Qualunque sia l’atteggiamento personale verso di essa, è un dato di fatto che la pornografia ha un mercato molto ampio, cosa che è ben noto trova riscontro anche su Internet. Per questo motivo le ricerche sociologiche non possono ignorare il fenomeno.
“Mentre il collegamento tra caratteristiche religiose personali e consumo di pornografia è ampiamente studiato, poche ricerche hanno cerato di capire se il contesto religioso più ampio possa influenzare il consumo” spiegano i ricercatori nell’articolo pubblicato.
L’analisi statistica dei dati ha permesso di verificare che gli stati a maggior presenza di persone che si dichiarano religiose, e soprattutto di “fondamentalisti cristiani” (cioè tutti quei movimenti che applicano una lettura letterale della Bibbia) è correlata ad una maggiore ricerca di materiale a luci rosse su Internet.