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2 Ottobre 2017 Austria, scatta il divieto totale di indossare burqa e niqab

Austria, scatta il divieto totale di indossare burqa e niqab

Guai a definirla come la legge contro il Burqa. Le autorità austriache preferiscono adoperare l’acronimo dal sapore burocratico «AGesVG» che sta per «Legge contro la copertura del volto». Promossa dal ministro degli Esteri e leader del Partito popolare Austriaco (Övp) Sebastian Kurz e approvata dal Parlamento federale a Vienna l’8 giugno scorso, la discussa legge è entrata ufficialmente in vigore ieri ma continua a dividere l’opinione pubblica. Per non farla apparire come una misura discriminatoria e anti-musulmana, il testo della legge non parla esplicitamente delle coperture integrali come il burqa o il niqab indossate dalle comunità islamiche più ortodosse, ma mette al bando tutti gli indumenti, le maschere o gli interventi cosmetici che coprono completamente il viso delle persone rendendoli di fatto non più identificabili. Non un divieto solo del velo islamico insomma, ma anche i caschi dei motociclisti, i passamontagna adoperati ad esempio sulle piste da sci e qualsiasi tipo di mascheramento del volto al di fuori delle circostanze specifiche che ne giustifichino l’uso (ad esempio durante il carnevale).

Il divieto si estende dalla domenica di ieri a tutti i luoghi pubblici e ogni violazione potrà venire sanzionata con una multa di 150 euro. I trasgressori che non sono disposti a scoprirsi il velo di fronte agli agenti che li fermano per strada (o anche sulla pista da sci?) potranno essere posti in stato di fermo e costretti a chiarire le loro generalità in un commissariato.

Al di là delle capriole linguistiche e dell’inventiva ipocrita riscontrabile nel testo della nuova legge, la normativa viene ugualmente definita da tutti gli austriaci come il «Burqa Verbot», il divieto del burqa, e per non rischiare di passare come troppo «politicamente corretto», Sebastian Kurz e il ministero degli Interni a Vienna hanno fatto stampare migliaia di volantini in quattro lingue (tedesco, inglese, turco e arabo) sui quali in modo esemplificativo e con l’ausilio di disegni vengono illustrati i vari tipi di coperture del volto messi al bando dal primo di ottobre. E guarda caso la principale figura adoperata sui volantini è proprio quella di una donna col velo integrale. Va detto che di donne fedeli alla religione musulmana che indossano il burqa o il niqab a Vienna, Salisburgo, Innsbruck «se ne vedono tante quante persone travestite da Arlecchino o da clown nel mese di luglio», ironizza un deputato del partito dei Verdi. Ma in vista delle elezioni legislative in Austria il prossimo 15 di ottobre, ogni mezzo sembra lecito ai politici del centro destra e in particolare al nuovo ed aggressivo presidente del Partito Popolare Övo per gettare un po’ di olio sul fuoco delle polemiche populiste nella speranza di sottrarre voti ai populisti veri e di estrema destra della Fpö.

Alle proteste della sinistra, delle comunità islamiche, delle associazioni umanitarie e di molti Paesi arabi i cui cittadini più abbienti avevano letteralmente invaso negli anni scorsi le località turistiche alpine per le loro vacanze, si sono aggiunte nei giorni scorse le azioni di disubbidienza civile di molti creativi e di quella parte della società civile austriaca ancora tollerante. In centinaia sono scesi in piazza coprendosi il viso con costumi carnevaleschi, sciarpe di lana, cesti di vimini, o indossando anche negli eleganti caffè di Vienna un casco da motociclista. Anche se la nuova legge esclude il divieto di copertura del volto in occasione di eventi «culturali, artistici o di feste folkloristiche», i disobbedienti intendono «smascherare» (nel vero senso della parola) il vero scopo politico della normativa.

2 Ottobre 2017 Arriva il vino al sapore di birra

Arriva il vino al sapore di birra

Mangereste una bella bistecca che sa di pesce? Un piatto di spaghetti al pomodoro che profuma di cheesecake? Se la risposta è no, non sarete entusiasti della storia che andiamo a raccontarvi: Filip Delacroix, un enologo belga, ha inventato il primo vino bianco al sapore di birra. L’idea di per sé sarà anche rivoluzionaria, ma siamo sicuri sia una cosa interessante?

