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22 Ottobre 2017 È vero che dopo aver fatto l’amore scappa la pipì?

È vero che dopo aver fatto l’amore scappa la pipì?

Sì, sebbene non si tratti di una sensazione comune a tutti. Anzi, dal punto di vista fisiologico, l’uomo dopo i rapporti sessuali dovrebbe fare più fatica a mingere, a causa di alcune molecole, le catecolamine, che, prima dell’eiaculazione, agiscono sul collo della vescica in modo tale da impedire che il liquido seminale vada verso la vescica stessa. Questa sensibilizzazione della vescica, in alcuni casi, potrebbe però spiegare lo stimolo a urinare.
Da un punto di vista più psicologico, l’eccitazione del rapporto sessuale può far accantonare la necessità di urinare, che si ripresenta subito dopo. Non si può però escludere una situazione di infiammazione della prostata, da far controllare da un medico.

21 Ottobre 2017 Servizio a pagamento per mollare il partner.

Servizio a pagamento per mollare il partner.

Lasciare il proprio partner dopo una storia d’amore non è sempre una cosa semplice. Spesso non si trova il coraggio per fare questo passo e ci ritrova impantanati in una relazione insoddisfacente.

Un’azienda americana ha pensato di venire in soccorso di chi si trova in una situazione simile, offrendo un servizio di assistenza per aiutare a lasciare il partner.Ci sono diversi pacchetti: dal più economico, che costa 10 dollari e comprende un semplice messaggio di addio, a quello più costoso che comprende una telefonata ed una serie di regali per aiutare il partner lasciato ad affrontare la fine della relazione.

Le critiche non sono mancate, con molta gente che fa notare come un servizio del genere deresponsabilizzerebbe le persone. Alcune critiche, inoltre, riguardano anche il contenuto delle telefonate che non sarebbero contestualizzate e adattate per ogni storia finita.

21 Ottobre 2017 Amore etero e omosessuale sono uguali?

Amore etero e omosessuale sono uguali?

L’amore romantico è sempre lo stesso, non fa discriminazioni di sorta, almeno a livello cerebrale. Lo stabilisce uno studio condotto da Semir Zeki e John Romaya, del Wellcome Laboratory of Neurobiology presso l’University College di Londra. I ricercatori hanno analizzato l’attività cerebrale di 24 soggetti, metà donne (6 eterosessuali e 6 omosessuali) e metà maschi (6 etero e 6 omo) in coppia con un partner di cui si dichiaravano innamorati.

Tutti uguali
Durante lo studio, i partecipanti guardavano foto sia di persone dello stesso sesso del proprio partner ma per cui non provavano alcun coinvolgimento romantico, sia foto del partner, e le loro attività cerebrali venivano monitorate con una risonanza magnetica. I risultati hanno evidenziato che quando i soggetti si trovavano davanti la foto del partner, le mappature cerebrali erano simili tra loro, nonostante le differenze di genere, età e orientamento sessuale.

21 Ottobre 2017 Si può essere allergici ai baci?

Si può essere allergici ai baci?

In un certo senso, sì: i baci, infatti, possono scatenare reazioni di vario tipo in chi soffre di allergie alimentari, se l’altro ha mangiato il cibo allergizzante.

Da uno studio dell’Università della California (Usa) è emerso che su 379 pazienti con allergie alla frutta secca, 20 (circa il 5%) avevano avuto una reazione allergica dopo un bacio. E non sono “incriminati” solo i baci passionali: può bastare un bacino sulla guancia per provocare, in un minuto, prurito, gonfiore o orticaria, nel punto di contatto delle labbra, e talvolta gravi difficoltà respiratorie.

In genere, i baci diventano innocui entro sei ore dall’ingestione del cibo. C’è qualche rischio anche per le allergie ai farmaci: meglio non baciare profondamente chi ha appena assunto un farmaco al quale si è allergici.

