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1 Dicembre 2017 Ecco perché, quando siamo tristi, mangiamo dolci

Non è una coincidenza nè un vizio, la motivazione è biologica ed è legata alla serotonina

Di sicuro è capitato anche a voi di gettarvi su cioccolata, torte, pasta e pizza in un momento di tristezza. E di sentirvi in colpa subito dopo per aver ceduto alla tentazione. Abbiamo una buona notizia per voi: la spiegazione è biologica.

Ve la ricordate la serotonina, la “molecola del buonumore” come è nota al di fuori dell’ambito medico? Ecco, c’è di mezzo lei. Quando siete tristi, avete bisogno di serotonina e il vostro corpo sa che il modo più veloce per ottenerla è introdurre uno di quei cibi “fuori dieta” come pasta, pizza, cioccolata. Questi alimenti contengono triptofano, cioè un precursore della serotonina che per il 95% è prodotta da cellule intestinali.

Presto detto: buonumore e intestino sono legati ed è per questo che quando ci sentiamo tristi e in ansia soffriamo di disturbi gastrointestinali e ci rifugiamo nel cibo. A spiegarlo è l’esperto Attilio Giacosa, coordinatore scientifico del Dipartimento di Gastroenterologia del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza e Docente dell’Università di Pavia.

Noi ci sentiamo di dirvi che un dolcino ogni tanto per curare un momento di tristezza non potrà farvi male. Ma in caso di problemi veri come ansia e depressione chiedete aiuto a un esperto, non datevi alle soluzioni fai-da-te.

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