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24 Novembre 2017 Black Friday: i 4 misspelling più divertenti!

Black Friday: i 4 misspelling più divertenti!

Il giorno più atteso dell’anno sta arrivando!
Il BlackFriday, per chi ancora non lo sapesse, è l’evento che già da tanti anni porta non solo grandi promozioni ma anche grandi risate!

Vi state chiedendo cosa ci sia da ridere?
Insieme alla promozione #BlackFriday, nel web si trovano misspelling davvero spassosi (blak friday, black fridat, balck friday, black fridays, black fraiday, black fridays, black firday, blac friday, black froday, black fridau, black riday etc.)

Curiosi di scoprire i più virali?
Ecco i 4 errori più divertenti e (alle volte) equivocabili:

 

 

24 Novembre 2017 Ecco perché le donne soffrono di più l’ansia rispetto agli uomini

Ecco perché le donne soffrono di più l’ansia rispetto agli uomini

Quando l’ansia compromette lo stile di vita di una persona diventa un disturbo serio che necessita di cure

Donne, vi siete mai sentite dire dal vostro partner frasi del tipo: “Come sei ansiosa, dovresti stare più tranquilla”? Se si, non vi preoccupate, è normale, è dimostrato scientificamente che le donne soffrono maggiormente di ansia rispetto agli uomini.

Le ragioni? Sono legate a fattori biologici e ambientali! Le donne hanno fisiologicamente una regolazione della serotonina diversa rispetto agli uomini, dovuta al ciclo mestruale che altera i livelli di estrogeni: hanno livelli maggiori di questo neurotrasmettitore che regola i comportamenti emotivi.

Spesso, però, si tende ad abusare della parola “ansia”, usandola in modo scherzoso e senza pensare che ci sono in realtà persone che hanno disturbi seri legati a questo stato d’animo.

Infatti, quando compromette la qualità di vita di una persona, diventa una patologia che necessita di cure.

L’ansia si può manifestare in più modi: disturbo generalizzato, fobia sociale (ovvero la paura ad esporsi a situazioni sociali) e il disturbo da attacchi di panico, che se associato al timore di trovarsi in spazi aperti, si chiama agorafobia.

Quindi bisogna fare molta attenzione quando si dice ad una persona “sei ansiosa”, sarebbe meglio sostituire questo termine con “sei tesa come una corda di violino”!

24 Novembre 2017 Arriva a Milano il negozio temporaneo targato Pornhub

Arriva a Milano il negozio temporaneo targato Pornhub

Pronti a spendere la tredicesima in sex toys? Il negozio sarà inaugurato dalla pornostar Malena

Un’idea regalo per Natale che vi permetta di fare un figurone? Quest’anno non dovrete stare a pensarci più di tanto. A Milano aprirà presto il primo punto vendita Pornhub.

Lo store verrà inaugurato dalla pornostar Malena i primi di dicembre. Nei pressi di Corso Como, in via Carlo De Cristoforis 5, ben 60 metri quadrati dedicati a prodotti di stampo piccante. Ma non sarà accessibile a tutti: l’ingresso, infatti, è vietato ai minori di 18 anni.

Non vi resta che avventurarvi con i vostri risparmi, per una caccia all’oggetto “hot” più adatto a i vostri cari.

Cosa potere acquistare in questo nuovo luogo della perdizione?

Non solo una esclusiva linea di abbigliamento e gadget ufficiali: nello store sarà presente anche una linea di lubrificanti Pornhub, le Pornhub Premium Card e la nuova linea di sex toys, realizzata in collaborazione con Ann Summers. Pare che ci sia anche un’apposita collezione dedicata al Natale. Lo store rimarrà aperto fino al 31 dicembre.

24 Novembre 2017 Basta mezzo secondo per capire una bugia

Basta mezzo secondo per capire una bugia

Secondo una ricerca, al nostro cervello basta solo mezzo secondo per riconoscere una bugia.
Secondo una curiosa ricerca condotta recentemente in Italia, al nostro cervello basterebbero solamente 330 millisecondi per riconoscere una bugia.
La vera e propria macchina della verità, quindi, è la nostra testa, che riesce perfettamente a capire se le persone che ci parlano stanno mentendo. La ricerca è stata effettuata grazie all’aiuto di 30 studenti, i quali hanno osservato fotografie che ritraevano persone mentre interpretavano molteplici stati d’animo.