Però i baci sono anche in grado di alleviare le allergie. Lo ha dimostrato l’immunologo giapponese Hajime Kimata, dell’ospedale Satou di Osaka: ha chiesto a 48 pazienti con dermatite allergica o raffreddore da fieno di baciarsi per mezzora con il partner. Dopo le “sedute” di baci, i loro livelli di IgE (anticorpi implicati nelle reazioni allergiche) calavano notevolmente, più di quanto avvenisse con soli abbracci e carezze.

19 Ottobre 2017 Che bello il primo bacio.

Che bello il primo bacio.

La regista Tatia Pilieva ha chiesto a a 20 coppie di persone che non si conoscevano di baciarsi. E li ha ripresi. Nel loro iniziale imbarazzo, tra sorrisi di circostanza e qualche battuta. Ne è venuto fuori un fantastico cortometraggio “First kiss”, che è tra i più condivisi del momento. Superato l’imbarazzo, infatti, le coppie hanno fatto il loro dovere.

Il video – inizialmente preso per un progetto personale – è in realtà  lo spot di una linea di abbigliamento e i personaggi ritratti sono attori e modelle. Cioè persone abituate a baciare gli “sconosciuti”.

Non è il primo esperimento del genere. Anzi c’è un antesignano molto famoso. È il celebre film Kiss di Andy Wharol nel quale l’artista americano riprendeva per quasi un’ora 13 coppie che si baciavano sulle labbra. Era il 1963 e il film fece scalpore. Fino a pochi anni prima nei film di Hollywood un bacio poteva durare al massimo 3 secondi. Quelli di Kiss duravano 3 minuti. Non solo: a scambiarsi baci nel film erano coppie etero, gay e anche una coppia formata da un uomo afroamericano e da una donna bianca. E questo nonostante in molti degli Stati Uniti l’omosessualità e i rapporti “misti” fossero puniti dalla legge addirittura con l’arresto.

19 Ottobre 2017 Vuoi sapere se ti ama? Guarda dove posa gli occhi.

Vuoi sapere se ti ama? Guarda dove posa gli occhi.

Sarà una storia seria o il capriccio di un’estate? Per scoprirlo guardategli gli occhi: se si posano fin da subito sul vostro volto ci sarà spazio per un po’ di romanticismo; se “cascano” sul resto del corpo sarà – almeno all’inizio – pura attrazione fisica.

LO SGUARDO NON MENTE. A dirlo è una ricerca scientifica delle Università di Chicago e Ginevra pubblicata su Psychological Science. “La scoperta dell’acqua calda”, qualcuno potrebbe obiettare. Ma qui non si parla di lunghe ed eloquenti occhiatacce al fisico del potenziale partner, bensì di un processo attentivo automatico e involontario, di un movimento oculare rapidissimo che è espressione di un giudizio del cervello.

LO SPECCHIO DEL… CERVELLO. Precedenti studi avevano mostrato che amore e desiderio sessuale attivano diversi network di regioni cerebrali. Ora il team guidato da Stephanie Cacioppo, direttore del Laboratorio di Neuroimaging dell’Università di Chicago, ha voluto verificare se queste differenze fossero visibili anche direttamente dai movimenti oculari.

A un gruppo di studenti è stato chiesto di guardare due serie di fotografie in bianco e nero: nella prima venivano mostrate alcune giovani coppie di sconosciuti in atteggiamenti romantici o comunque intimi (ma senza nudi); nella seconda, scatti di ragazzi o ragazze particolarmente attraenti che guardavano fisso nell’obiettivo.

MOVIMENTI RIVELATORI. I ricercatori hanno tracciato i movimenti oculari dei volontari: quando la foto evocava amore lo sguardo si è tendenzialmente fissato sul volto; mentre davanti agli scatti che evocavano desiderio sessuale, gli occhi si sono rapidamente spostati dal volto dei protagonisti al resto del corpo. L’effetto è stato osservato sia con gli uomini sia con le donne, indipendentemente dal tipo di fotografia (di coppia o singola) e a prescindere dal tipo di emozione evocata: la prova che il cervello impiega lo stesso lasso di tempo – circa mezzo secondo – per farsi un’idea del tipo di sentimento in gioco.

