abilità di predire e percepire nuovi stimoli pericolosi. Meglio tenerlo sempre a mente.

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