Grazie alla tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione, i ricercatori hanno monitorato quindi l’attività del cervello notando come bastino appena 330 millisecondi perché venga attivata la corteccia orbito-frontale ventromediale.

Questa zona serve per confrontare l’esperienza presente con i momenti vissuti in passato. La differenza tra l’esperienza vissuta e quello che ci si aspetta in base ai ricordi, viene interpretato dal nostro cervello come una possibile bugia. E’ così che riusciamo a capire se qualcuno ci mente!

24 Novembre 2017 Arriva il “bambolo” gonfiabile per le donne

Arriva il “bambolo” gonfiabile per le donne

Ecco l’uomo di gomma da personalizzare a proprio piacimento, senza dimenticare le dimensioni delle parti intime.

Era ora che qualcuno ci pensasse: la bambola gonfiabile in versione maschile è diventata realtà.

Ecco a voi il bambolo: un principe azzurro da personalizzare nell’aspetto, scegliendo non solo il colore degli occhi, dei capelli e la statura, ma persino i dettagli che fanno la differenza, come tatuaggi, look e livello di  abbronzatura.

Le donne stanche di relazioni fallimentari, che non vogliono precludersi i piaceri del sesso, possono urlare di gioia.

Il sex toy è stato prodotto da una fabbrica californiana che garantisce la massima soddisfazione delle clienti: i prodotti “sfornati” dall’azienda sarebbero identici in tutto e per tutto ad un uomo reale, soprattutto per quanto concerne le prestazioni sessuali.

Come può un omino di questo tipo regalare piacere reale e intenso? I bamboli sono dotati di una colonna vertebrale flessibile che permette di riprodurre i “classici” movimenti dell’atto sessuale.

Non un semplice luogo comune: i risultati sono assicurati.

Vi incuriosisce sapere quanto costa un prodotto di questo tipo? L’avvenente bambolotto ha un prezzo che va dai 3.750 ai 10mila dollari, ed è in vendita sul sito Sinthetics.com.

Che dire? All’azienda ideatrice di questi playboy morbidosi non mancano certo gli attributi.

24 Novembre 2017 Facebook: chi ha molti amici è più materialista

Facebook: chi ha molti amici è più materialista

In Germania uno studio rivela che le persone più popolari sui social collezionano contatti come fossero oggetti

Avete mai pensato che Facebook potesse essere paragonato a un gigantesco album di figurine? Un po’ come succedeva con i calciatori della nostra infanzia, la piattaforma social offre una panoramica di volti, e c’è chi si diverte a scorrerli commentando “Ce l’ho” oppure “Mi manca”.

Questo è quanto emerso da uno studio della Ruhr-University Bochum, in Germania, portato avanti dallo psicologo Phillip Ozimek.

Sotto la lente dei ricercatori è stato preso in esame il comportamento di 531 utenti con profilo Facebook attivo, divisi in due gruppi (il primo è servito ad effettuare lo studio pilota mentre il secondo per replicarne i risultati). Davanti al questionario, in cui si chiedeva di quantificare l’uso di Facebook e la tendenza al confronto con gli altri, i volontari hanno fornito le risposte legate al proprio vissuto.

Ne è emerso che esiste una correlazione (ma non si tratterebbe di un rapporto causa-effetto) tra l’alto numero di amicizie sul social e l’idea che questi contatti siano dei semplici oggetti. Sono stati posti in esame anche il tempo speso su Facebook, il livello di materialismo dei soggetti coinvolti e il loro modo di relazionarsi con il prossimo. Infine è stato analizzato il valore attribuito dagli individui ai contatti aggiunti (veri e propri “beni”), e se la quantità di questi influenzasse la propria reputazione online.

In realtà il risultato dell’indagine non ci sconvolge più di tanto: chi è connesso per la maggior parte della propria giornata avrà tutto il tempo necessario per inviare richieste di amicizia, chattare e spiare le foto degli amici virtuali. Il tranello dell’invidia da social, caratteristica comune tra i più “spioni”, è proprio dietro l’angolo.

I ricercatori però, sottolineano che la smania di “possesso” celata dietro la pratica di accrescere le proprie amicizie social sarebbe correlata a una migliore reputazione.

Ma qui il materialismo non ha necessariamente valenza negativa, spiega Ozimek: obiettivo dello studio era solo riscontrare quali fossero gli obiettivi e le modalità di interazione della gente su Facebook.