Filip, che da anni produce vini artigianali in Belgio, ha deciso di giocare con la formula dello Steenstraetse Hoppewijn, il suo vino bianco un po’ amaro che ha ottenuto mischiando Chardonnay e luppolo belga.

Dopo 13 prove, variando la quantità e il tempo di maturazione del luppolo, è riuscito a trovare il mix vincente per portare a termine la sua missione: creare una bottiglia di vino bianco col sapore di birra.

 

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La domanda nasce spontanea ed è quella che si porranno un po’ tutti: se abbiamo sete di birra, ci sono centinaia di tipi di birra tra cui scegliere, lo stesso vale per il vino bianco. Di certo, quando desideriamo bere una bella birra gelata, non ci aspettiamo di vederla uscire da una tipica bottiglia da vino bianco o da spumante, l’accostamento ci renderebbe quantomeno sospettosi.

La morale della news è: scherza coi santi ma lascia stare l’alcol. Ci sono cose nate per non essere mischiate e sicuramente il vino e la birra fanno parte di questa categoria.

 

2 Ottobre 2017 La Festa dei nonni è oggi

La Festa dei nonni è oggi

La Festa dei nonni si festeggia oggi, ed è una ricorrenza informale di introduzione recente, almeno in Italia: c’è infatti da quando è in vigore una legge apposta, del 2005. La Festa dei nonni serve a celebrare “l’importanza del ruolo svolto dai nonni all’interno delle famiglie e della società in generale”. Secondo la legge regioni, province e comuni hanno il compito di organizzare iniziative ed eventi che servano alla “valorizzazione del ruolo dei nonni”. È una festa ma non sono previste le chiusure delle scuole, anzi: la legge chiede che vengano promosse iniziative per approfondire le «tematiche relative alle crescenti funzioni assunte dai nonni nella famiglia e nella società». La festa riguarda sia i nonni materni sia i nonni paterni. Negli Stati Uniti la Festa dei nonni esiste fin dal 1978, ma si celebra a settembre.

Cosa c’entra la Festa dei nonni con quella degli Angeli Custodi

La Festa dei nonni si tiene il 2 ottobre perché è il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra i cosiddetti “angeli custodi”. A riguardo della festa degli angeli custodi, Wikipedia spiega che nacque a Valencia, in Spagna, nel 1411 e fu istituita per l’angelo protettore della città. Prima di allora era festeggiata insieme con la festa di San Michele arcangelo, il 29 settembre. Dopo la scelta di Valencia anche in alcune città della Francia furono prese iniziative analoghe. Nel corso del 1400 la festa si diffuse anche in altri paesi europei. Nel 1570 papa Pio V indicò quattro feste da consacrare espressamente agli angeli: la festa dell’arcangelo Gabriele, dell’arcangelo Michele, dell’arcangelo Raffaele e degli Angeli Custodi (il 2 ottobre). La festa degli Angeli Custodi venne poi soppressa ma Paolo V nel 1608 la ristabilì e la estese alla Chiesa universale. Papa Clemente X la rese obbligatoria per tutta la Chiesa latina nel 1670.

La Festa dei nonni negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti la Festa dei nonni fu inventata e introdotta durante il mandato da presidente di Jimmy Carter, il presidente Democratico eletto dopo lo scandalo Watergate e le dimissioni di Richard Nixon. Carter accolse la proposta di una casalinga del West Virginia, Marian McQuade, che aveva 15 figli e 40 nipoti e quindi nutriva un certo coinvolgimento personale: lavorava a quest’idea da anni e quando ebbe l’occasione di conoscere Carter gliela presentò. Negli Stati Uniti però è raro che una festività si tenga in un giorno fisso ogni anno: il giorno della Festa dei nonni quindi da quelle parti si tiene la prima domenica di settembre dopo il cosiddetto Labor Day, la festa che segna informalmente la fine dell’estate e il ritorno al lavoro, che si tiene a sua volta il primo lunedì di settembre.

