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3 Marzo 2020 I 40 anni di “Candy Candy” in Italia

I 40 anni di “Candy Candy” in Italia

Il 3 marzo del 1980 sbarcava in Italia uno degli anime più famosi e amati della storia: “Candy Candy”.

Tratto dal manga di Kyoko Mizuki e Yumiko Igarashi, pubblicato nel 1975, il cartone racconta la storia difficile di un’orfanella adottata da una nobile famiglia inglese ma  che poi si ritrova a dover trovare il proprio percorso da sola, tra lutti, gioie e amori sfortunati.

La serie fu trasmessa per la prima volta nel 1980 da diverse reti locali e circuiti televisivi, per passare nel 1982 su Canale 5.Nel 1989 Mediaset decise di cambiarlo in “Dolce Candy”. In entrambe le edizioni alcuni dei nomi dei personaggi sono leggermente diversi da quelli della versione originale. L’ultima replica della serie risale al 1997.

2 Marzo 2020 Addio alla musicista Imelio l’anima punk dei Prozac+

Addio alla musicista Imelio l’anima punk dei Prozac+

E’ morta all’età di 44 anni Elisabetta Imelio, tra i fondatori, assieme a Gian Maria Accusani e Eva Poles del gruppo Prozac+. La musicista, anima punk del gruppo, era malata da tempo ed è deceduta nella notte tra sabato e ieri all’ospedale  di Aviano (Pordenone) nel reparto oncologico.

Fondati nel 1995, i Prozac+ hanno scalato le chart nel ’98 con l’album “Acido Acida” sfiorando le 200 mila copie vendute.

Nel 2015 Elisabetta si era ammalata di cancro al seno e Accusani, amico e compagno d’avventura da sempre, aveva scritto per lei “La fine della chemio”, brano pubblicato nell’album “Un giorno nuovo”.

 

 

2 Marzo 2020 Emma scalderà i fans di Vasco

Emma scalderà i fans di Vasco

Il 26 giugno all’Autodromo di Imola i fan di Vasco Rossi sono chiamati all’appello per il grande concerto del loro idolo. Ma ci sarà una sorpresa in più: sarà Emma Marrone ad aprire la serata.

I due sono molto amici, tant’è vero che Vasco ha scritto per lei il singolo “Io sono bella”.

Le altre date del “Blasco” sono il 10 giugno a Firenze, il 15 a Milano, il 19 e 20 a Roma.

 

1 Marzo 2020 Cinema, Elio Germano e “Favolacce” trionfano alla Berlinale

Cinema, Elio Germano e “Favolacce” trionfano alla Berlinale

Ha dedicato L’Orso d’argento a “tutti gli storti, tutti gli sbagliati, tutti gli emarginati, tutti i fuori casta ed a Antonio Ligabue e alla grande lezione che ci ha dato”: con queste parole l’attore Elio Germano a Berlino ha ritirato il premio per la miglior interpretazione maschile nel film “Volevo nascondermi”, diretto da Gianni Diritti sulla storia del pittore folle e geniale.

Ma l’Italia ha trionfato anche con i fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo per la migliore sceneggiatura del loro film “Favolacce”.

https://www.youtube.com/watch?v=D5oC_NYpV0s

 

1 Marzo 2020 Quarantasette anni fa usciva negli USA “The Dark Side of The Moon” dei Pink Floyd

Quarantasette anni fa usciva negli USA “The Dark Side of The Moon” dei Pink Floyd

Uno marzo 1973, registrato tra giugno e gennaio negli Abbey Road Studios di Londra dall’ingegnere del suono Alan Parsons, con largo anticipo sull’uscita in Europa viene pubblicato negli Stati Uniti l’album “The Dark Side of the Moon” dei Pink Floyd.

L’effettiva data di pubblicazione dell’album divenuto uno dei più venduti di tutti i tempi, continua ad essere oggetto di disputa in vari siti internet gli attribuiscono quelle del 10, del 13 o del 17 marzo 1973 per gli USA e del 24 marzo 1973 la pubblicazione per il Regno Unito.

