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14 Maggio 2019 Eurovision: ecco i nomi (con sorprese) dei primi finalisti
Eurovision Photo by: Andres Putting

Parte ufficialmente l’edizione 2019 dell’Eurovison Song Contest, nella prima semifinale 17 paesi in sfida con i loro relativi artisti, grandi assenti gli ucraini che ci avevano regalato una grande edizione a Kiev appena due anni fa.

Un Eurovision meno pop-dance e con artisti al limite del look improponibile, mentre il service che si occupa della produzione della manifestazione continua a regalarci immagini spettacolari, uniche.

 

Ecco chi stacca il biglietto per la Grand Final di Sabato.

Cipro con Tamta Replay, la Slovenia con Zala Kralj & Gašper Šantl Sebi, la Repubblica Ceca con Lake Malawi e Friend of a Friend, la Bielorussia con Zena e Like It, la Serbia con Nevena e Božović Kruna, l’Australia con Kate Miller -Heidke e Zero Gravity, L’Islanda con gli Hatari e Hatrið mun sigra, l’Estonia con Victor e Crone Storm, la Grecia con Katerine Duska e Better Love e San Marino con Serhat e Say Na Na Na.

Euovision Photo by: Andres Putting

C’è un grande escluso che rimane ai nastri di partenza: Conan Osíris. L’artista portoghese era arrivato sul palco dell’Eurovision Song Contest con Telemóveis, lontano dalla linea melodica portoghese e dalla raffinatezza con cui Salvador Sobral ci aveva fatto sognare.

Un look eccessivo, un’esibizione fuori dalle regole, una linea melodica non coerente con la grande tradizione della musica portoghese. E’ vero i tempi cambiano, ma a volte degenerano.

 

Seguono a ruota gli artisti esclusi. Per loro Tel Aviv rimane solo una città da visitare, e sono:

Eurovision Photo by: Andres Putting

Montenegro – D molHeaven
Finlandia – Darude feat. Sebastian RejmanLook Away
Polonia – TuliaFire of Love (Pali się)
Ungheria – Joci PápaiAz én apám
Belgio – EliotWake Up
Georgia – Oto NemsadzeKeep on Going

 

 

Mentre il nostro Mahmood per oggi ha avuto un giorno di relax a Gerusalemme: l’Italia infatti è di diritto nella Grand Final come da regolamento, perchè è uno dei paesi dei Big Five (Italia – Spagna – Francia – Germania – Inghilterra), cioè tra i primi finanziatori dell’Unione Europea di Radiodiffusione.

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