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8 Dicembre 2017 8 Dicembre 1980: veniva assassinato John Lennon

8 Dicembre 1980: veniva assassinato John Lennon

L’8 dicembre del 1980 moriva a New York John Lennon, celebre cantautore e membro dei Beatles. La sua morte è rimasta tristemente celebre e – ahimè – tragica. Lennon fu infatti ucciso da quattro colpi di pistola, partiti dall’arma di Mark Chapman, un fan squilibrato. Una morte assurda, che ha portato via uno dei più grandi artisti di sempre. Dal 1962 al 1970 la carriera di John va di pari passo con quello dei Beatles, di cui – insieme a Paul McCartney – compose la maggior parte della canzoni.

2 Dicembre 2017 Giappone: 30mila morti per solitudine. Arrivano le imprese di pulizia per i defunti

Giappone: 30mila morti per solitudine. Arrivano le imprese di pulizia per i defunti

Il fenomeno del Kodokushi è in crescente diffusione e riguarda soprattutto le persone anziane, ma si registrano anche casi tra i giovani

Cosa vuol dire la parola giapponese Kodokushi? È un fenomeno che riguarda le persone anziane (il 20% della popolazione) che rimangono sole e diventano preda dell’inedia, lasciandosi lentamente morire.

Haruki Watanabe, ad esempio, è stato trovato morto dal padrone di casa di Osaka. L’uomo aveva solo 60 anni e non si trovava in una situazione di particolare difficoltà a livello economico. Il suo vero problema era la mancanza di amici e congiunti.

Il suo unico figlio non aveva più contatti con lui da molto tempo. Come hanno fatto ad accorgersi del decesso? Semplice, il padrone di casa doveva riscuotere diverse mensilità dell’affitto. Il che la dice lunga su quanto possa essere stato facile, per Haruki, sentirsi solo.

In Giappone, dove inventano soluzioni per qualunque cosa, sono aumentate a vista d’occhio anche le ditte di pulizia specializzate nella disinfestazione degli appartamenti.

Toru Koremura è il fondatore di una di queste imprese, la Risk Benefit, che vanta ben 60 richieste al mese con una media di 10 al giorno nei mesi estivi (perché in quel periodo la decomposizione è più veloce).

I costi partono dai mille fino ai tremila dollari e il lavoro non è per nulla facile, a cominciare dalla scelta del disinfettante:

«Ci sono 40mila diversi cattivi odori nel mondo e scegliere il prodotto adatto è molto difficile».

Segue la raccolta degli effetti personali che, in mancanza di una famiglia, vanno al padrone di casa. Koremura fa un rapido bilancio dei casi di Kodokushi:

«Il 90% sono uomini. Le donne sembrano più capaci di integrarsi nella comunità».

In sostanza, in Giappone si assiste a una crisi della struttura di famiglia tradizionale.

Yasuyuki Fukuhawa, psicologo alla Waseda University di Tokio, afferma che la percentuale di popolazione anziana è altissima e supera «le capacità di cura familiare».

Se le case di riposo sono troppo costose si finisce per lasciarsi andare alla solitudine.

Altro dato allarmante è quello legato alla diffusione degli Hikikomori, i giovani reclusi in casa che spesso finiscono per suicidarsi: secondo il governo sarebbero 700mila.

Numeri da non sottovalutare, dunque, e sui quali non sarebbe certo il caso di passare un colpo di spugna.

28 Novembre 2017 Fa sesso legata a letto e muore: la tragica vicenda di una 23enne inglese

Fa sesso legata a letto e muore: la tragica vicenda di una 23enne inglese

Una ragazza inglese è deceduta in ospedale per un’infezione al braccio non diagnosticata in tempo

26 Novembre 2017 Ragazza precipita e muore per scattarsi un selfie

Ragazza precipita e muore per scattarsi un selfie

Succede in Nuova Zelanda, dove una ventenne precipita dal secondo piano mentre scatta una foto acrobatica

Non è la prima volta che la vanità fotografica si rivela letale per una giovane vita.

La mania di apparire sui social chiede spesso un prezzo troppo alto a chi ne abusa, facendosi dominare da essa. È successo alla giovanissima Toni Kelly, originaria di Dargaville, in Nuova Zelanda.

Una ragazza ventenne come tante, allegra, vivace e piena di amici. La giovane Toni non avrebbe mai immaginato che la sua passione per i selfie si sarebbe rivelata fatale.

La situazione le è sfuggita di mano mentre cercava di realizzare la foto perfetta da condividere con i suoi follower. Un selfie acrobatico alla finestra è degenerato in una caduta dal secondo piano.