La Festa dei Nonni negli altri paesi

Ma la ricorrenza della Festa dei nonni riguarda anche tanti altri paesi: in Australia si tiene dal 2010, in Canada dal 1995 (ma è stata interrotta nel 2014), in Estonia dal 2014, in Francia dal 1987 (per iniziativa di un marchio di caffè), in Germania dal 2010, in Polonia dal 1964 per iniziativa di una rivista, nel Regno Unito nel 1990. Ma le date sono diverse: per esempio in Francia la Festa dei nonni si celebra a marzo, in Messico in agosto, in Polonia a gennaio. In Italia, stando a quanto ricostruisce Wikipedia, la Festa dei nonni è stata riconosciuta dallo Stato anche per iniziativa di Franco Locatelli, presidente dell’Unione Nazionale Florovivaisti.

Il fiore ufficiale della Festa dei Nonni è il Non-ti-scordar-di-me. C’è anche una canzone ufficiale, scritta nel 2005 da Walter Bassani su commissione della Federazione Autotrasportatori Italiani.

 

2 Ottobre 2017 Sting, buon compleanno.

Sting, buon compleanno.

Auguri a Sting che oggi compie 66 anni.

Sting è il nome d’arte del musicista inglese Gordon Matthew Sumner, nato a Wallsend, in Northumberland, il 2 ottobre del 1951. Dopo avere partecipato come bassista e vocalist all’esperienza dei Police, intraprende una carriera in proprio. La passione per il jazz è già rintracciabile nello stile delle prime formazioni delle quali, poco più che ventenne, entra a fare parte a Newcastle: i Phoenix jazzmen e i Riverside men.

La prima prova in proprio, The dream of the blue turtles (1985) avviene quando i Police non hanno ancora terminato il loro percorso artistico, ma il taglio con quel mix di ritmi rock e reggae che aveva caratterizzato la band è ormai netto. Per l’occasione Sting si circonda di jazzisti di grido, come il sassofonista Brandon Marsalis e Omar Hakim alla batteria, e dà vita a un mélange di pop, jazz e canzone d’autore che rimarrà il filo conduttore della sua produzione. If you love somebody set them free e l’inno al disarmo Russians mettono in campo le ambizioni musicali e intellettuali di Sting, che si propone come autore e compositore pop di qualità.
Ambizioni confermate nel doppio album live intitolato Bring on the night (1986), colonna sonora di un documentario-concerto che testimonia la nuova vita artistica di Sting. Nel giugno del 1986 i Police si esibiscono in occasione dell’Atlanta Amnesty International’s all star American tour: è la loro ultima volta e il progetto di un sesto album naufraga poco dopo. L’ultimo capitolo di Sting con la band (a parte occasionali riunioni) è quindi il singolo Don’t stand so close to me.

Nel 1987 Sting pubblica Nothing like the sun, avvalendosi ancora di Marsalis, affiancato dal celebre jazzista Gil Evans. Il jazz pop del lavoro viene apprezzato anche dai critici più severi, perplessi dopo la svolta sofisticata come solista. A fianco del singolo We’ll be togethercompaiono brani come They dance alone (dedicata alle madri di Plaça de Mayo e al dramma dei desaparecidos sotto la dittatura argentina) che rivelavano l’anima politica e impegnata dell’ex Police. È in questi anni che si rafforza anche l’impegno sociale del cantante a favore di Amnesty International e per la causa ambientalista della Rainforest foundation. Nel successivo The soul cages (1991), Sting si serve della stessa formazione del precedente album, ma con un ruolo più decisamente da cantautore. Si tratta di una sorta di riflessione privata sulla sensazione di perdita, ispirata alla recente morte del padre: i toni sono gentili e dimessi, come dimostra il Walzer di Mad about you, ma l’album non riesce a imporsi come campione di vendite.
Due anni dopo arriva Ten Summoner’s tales (1993) che segna l’emancipazione dal jazz, seppure informale e contaminato dal pop come nelle ultime prove. Melodie più convenzionali sorreggono le canzoni dell’album, come la ballata Fields of Gold, che rivela uno Sting riconciliato con il suo passato e in sintonia con una canzone d’autore più moderna e meno pretenziosa.

