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28 Novembre 2017 A Milano puoi giocare a tennis in una chiesa

A Milano puoi giocare a tennis in una chiesa

Una chiesa sconsacrata milanese diventa un campo da tennis grazie all’artista Asad Raza

Giocare a tennis in una chiesa, è possibile farlo a Milano fino al 16 Dicembre grazie a Converso ed all’artista Asad Raza (USA, 1974). L’esperienza dell’arte contemporanea in una chiesa è sempre affascinante (spesso sono chiese sconsacrate). E’ il potere del moderno che fa rivivere l’antico con altre funzioni. Nella chiesa di San Paolo Converso l’artista costruisce l’opera Untitled (plot for dialogue), un campo da tennis attorniato dall’architettura e dagli affreschi cinquecenteschi della chiesa, nella quale gli spettatori sono invitati a giocare a tennis assieme a degli allenatori.

L’artista, che lavora combinando esperienze e luoghi, esseri viventi ed oggetti, crea qui un ambiente di scambio e dialogo. Battute e risposte del tennis diventano metafora di un confronto alla pari, per sovvertire le logiche tipiche del contesto religioso cattolico, nel quale il messaggio nasce e prosegue a senso unico, dall’alto verso il basso. In Untitled (plot for dialogue), l’orizzontalità del gioco e degli elementi formali del campo compensano lo sviluppo verticale dell’architettura, gli spettatori diventano parte dell’opera creando un “dialogo” leggero ed aggraziato, completando la struttura fisica dell’opera fatta di pavimentazione, linee, reti, racchette, un libro nero dalle pagine bianche sulle quali è possibile scrivere (oggetto che richiama opere e metodi di Alighiero Boetti), fiori, tè freddo al gelsomino, ed una complessa fragranza chiamata Dialogo, creata da Alia Raza partendo dall’ylang ylang con l’aggiunta di un mix di sostanze che ricorda l’odore di funghi freschi, ottenendo un profumo floreale ma dall’effetto straniante in grado di ricollegarsi e sottolineare l’effetto visivo e simbolico dell’opera stessa.

 

 

17 Ottobre 2017 Pizza Sospesa: Arriva dopo il più famoso caffè

Pizza Sospesa: Arriva dopo il più famoso caffè

Patrizio Daniele, napoletano trapiantato in Lombardia, ha deciso di lanciare l’iniziativa benefica nei suoi locali del Milanese

Fare gli imprenditori significa anche ricordarsi del prossimo. Non è solo una corsa feroce verso il guadagno, ma anche l’occasione di fare del bene. È questo ciò che emerge dall’iniziativa lanciata dal pizzaiolo Patrizio Daniele, che a San Giuliano e Mediglia ha lanciato l’iniziativa della “pizza sospesa”.

Daniele, napoletano trapiantato al Nord, ha importato la tradizione del “caffè sospeso”, traducendola nei suoi ristoranti. Questa pratica in uso in diversi bar campani prevede il lasciare un caffè pagato che, chi non può permettersi di acquistare, può richiedere. Con la pizza funziona più o meno allo stesso modo. Lasciando soli quattro euro in più rispetto al conto, i clienti della Terrazza – questo il nome dei due ristoranti – possono permettere a chi non può permetterselo di mangiare una Margherita. C’è anche chi ha declinato l’idea nel “gelato sospeso”.

Nel piccolo, questo è un modo per rispondere alla crisi economica, che anche da queste parti si fa sentire”, ha spiegato l’imprenditore. Il progetto benefico sarà operativo in entrambe le sedi del ristorante. Oltre che attraverso il passaparola, già partito, l’iniziativa verrà presto pubblicizzata con l’installazione di pannelli informativi all’interno dei locali.