Sicuramente le due fonti più attendibili rimangono: l’etichetta discografica Capitol Records che ne curò l’uscita negli USA e la rivista musicale “Billboard”  che indicano la data di giovedì 1 marzo 1973.

Tre settimane dopo invece avvenne la pubblicazione in Europa.

 

1 Marzo 2020 Otto anni senza Lucio Dalla

Otto anni senza Lucio Dalla

Uno marzo 2012, avrebbe compiuto 69 anni il 4 marzo, fra tre giorni. Invece Lucio Dalla se n’è andò, colpito da un attacco cardiaco a Montreaux, in Svizzera, dove si trovava per una serie di concerti. Il malore colpì Dalla in albergo, subito dopo la colazione, come racconta il cantante e amico  Andrea Mingardi. 

Fu una corista della band di Mingardi, Emanuela Cortesi, a dare la notizia del malore. In quei giorni infatti, Emanuela era tra i componenti del gruppo che accompagnava Dalla in tournée e ha raccontato che stavano facendo colazione insieme a Montreux. Lucio «appariva tranquillo, ottimista, allegro, pieno di progetti, con grande voglia di sperimentare nuovi territori». Poi il malore che l’ha ucciso. «Abbiamo perso un pezzo di Bologna – ha detto un commosso Mingardi -, una torre piccolina ma anche grande di Bologna…».

Sono stati i frati della Basilica di San Francesco D’Assisi a dare notizia della morte di Lucio Dalla. Su Twitter, alle 12:10.

Questo il ricordo dei frati di Assisi: «È morto Lucio Dalla, dolore e sgomento della comunità francescana conventuale di Assisi per l’improvvisa scomparsa del Cantautore di Dio. I frati del sacro convento sono sicuri e certi che San Francesco lo accoglierà per portarlo alla presenza del Signore. Lucio Dalla è morto dopo aver fatto colazione. Un attacco cardiaco l’ha stroncato mentre si trovava in Svizzera per una serie di concerti».

29 Febbraio 2020 Coronavirus, le strane telefonate ai numeri di emergenza

Coronavirus, le strane telefonate ai numeri di emergenza

La psicosi del coronavirus che ha colpito la popolazione italiana, ha prodotto telefonate ai numeri di emergenza nazionale che superano il paradossale.

C’è chi chiede al personale medico di turno se può aver contratto il virus dopo aver acquistato un paio di pantaloni o un paio di scarpe in un negozio gestito da cinesi,se puoi hanno un po’ di raffreddore e tosse e sono andati a prendere un caffè in un bar gestito da cittadini cinesi o hanno mangiato il sushi o il riso alla cantonese, in un ristorante con specialità asiatiche, scatta la paura vera e propria. Ma non mancano nemmeno quelli che chiamano preoccupati per aver aperto un pacco con un telefonino o tablet acquistati dalla Cina, tramite internet.

Insomma c’è da sceneggiare un film o come si dice “scrivere un libro”.

28 Febbraio 2020 Le strane ricerche su Google: c’è chi crede che il coronavirus deriva dalla birra

Le strane ricerche su Google: c’è chi crede che il coronavirus deriva dalla birra

Impennata di «beer virus» e «Corona beer virus» sul famoso motore di ricerca.

Inizialmente si pensava a un bizzarro fraintendimento di qualche utente particolarmente distratto. Poi il fenomeno ha iniziato ad assumere proporzioni inaspettate, tanto da costringere perfino diversi telegiornali come quello della rete televisiva americana Fox News  a chiarire: “Il coronavirus non ha nulla a che fare con la birra Corona”.

Succede anche questo in tempo di psicosi. Nelle ultime due settimane, le ricerche mondiali  su Google dei termini «beer virus» e «Corona beer virus» siano aumentate in modo esponenziale. I Paesi più attivi in tal senso? Nel primo caso Portogallo, Argentina e Paesi Bassi. Nel secondo Malesia, Danimarca, Romania e Taiwan. Pochissime ricerche invece in Italia.

L’azienda produttrice di Corona, si è augurato pubblicamente «che i consumatori capiscano che non c’è nessuna connessione » tra il virus e la birra. Eccetto il nome, naturalmente.