Dopo la prova per il film I tre moschettieri di Stephen Herek (1994) con Rod Stewart e Bryan Adams che frutta il singolo All for love, Sting ritorna sul mercato discografico con Mercury falling (1996), album interlocutorio che cerca una strada verso mete più soul, pur confermando una predisposizione per forme pop meno complesse.
I fasti di vendite della seconda metà degli anni Ottanta rimangono un ricordo fino all’uscita di Brand new day nel 1999, un album dalla produzione patinata che, a partire dal singolo con lo stesso titolo e da Desert rose con la collaborazione del violinista Farhat Bouallagui, mette in campo atmosfere solari e arrangiamenti brillanti. All’album partecipano anche Lyle Lovett e il pianista David Hartley.
La formula di un approccio pop alla world music è ripetuta nel successivo Sacred love (2003), che si avvale dell’apporto vocale di Vincente Amigo, Anoushaka Shankar e della soul singerMary J. Blige con la quale Sting dà vita al duetto Whenever I say your name.

Il 17 febbraio 2009 Sting entra in studio di registrazione per lavorare sul suo nuovo album solista, a sei anni dall’ultima pubblicazione. L’album, intitolato If on a Winter’s Night e dedicato a quella che il musicista definisce la sua stagione preferita, l’inverno, è uscito nel mese di ottobre. La raccolta comprende brani di musica tradizionale inglese e alcune composizioni di Sting. Il 13 luglio 2010 esce Symphonicities, un nuovo album dove Sting collabora con la Royal Philharmonic Orchestra. Nell’album sono presenti canzoni come Roxanne, Englishman in New York e Next to You, che Sting ha interpretato con il suo ex gruppo The Police, e che ha ri-arrangiato per questo nuovo album. Dopo il successo dell’ultimo tour Symphonicities dove ha toccato i paesi principali (Europa, America, Giappone) in occasione della sua ultima raccolta di successi, nel 2012 parte per un nuovo tour, “Back to The Bass”, nel quale riprende a suonare il basso, in occasione dei suoi 25 anni di carriera solista.

Nell’estate 2013 viene pubblicato il singolo “Practical Arrangement”, che appartiene all’album The Last Ship annunciato per il 24 settembre, a dieci anni da Sacred Love. Intanto Sting collabora con il tastierista inglese Steve Nieve prestando la voce al singolo You Lie Sweetly.

Il 24 settembre esce l’album The Last Ship in tre formati: standard, deluxe e super deluxe.

2 Ottobre 2017 CataniART: Catania e/è i quadri famosi #7

CataniART: Catania e/è i quadri famosi #7

Continua il viaggio nella città di Catania attraverso i fotomontaggi del fotografo Salvo Puccio.

L’opera raffigura un raro momento di ballo ( dipinto di Botero dal titolo “i ballerini” ) al Chioscostro (o Chiostrosco), struttura simbolo della Villa Bellini, a cui da millenni non si riesce a trovare una classificazione che vada bene a tutti.

Il chiosco della musica, con il suo stile moresco, è sito sulla collina sud nato contemporaneamente alla Villa Bellini inaugurata nel 1883.

Nelle giornate domenicali e festive il chiosco ospitava concerti di bande musicali e dell’orchestra sinfonica  del Teatro Vincenzo Bellini.

1 Ottobre 2017 Il brano “Leaving New York” dei REM #1 delle hitchart dell’ottobre 2004.

Il brano “Leaving New York” dei REM #1 delle hitchart dell’ottobre 2004.

Leaving New York è un brano della band alternative rock R.E.M.. La canzone è il primo singolo estratto da Around the Sun, tredicesimo album in studio del gruppo statunitense, pubblicato nel 2004.

In un’intervista, Stipe ha detto che la canzone è un atto d’amore alla città che egli considera la sua seconda patria. Una volta, mentre stava partendo in aereo, osservò la città dall’alto e venne colpito dalla sua bellezza, così scrisse la canzone di getto a bordo.

Classifica 1/10/2004

1 Leaving New York R.E.M.
2 Calma e sangue freddo Luca Dirisio
3 Sick and tired Anastacia
4 (Reach up for the) Sunrise Duran Duran
5 Solo Eamon
6 F**k it Eamon
7 Universal prayer Tiziano Ferro & Jamelia
8 Spiderman Michael Bublé
9 The reason Hoobastank
10 A chi mi dice (Breath easy) Blue
1 Ottobre 2017 La famiglia più numerosa del mondo:indiano con 39 mogli e 94 figli.