L’impatto al suolo è stato irreparabile, e Toni ha battuto la testa, riportando danni cerebrali irreversibili, secondo quanto comunicato dai medici che si sono occupati di lei, quando è stata ricoverata d’urgenza in ospedale.

La famiglia di Toni ha subito acconsentito alla donazione degli organi della ragazza ed è partita subito una raccolta fondi per il trasferimento della salma fino a Dargaville (sono stati raccolti 38mila dollari, circa 32mila euro).

«Questo è un momento tremendo per i genitori, sono assolutamente devastati. Piangiamo la scomparsa di una ragazza solare, gentile e piena di vita» ha dichiarato la zia della ragazza.

Una morte assurda, che ci fa riflettere sulle conseguenze sconcertanti di un fenomeno troppo diffuso nel nostro tempo: il dilagante bisogno di apparire, costi quel che costi.

22 Novembre 2017 Novembre 1997: oggi veniva trovato morto il cantante Michael Hutcchence leader del gruppo australiano degli INXS.

Novembre 1997: oggi veniva trovato morto il cantante Michael Hutcchence leader del gruppo australiano degli INXS.

Esattamente 20 anni fa, il 22 Novembre del 1997, veniva trovato morto nella camera 524 dell’hotel Ritz-Carlton in Double Bay di Sydney, il cantante e leader degli INXS Michael Hutcchence.
L’autopsia parlò di “suicidio, probabilmente motivato da depressione, mentre il cantante era sotto l’effetto di alcol e droghe”.
Un duro colpo per chi lo conosceva bene e per i fan della band australiana.
In molti lo hanno ricordato negli anni, gli U2 dedicarono a lui ” Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of”.
La cerimonia di sepoltura si tenne fuori dalla cattedrale di St. Andrew dagli altri membri della band, da Bono e dal fratello minore Rhett sulle note di “Never Tear Us Apart”.

Michael Kelland John Hutchence era nato a  Sydney il 22 gennaio 1960

19 Novembre 2017 È morto Malcolm Young, co-fondatore degli AC/DC

È morto Malcolm Young, co-fondatore degli AC/DC

Il componente della rock band si è spento ieri a Sidney all’età di 64 anni per problemi di salute. Nel 2014 si era ritirato dalle scene. L’annuncio della scomparsa sul sito del gruppo. Il fratello Angus: “Difficile esprimere a parole ciò che ha rappresentato per me”

Lutto nel mondo della musica: è morto Malcom Young, era nato a Glasgow il 6 gennaio 1953,  uno dei fondatori degli AC/DC. La notizia è stata comunicata anche sul sito della band, dove si legge che l’artista “soffriva di demenza da diversi anni” e che si è spento mentre la sua famiglia era al suo fianco. Young, che aveva 64 anni, viene descritto come un “compositore, performer, produttore e visionario che ha saputo ispirare molti”.

Il ricordo del fratello Angus

La morte di Young è stata annunciata anche sulla pagina Facebook degli AC/DC. “Con un’enorme dedizione e impegno era la forza dietro la band”, si legge nel post. L’artista era il fratello di Angus, celebre membro del gruppo che, proprio sul social network, ha detto: “Come fratello, è difficile dire a parole quello che lui ha significato per me durante la mia vita”. I due avevano fondato la rock band nel 1973. Fino al 2014 Malcolm era stato il chitarrista ritmico, poi aveva annunciato il ritiro per via dei suoi problemi di salute. A ottobre, era scomparso anche un altro dei fratelli Young: George. Aveva 70 anni ed era stato il produttore di alcuni dei primi album della band australiana.

 

 

8 Novembre 2017 Finge di morire per non sposarsi

Finge di morire per non sposarsi

Un ragazzo americano di 23 anni ha finto di essere morto per non sposare la fidanzata inglese.

Il matrimonio è un passo molto importante nella vita di una persona, si decide di condividere il resto della propria esistenza con una persona. Non sempre però si è pienamente convintidi questa scelta.

E’ ciò che è accaduto ad un ragazzo di 23 anni che, pur di non sposarsi, ha deciso di compiere un gesto estremo. Ha infatti finto di essere morto per evitare di portare all’altare la fidanzata inglese.

A dare la notizia della “sua morte” alla ragazza, lui stesso, telefonicamente, con una voce camuffata. Fingendosi il padre ha detto “Volevo dirti che il tuo fidanzato è morto in un incidente stradale”.

Un gesto davvero di cattivo gusto! I due si erano conosciuti in un college del Connecticut, tra loro sembrava tutto rose e fiori fino a quando la ragazza è partita per l’Inghilterra. Adesso lei non vuole proprio saperne di perdonarlo, essendoci rimasta davvero male!