Ora gli scienziati sperano di identificare un paradigma ricorrente di movimento oculare per entrambe le sensazioni, amore a prima vista o desiderio sessuale. Ma forse preferiremmo scoprirlo da soli, vada come vada.

 

 

18 Ottobre 2017 Quanto fa male essere lasciati?

Quanto fa male essere lasciati?

Parecchio: almeno quanto scottarsi o prendere una bella botta in testa. È questo l’esito del recente studio condotto da Ethan Kross dell’Università del Michigan, secondo il quale essere rifiutati stimola nel cervello una risposta identica a quella provocata da un dolore fisico.

Per appurarlo i ricercatori americani hanno esaminato con la risonanza magnetica un gruppo di volontari che erano stati traditi o lasciati dal partner: in un primo momento hanno esaminato le aree cerebrali ricordando la ferita dell’abbandono; poi li hanno sottoposti a uno stimolo termico doloroso, equivalente allo scottarsi col caffè bollente, osservando la loro risposta cerebrale; il risultato è che in entrambi i casi vengono attivate la corteccia secondaria somatosensoriale e l’insula dorsale posteriore, fino a oggi ritenute esclusive degli stimoli doloro

18 Ottobre 2017 Perché il respiro durante l’orgasmo cambia in modo riconoscibile?

Perché il respiro durante l’orgasmo cambia in modo riconoscibile?

Rispetto ad altre attività fisiche, il sesso comporta un’attività più intensa del sistema nervoso, soprattutto per quanto riguarda la percezione sensoriale e l’emotività.I movimenti della respirazione possono essere controllati volontariamente, e tuttavia, se non si intende farlo, vengono regolati da impulsi inconsci che partono dai centri respiratori, che si trovano nel midollo allungato (la parte inferiore del cervello, che collega quest’organo al midollo spinale).

ECCITABILE FINO AL MIDOLLO. Il midollo allungato a sua volta riceve stimoli da altre zone cerebrali, incluse quelle relative alla percezione sensoriale e all’emotività.

Le particolari condizioni psicologiche e fisiche in cui ci si trova quando si fa sesso influenzano quindi in modo specifico i centri del midollo allungato, che rispondono attivando lo “schema” respiratorio caratteristico dell’orgasmo, e diverso da quello di un normale sforzo fisico.

17 Ottobre 2017 Il sesso rende più intelligenti?

Il sesso rende più intelligenti?

Lasciate perdere giochi elettronici, memory training o esercizi di meditazione: se volete potenziare le capacità del cervello e diventare più intelligenti, fate più sesso. Lo affermano due studi indipendenti recentemente condotti negli Stati Uniti e in Corea del Sud secondo i quali l’attività sessuale stimola la neurogenesi (cioè la formazione di nuovi neuroni) nell’ippocampo, sede della memoria a lungo termine. Secondo i ricercatori di Seul inoltre, il sesso ridurrebbe sensibilmente i danni alla memoria causati dallo stress. Prima però di lanciarvi nel sesso sfrenato, però, continuate a leggere. I risultati delle due ricerche, infatti, sono ancora provvisori.

Il sesso non è tutto uguale
Le ricerche sono stati condotti solo su ratti e topi – e questo è un limite – ma sembrano confermare il ruolo positivo del sesso nel miglioramento delle prestazioni cerebrali. Ma… per diventare più intelligenti va bene qualunque tipo di sesso? Sembra proprio di no: quello che funziona è il sesso vero. Il suo surrogato, la pornografia, potrebbe addirittura essere dannosa.

Il porno cambia il cervello?
Un recente studio condotto dal dipartimento di neuroscienze dell’Università del Texas sottolinea come l’eccessiva esposizione al porno, così come le altre dipendenze, può alterare anatomicamente e patologicamente il cervello umano.