La famiglia più numerosa del mondo:indiano con 39 mogli e 94 figli.

Notizie di questo tipo farebbero venire i brividi anche agli uomini più favorevoli al matrimonio. Ziona Chana, un simpatico e infaticabile uomo indiano di 64 anni, detiene il record per la famiglia più numerosa del mondo. Attenzione, perché parliamo di cifre in grado di far scorrere brividi di panico sulla schiena: 39 mogli e 94 figli, e questo è solo l’inizio.
Vi starete chiedendo come abbia fatto Ziona a prendere come moglie ben 39 donne diverse, senza mai divorziare dalle precedenti. Semplice, si è reinventato guru di una setta religiosa che promuove e pratica senza sosta la poligamia.

Il totale delle persone che compongono questa famiglia sterminata, tutta sulle spalle del buon Ziona Chana, è infatti di 182. Oltre alle mogli e ai figli, vanno infatti contabilizzati anche i nipoti, che al momento sono 33, e le cognate, che per fortuna sono solo 14. Questa vera e propria popolazione abita nel villaggio di Baktawng, che si trova nel nord dello Stato di Mizoram, minuscolo insediamento al confine fra Myanmar and Bangladesh. Ma come riuscirà a gestire una famiglia tanto grande da sembrare un’azienda? Semplice, con una disciplina militare, che vede al vertice dell’organigramma Ziona e la sua moglie più vecchia, dalla quale dipendono tutte le altre, e che organizza tutte le faccende di casa come le pulizie, gli acquisti e la cucina. Cucina che sembra più quella di un albergo, visto che l’esercito di donne di regola prepara 30 galline, 60 chili di patate e più di 100 chili di brodo per riuscire a sfamare tutti quanti.

1 Ottobre 2017 Samuele Bersani, buon compleanno.

Samuele Bersani, buon compleanno.

Auguri a Samuele Bersani che oggi compie 47 anni.

Samuele Bersani (Rimini, 1º ottobre 1970), e’ uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe Tenco.

Dopo un’iniziale gavetta fatta di concorsi musicali e militanza in alcuni gruppi adolescenziali, Bersani, trasferitosi a Bologna, viene notato da Lucio Dalla che nel 1991, durante il Cambio Tour, lo fa esibire in apertura di ogni concerto. In questo contesto Samuele propone il proprio brano Il mostro, incentrato sul tema dell’incomunicabilità e sulla storia di un mostro peloso a sei zampe, prima inseguito morbosamente da stampa e comunità scientifica e infine ucciso brutalmente.

Il pezzo prelude al disco C’hanno preso tutto, che esce l’anno seguente. Il successo è immediato grazie ad una canzone molto orecchiabile dal titolo Chicco e Spillo che spopola nella stagione estiva. Nel 1994 esce Freak, il suo secondo album con cui conquista il consenso generale: oltre 150.000 copie vendute e 56 settimane consecutive nella top 100 FIMI/Nielsen; dello stesso disco fanno parte i brani Freak, Spaccacuore e Cosa vuoi da me. Nel 1996 scrive per Lucio Dalla il testo di Canzone, brano contenuto nell’album Canzonirimasto in testa alle classifiche radiofoniche per ben 4 mesi. Il terzo album dell’artista è intitolato semplicemente con tre asterischi. Pubblicato nel 1997 e conosciuto come Samuele Bersani, il disco viene anticipato dal singolo Coccodrilli. L’album contiene Giudizi universali, uno dei brani più intensi ed emozionanti scritti da Samuele con il quale nel 1998 si aggiudica il Premio Lunezia come miglior testo letterario. Sempre nel 1998, assieme a Ivana Spagna, Gaetano Curreri e Leda Battisti, partecipa alla colonna sonora del film di animazione di Enzo D’Alò La gabbianella e il gatto.

 

Discografia:

  • 1992 – C’hanno preso tutto
  • 1994 – Freak
  • 1997 – Samuele Bersani
  • 2000 – L’oroscopo speciale
  • 2003 – Caramella smog
  • 2006 – L’aldiquà
  • 2009 – Manifesto abusivo
  • 2013 – Nuvola numero nove