Guai a definire fannulloni e perditempo i social media addicted: adesso possiamo dimostrare che passare la vita sui social è una vera faticaccia

23 Novembre 2017 Arrestato per un selfie durante la rapina

Arrestato per un selfie durante la rapina

Un geniale ladro inglese ha deciso di scattare una foto ricordo durante una rapina in una casa.

I famosi autoscatti, conosciuti ormai come selfie, sono diventati una vera e propria mania, da condividere con gli amici nei social network.

Siamo abituati a vedere persone farsi foto nelle più disparate situazioni, probabilmente però nessuno aveva ancora pensato di fotografarsi durante un furto.

La geniale azione è venuta in mente ad Ashley Keast, un ladro inglese che si è introdotto in una casa di Rotherham. Durante la rapina, però, ha trovato tra le altre cose anche uno smartphone e non ha saputo resistere alla tentazione di scattare una foto ricordo.

Peccato solamente che il ladro abbia inavvertitamente inviato la foto su WhatsApp ai colleghi del proprietario del telefono, i quali hanno subito contattato il padrone di casa e la polizia. Ashley è stato arrestato ed in seguito condannato a 2 anni e 8 mesi di prigione.

23 Novembre 2017 Donne al volante? Il vero pericolo sono i giovani!

Donne al volante? Il vero pericolo sono i giovani!

Lo dice una ricerca: la popolazione femminile causa meno incidenti rispetto a quella maschile

Stavolta i provetti Schumacher che si divertono a sbeffeggiare le donne, soprattutto quelle intente a parcheggiare in modi improbabilmente “creativi”, dovranno ricredersi.Secondo una ricerca dell’Institute of Transport Economics, in Norvegia, sarebbero gli uomini, specie quelli che guidano spesso e si sentono sicuri al volante, a provocare il maggior numero di incidenti stradali.

Lo studio ha esaminato, inoltre, quanto incidano (appunto) i tratti della personalità sulle fatali distrazioni alla guida.

Gli studiosi hanno somministrato gli appositi questionari sulle distrazioni alla guida due gruppi di persone: il primo composto da 1100 studenti di scuole superiori, il secondo da un campione di 617 uomini e donne rappresentativo della popolazione norvegese. Il risultato? Le donne, in particolare quelle un po’ più adulte, e coloro che si sentivano padroni del veicolo, sono i soggetti che fanno registrare meno disattenzioni.

Dati importanti, perché secondo quanto comunicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ogni anno sono un milione le persone uccise in incidenti stradali. Bastano due soli secondi di distrazione per accrescere in modo irreparabile il rischio di provocare un sinistro.

Attenti, dunque, a quelle piccole azioni come rispondere al telefono o cambiare il canale dell’autoradio in cerca di quella canzone che “spacca”: in questo caso, infatti, le conseguenze potrebbero essere evidenti, nella migliore delle ipotesi, solo sulla vostra carrozzeria.

L’autore dello studio Ole Johansson commenta così:

“Interventi su misura potrebbero concentrarsi sui gruppi a rischio, come i giovani maschi con una guida non attenta e una bassa convinzione di poter controllare la distrazione”.

Tutto chiaro? Uomini, siate più clementi quando incrociate una donna al volante, perché il rischio di perdere la patente è proprio dietro l’angolo.

23 Novembre 2017 Novembre 1981: oggi  usciva l’album “For Those About To Rock” degli AC/DC.

Novembre 1981: oggi usciva l’album “For Those About To Rock” degli AC/DC.

Il 23 Novembre del 1981 usciva l’album “For Those About To Rock” degli AC/DC.
È l’ottavo album per il gruppo australiano uscito dopo il grande successo del precedente “Back In Black”.
Per tre settimane rimase al No.,1 della USA Album Chart, anche grazie al successo della title track, una vera scarica di adrenalina.

Il titolo riprende la frase latina che tradizionalmente si ritiene i gladiatori indirizzassero all’imperatore prima dell’inizio dei giochi nell’arena, ovvero Morituri te salutant. La frase, tradotta in inglese con “For those about to DIE we salute you”, è stata trasformata dagli AC/DC in “For those about to rock – we salute you” e si traduce in italiano con “A coloro che stanno per fare rock – noi vi salutiamo”. La title track è famosa per i cannoni che sparano nella canzone e che nei concerti formano delle scenografie spettacolari.

L’album raggiunse la prima posizione nella Billboard 200 per tre settimane, la terza in Australia, la quinta in Italia, la sesta in Norvegia e Nuova Zelanda, la settima in Austria e la nona in Svezia.